63 Parte

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(Scusate per eventuali errori.)

Sindy's Pov

Pranzare con Angelo e Crystal ormai è diventata una abitudine. Io e Clark siamo seduti in casa dei due, come ormai facciamo da tre settimane.
Crystal dopo il suo compleanno ha chiarito con Angelo della sua storia con mio cugino, è suo fratello ha preso di buon grado la situazione anche se l'avvertita che gli avrebbe tagliato le palle se si fosse permesso di farle del male.

Seduti a tavola ridiamo e parliamo come se fossimo una vera famiglia, o forse lo siamo. Sono certa però che io, grazie a loro sono rinata. Sto vivendo quello che per tanto tempo mi è stato sottratto. Non dico di essere...cioè innamorata, anche se onestamente non so come capirlo. Con Edoardo ero poco più di una bambina ed avevo scambiato l'amore con infatuazione, quindi mi trovo a non saper riconoscere l'amore.

Guardo quest'uomo cercando di capire qualcosa ma, non so cosa cogliere per capire se provo più del semplice bene.

Ahh...perché non ci capisco un cazzo in materia?
Perché non rifletti su ciò che lui ti trasmette?
Eh?
Rifletti sulle sensazioni che provi con lui, idiota.

Beh, allora cosa provo?
Direi tanto, troppo forse. Con lui mi sento qualcun'altro. Quando mi guarda con quei occhi mi sento bella, sexy, donna. I suoi baci anche quelli più innocui mi incendiano, il suo sorriso mi illumina. Mi fa ridere con le sue battutine idioti e arrossire con quelle zozze. So di essere insopportabile, ma lui con la pasienza che ha fa sembrare questa mia caratteristica insignificante. Sa farmi incazzare come nessuno mai ci è riuscito, ed a volte mi viene voglia di strangolarlo ma mi va bene così, non lo cambierei. Il nostro rapporto è nato dalle urla, dalla rabbia, dalla paura. Ci siamo urlati addosso tante volte allontanandoci per poi ritornare al punto di partenza, insieme. Litighiamo e anche tanto per poi chiudere la discussione facendo l'amore, perdendoci nell'anima dell'altro.

Poi ce anche il fatto che Clark lo vuole davvero bene. E lui...lui si comporta come fosse davvero suo padre. Gli sta facendo vivere quella infanzia che gli è stata negata, rendendolo ai miei occhi...perfetto.
Mettiamo però, anche il punto che lui nemmeno ha definito questo rapporto. È vero che io ci sto andando piano ma lui non è che va più veloce di me...

Ma perché mi sto cervellando?
Perché forse in fondo, molto in fondo, tu già sai cosa realmente provi.

La mia coscienza ne sa più di me a quanto pare. È l'unica cosa che mi riesce in questo momento è darle ragione. Forse io mi sono...

《A cosa pensi?》mi chiede proprio colui che occupa tutti i miei pensieri, da ormai 4 mesi. I suoi occhi oggi sono di un verde acceso, è nonostante tutto questo tempo ancora non sono riuscita a capire come fanno ad avere mille sfumature. 《Allora?》
I miei occhi sono incollati ai suoi, come delle calamite. E i tanti forse che mi pongo crollano come castelli di carta, lasciandomi vulnerabile ai comandi del cuore. Quel cuore che credevo perso, morto, e che ha ricominciato a battere grazie a lui.

《Sto pensando come io sia riuscita a ritornare a vivere e quando ho imparato ad amare.》 Rispondo senza pensarci, accorgendomi di averlo dovuto fare.
Il suo sorriso si affievolisce fino a spegnersi, spalanca gli occhi capendo le mie parole.

Perché non chiudo mai la bocca, cazzo. Inventati qualcosa, Sindy...Subito!

《Tu...cosa?》chiede quasi incredulo.

《Io...cioè volevo...che...io》oddio non ho mai balbettato così. Sembro una rincoglionita, è il suo sguardo non aiuta ad alleggerire l'anisa. Vengo salvata dal campanello che inizia a suonare, i due padroni di casa si guardano confusi.

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