36 Parte

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Sindy's Pov

Ora mai mancavano un paio di giorni al rientro a Napoli, e tutti noi non avevamo preso di buon grado la cosa. Ogni uno per i propri motivi, Crystal e Clark perché riprendevano la scuola, Adelaide, Italia, Gigi e Angelo perché ritornavano a lavoro e io...beh io dovevo risolvere la questione "Edoardo".
Dopo la notte trascorsa con Angelo sono cambiate alcune cose, cose che tutti hanno notato. In primis il mio continuo evitarlo, era più forte di me non riuscivo a guardarlo in faccia senza ripensare alle sue mani sul mio corpo. Ha tentato molte volte di avvicinarsi ma finivamo per mandarci a fanculo, "e si, dopo aver avuto una notte di sesso, noi ci uccidiamo".
Si che è colpa mia ma mi è difficile, già me lo sogno tutte le notti mentre facciamo zig e zag sotto le coperte, averlo vicino con la continua voglia di saltargli addosso e una tortura. Adelaide e io non avevamo parlato di cosa è accaduto in quelle quattro mura in cui ci trovavamo, ma dovevo sfogarmi e volevo sentire anche lei.

Ci trovavamo in un pab solo noi ragazze, volevamo goderci una serata tra di noi prima di ritornare alla solita routing. Clark era stato felice di rimanere con il suo vicino è l'amico, ma prima di uscire ci ha fatto la predica paternale. L'ansia non tardava a venirmi a trovare, ero felice e preoccupata del ritorno. Il confronto con quel bastardo era vicino, e sono certa che non sarebbe mancato all'appuntamento.

Le ragazze ridono e scherzano, e io le osservo. Adelaide la mia migliore amica, unica nel suo modo maldestro ma sincero, timida quando lo dice lei ma anche molto esuberante. Italia sangue del mio sangue, e anche se non abitavamo vicine nemmeno prima che io partissi con la mente eravamo sempre in contatto. Crystal apparsa da poco, avrà anche 17 anni ma sa essere adulta quando è necessario.
Dolce e gentile qualità che non mi rispecchiano più. Diverse in tutto. Lei la princess lady, e io " Come mi chiamava Adelaide " la dark lady.
Siamo un misto di cose, sensazioni, timori e passioni noi quattro insieme eppure siamo inseparabili. Mi hanno resa più sicura, la loro presenza mi rende felice.

《Ragazze andiamo a ballare》urla Italia, trascinandosi la povera Cry dietro. Approfitto di essere sola con dadda, per poter parlare un po con lei.

《Allora amica mia, c'è qualcosa che vuoi raccontarmi?》domando per poi prendere un sorso dalla mia birra, guardando le altre due che si scatenano in pista.

《E tu, amica mia?》ricambia la domanda, facendo il mio stesso gesto.

《Ho chiesto prima io, quindi parla e poi io risponderò alle tue domande.》

《Ok.》 Si siede meglio sullo sgabello del tavolino.《E tutto così strano. Sono stata con molti ragazzi e questo lo sai, ma con lui e stato diverso, anzi lui e diverso. Niente di minimamente paragonabile a tutti gli altri.》 Si aggiusta una ciocca di capelli caduta sul viso, accennando ad un tenero sorriso.《 E stato dolce, delicato mi ha fatta tremare solamente con una carezza sul viso. In quel momento mi sono sentita più viva che mai, mi sono sentita libera. Sono confusa, e ho tanta paura.》 Mi guarda e una lacrima solitaria le riga la guancia.《Non voglio illudermi di nuovo Sindy, non voglio soffrire ancora. Ma Gigi mi piace, davvero tanto, sono solo indecisa se buttarmi con il rischio di schiantarmi a terra di nuovo, o rimanere sul ponte guardandolo da lontano.》Mi fa male vederla così. Sapevo bene che era molto presa da Gigi, ma fino a questo punto, diciamocelo si conoscono da poco più una settimana, e io non credo nel colpo di fulmine ma a quanto pare a lei la colpita. Gigi non sembra un cattivo ragazzo, e non credo che le farebbe del male conoscendo la fine degli ex della mia amica, forse per una volta posso darle un consiglio diverso dal solito.

