48 Parte

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Sindy's Pov

Mentre io e Clark iniziamo a prendere gli scatoloni natalizi, Crystal e Angelo preparano la cioccolata calda e dei panini alla nutella. I due sono stati puntuali
e l'entusiasmo di Crystal ha contaminato tutta la casa, ma non contenta la mia piccola principessa ha chiamato anche mia cugina e la mia migliore amica.

Clark si avvicina a Angelo per poi saltargli sulle spalle《mi dai una mano a mettere la stella?》gli domanda la scimmietta.

《Certo piccoletto》e un sorriso dolce si dipinge sul suo viso.
Sono scene che a me fanno bene e anche male. Sono felice dì vedere mio figlio così sereno, ma è difficile accettare che lo sia a causa di un uomo che ha conosciuto da poco. Ho paura che puo affezionarsi troppo, per poi rimanere deluso.
E vero penso sempre al peggio, ma ora mai mi è inevitabile dopo tutto ciò  che abbiamo passato. Il campanello suona e corro verso la porta per poter aprire alle mie amiche, e al mio seguito c'è anche Crystal.

《Aaaaa, ragazze》urla quest'ultima sorpassandomi e buttandosi sulle altre due. Scuoto la testa, consapevole di averla persa.
Entrano prendendo da terra alcuni scatoloni.

《Altri addobbi.》Sentenzia Italia, e io in risposta sorrido. Mi conoscono troppo bene e sanno che a Natale amo decorare tutta la casa, ma proprio tutta.

Dopo aver completato l'opera, ci buttiamo letteralmente tutti sul divano stremati e divertiti. Si è fatta ora di cena, e contro voglia mi rialzo dirigendomi in cucina. Opto per qualcosa di semplice come una carbonara, buona e veloce. Inizio a prendere uova, pancetta e cipolla, poi le pentole che mi servono. Nella cucina regna il silenzio essendo ancora tutti nel salone, e la cosa non mi dispiace. Mentre aspetto che l'acqua inizia a bollire guardo le lucine messe in questa stanza, niente di molto eclatante ma comunque bello.

Questi dettagli mi portano a fare alcuni paragoni. Londra è bella senza minimo dubbio, e stata la mia città preferita da quando ero solo una bambina con la neve, il cielo grigio e alcuni quartieri con case vintage, ma comunque caotica e spesso noiosa.
Niente era diverso sempre tutto uguale, come esempio propongo proprio il periodo natalizio. Come ho detto mi piace decorare la casa dentro e fuori, e Londra era famosa anche per questo. Se uscivo di casa vedevo tutte le abitazioni circostanti con addobbi di qualsiasi tipo, lucine sfavillanti e miriade di colori, era semplicemente bello ma...anche uguale. E devo ammettere anche molto triste. Le persone sono più finte dei babbo Natale appesi ai balconi, fredde come la loro città, spenti di qualsiasi gioia anche nel donare il proprio augurio. Non dico di sprizzare amore tutto l'anno, ma io nel periodo di Natale mi sento serena. Amo guardare i bambini che aspettano con ansia l'arrivo del vecchio babbo Natale, le coppie di ragazzi che camminano mano nella mano guardando i negozi cercando di intuire cosa piace al proprio partner. Mi piace da morire le cene in famiglia tra un abbraccio e una risata, con i racconti imbarazzanti dall'infanzia, le partite a tombola e le incazzature di chi perde. E io a Londra tutto questo non l'ho avuto. E vero, i miei genitori sono venuti, ma solo per un Natale, e solo ora mi rendo conto di quanto tutto quello era triste. La solitudine che mi sono imposta, e per cosa poi?
Per la paura? Per il timore di altro male? Stupidaggini.
Sono stata una vigliacca, una codarda e questo non mi rispecchia.
Quale male più grande poteva capitarmi se non quello che mi sono fatta da sola, cioè non essere felice.

《Che fai, ti isoli?》vengo distratta dalle mie paranoie da una voce dietro di me, e voltandomi vedo Angelo appoggiato allo stipite della porta.

《No, stavo cucinando. Sai a un certo orario le persone cenano.》 Mi regala un sorrisino che lo rende tenero, rendendolo più piccolo dell'età che tiene. Si avvicina prendendo la pasta da sopra la penisola, la apre e la butta nell'acqua che bolle.

《Certo. Posso sapere cosa cucini di buono.》

《La carbonara, pratica, veloce e buona.》Faccio un occhiollino e lui inizia a ridere, mi salta intorno dicendo che sono un fenomeno. A volte sembra proprio un bambino.
《Angelo senti...》inizio a dire ma lui mi interrompe.