《Buttati. Provaci e se va male ma usciremo insieme, come sempre. Ma tu provaci può darsi che questa volta la fortuna sia dalla tua parte.》 Sentenzio sbattendo la bottiglia vuota sul tavolo. Di rimando mi sorride e si butta sulle mie braccia. Forse non è il momento di rivelargli cosa abbia provato io, ha bisogno di pensare prima a lei è poi dopo il consiglio che gli ho dato, beh non voglio che me lo ritorci contro.

《E tu?》domanda.

《E io?》domando a mia volta.

《Ti farò solo una domanda, alla quale risponderai con una sola parola ma voglio la sincerità 》annuisco. Mi aspettavo di peggio. Mi prende per le spalle puntando i suoi occhi nei miei, lo fa perché è brava a leggerci dentro, e così saprebbe se sto mentendo o no.《Sindy come ti sei sentita tra le sue braccia ?》non ci rifletto nemmeno, la parola mi escono fuori incontrollate.

《Me stessa.》e dopo a queste parole un peso si solleva dalle mie spalle. Adelaide sorride voltandosi dall'altra parte, dove arrivano Italia e Crystal.

《Cameriere quattro shottini alla vodka a menta, grazie.》 Urla Italia prima di sedersi davanti a noi. Il cameriere arriva portandoci l'ordinazione. 《Ragazze mi viene in mente una frase in questo momento: Non puoi guardare in dietro, che i ricordi tagliano più del vetro. Butta giù un paio di bicchieri e scordati di com'era ieri.》ci sorride alzando il bicchiere, e noi la imitiamo《brindo a noi, a ciò che siamo diventate. Alle nuove amicizie》guarda Crystal che le stinge la mano《A quelle vecchie 》Si rivolge ad Adelaide, la quale fa un mezzo inchino《al sangue.》questa volta a me.《 Brindo alle splendide donne che siamo, brindo semplicemente a noi.》Buttiamo giù il liquore, e un attimo dopo ci troviamo abbracciate.

La serata continua anche al di fuori del pab. Salite in macchina accendiamo lo sterio a tutto volume, cantando a squarciagola la famosa canzone delle Little Mix in Power Girl. Mentre io guido le pazze delle mie amiche abbassano i finestrini e si siedono nello spazio aperto. Sfrecciamo tra le strade di Londra quasi completamente deserta, ridendo e cantando senza sosta. Incrocio le dita sperando di non essere fermata da una pattuglia notturna, dì sicuro mi avrebbero fatto i culo con una macchina noleggiata,  un po brille e l'eccesso di velocità. Arriviamo al Tamigi e di istinto fermo l'auto, parcheggiandola a cazzo in uno spiazzato libero. Le ragazze mi seguono continuando a ridere, noto un punto meno illuminato e mi dirigo li correndo. Arrivata a destinazione mi butto a terra girandomi di schiena, fanno lo stesso anche loro e come avevo immaginato, grazie alla poca luce si possono vedere delle bellissime stelle. Ci stringiamo le mani, e sorrido. Non importa dove vivo, chi sono, cosa ho fatto, se quando accanto a me c'è mio figlio, la mia famiglia e loro tre. Sono felice di aver avuto la fortuna di conoscerle, mi hanno salvata e non posso che esserne grata.

Ci alziamo in silenzio voltandoci una di fronte all'altra, per poi scoppiare a ridere.《vi voglio bene ragazze.》
Dico sincera, e con il cuore in mano.

《Anch'io 》disse Adelaide.

《Tanto》continuo Crystal.

《Per sempre 》terminò Italia.
Andiamo verso la macchina, per ritornare a casa. Per tutto il tragitto continuammo a ridere, cantare e scherzare senza sosta e io mi sentivo così bene.

Mi stavo rialzando dalle ceneri del mio passato, stavo ritornando la vecchia me grazie a loro.
E so che questo giovi a tutti specialmente a Clark, che per un periodo mi ha vista crollare. Sto ritornando, e certo non sarò la più tenera di tutte ma almeno sorridero più spesso. Sto rinascendo e spero vivamente che questa volta il destino abbia in serbo per me, qualcosa che mi faccia rimanere con il sorriso sulle labbra e non la costante rabbia.
Spero che ci sia un futuro anche per me, che non ho un passato.

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