《Chissà perché penso che ci hai ripensato》dice smettendo subito di ridere e diventando serio.

《No, non è questo. Voglio dirti che se per il momento, possiamo evitare di dire a gli altri questa nostra...cioè questa assurda decisione.》 Alza un sopracciglio accentuando un sorrisino.

《Assurda?》domanda, e io ci rifletto...Ma che dico, io non rifletto sulle cose da dire.

《Si assurda. Mio dio, davvero mi sembra una cosa da pazzi. Guardaci.》 Dico mentre giro la mano tra me è lui.《 Ci mandiamo a fanculo ogni due per tre, stiamo a litigare ogni secondo, mi stai sulle palle e io sto sulle tue. Mi sembra semplicemente una grande cazzata.》

《Uffa Sindy, ma ti hanno mai detto che sei una rottura di coglioni》

《Appunto》

《Ma la smetti? Cazzo pensi sempre al peggio. Vivi per una dannata volta.》 Rimango colpita dalla durezza della sua voce. 《Non mandarmi via, Sindy. Non ho detto che devi amarmi oggi, e tanto meno ho detto che siamo fidanzati. Io voglio solo salvarti.》 Si avvicina accarezzandomi una guancia《non stiamo insieme ok? Solo fammi stare accanto a te. Per favore.》 Rimango incantata a guardare i suoi occhi, quelle iridi che mi sono entrate nel cervello il primo istante che le ho viste.
Ma tutta questa storia e strana, visto che abbiamo fatto sesso e spesso ci siamo baciati...mmm, e come se noi...

《Mi stai proponendo una scopa-amicizia?》chiedo sbigottita. Scoppia a ridermi in faccia, e onestamente non capisco come facciamo a litigare, ad essere seri e arriderci in faccia nell'arco di dieci minuti.

《Bhe... io non ho detto questo, ma se vuoi prenderla così, a me non dispiacerebbe.》Spalanco la bocca dandogli agio di ridere più forte. Mi giro di spalle, sentendo la sua risate crescere e un idea mi balena in testa.

《Perché no.》La risata cessa subito, confermando ciò che stavo pensando.《Ci conosciamo, usciamo insieme come amici, ognuno di noi ha la propria vita ed è libero di conoscere chiunque ma...》Mi volto nella sua direzione deliziandomi della sua espressione《quando IO e non tu, ho bisogno di sfogo fisico vengo da te e tu mi accontenti.》

《E perché solo tu puoi decidere quando scopare?》

《Perché io sono la donna, ho un figlio e una vita da tenere sotto controllo. E sai mi piace dare il meglio di me, ma questo non può succedere se tu me lo chiedi in una giornata stressante.》
Si lo so, sono una grandissima stronza, e questo lo conferma anche il fatto che mi sono avvicinata a lui appoggiandogli una mano sul petto.

《E se comunque non dai il meglio di te?》 Sorrido alle sue parole.

《Oh Angelo quello che hai avuto e solo un assaggio. Anche noi donne abbiamo fantasie proibite, e purtroppo non le ho mai potute mettere in atto essendo stata solo con Edoardo, ma tu puoi essere perfetto.》 Dico con voce sensuale, notando il suo respiro accelerato.

《Smettila, mi stai facendo impazzire, stronza.》Appoggia le mani su i miei, e in una mossa decisa li fa aderire ai suoi. Occhi negli occhi, i respiri che si rincorrono, i nostri cuori che battono all'unisono ma tutto questo viene interrotto da...

《Mammaaaaa》Clark che urla dall'altra stanza. Ci stacchiamo come se abbiamo ricevuto una scossa. Lo guardo ancora una volta.

《Non una parola》lo avverto, e lui in risposta mette una mano sul cuore. 《Amore sono in cucina, venite tutti.》Urlo poi a mio figlio.

Seduti a tavola a mangiare ci raccontiamo cose che ci riguardano, svelandoci un po tutti. Italia parla della sua passione per la moda, e di come questo sia incontrasto con quello che era lei da adolescente "un maschiaccio, ma adesso vuole diventare una famosa stilista di moda. Crystal ama disegnare e spera che in un futuro non lontano, diventi una pittrice bravissima e chissà mettere un suo dipinto nel museo di Parigi. Adelaide e la musica, ama cantare e ha una bellissima voce. Lavora in un impresa di pulizie per potersi permettere di pagare la scuola di canto e diventare come la sua cantante preferita Jennifer Lopez. Clark con il suo sogno di diventare come Bruce Lee, mentre io e Angelo "udite udite una cosa in comune" non abbiamo sogni da realizare.
E forse prima o poi avremo un desiderio da voler realizzare, arriverà anche per noi quel qualcosa  che ora non possediamo.

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