Il capitolo non è stato corretto, quindi è molto probabile che troverete molti errori.Sindy's Pov
Passano le ore, i giorni e anche i mesi. Tutto mi scorre velocemente davanti agli occhi, senza freni, né paura dello schianto. Il giorno del mio ritorno a Napoli è ormai lontano, tre mesi da quando rimisi piede in questa città. Non credevo di riuscire a restare con tutto ciò che questo posto mi fa ricordare, eppure sono qui, con la mia famiglia e mi sento come se qualcosa dentro me si stia lentamente aggiustando.
Sono seduta su una panchina sul lungomare, incantata a guardare il mare schiantarsi sugli scogli e il cielo grigio annunciando l'arrivo di un temporale. Non c'è nessun colore, e tutto grigio compreso il mare che dì solito e blu, ma onestamente non mi dispiace. Mi avvicino alla ringhiera appoggiando le mani su di essa, e dopo neanche un minuto un onda con tutta la sua forza si schianta sugli scogli sottostanti, bagnandomi con piccole gocce per tutto il corpo...Ma nonostante questo io non mi smuovo, rimango impassibile.
Alcune persone che fanno la loro corsetta mattutina mi mandano delle occhiatine, pensando forse che sia pazza. E non hanno tutti i torti.
Ma per me è inevitabile perdermi in questa vastità, scontrarmi con essa, confrontarmi con la sua forza.
L'ho detto, lo dico e lo dirò per sempre amo di più il mare quando è arrabbiato, quando si incazza su gli ostacoli che ha difronte senza abbattersi mai. Con quella sua potenza da fare invidia a tutti gli Dei. Non vengo mai compresa ma dopo tutto io non comprendo gli altri. Per esempio non capisco cosa ci trovino di tanto affascinante nel mare calmo, senza una piccola onda a smuore le sue acque, quando è semplicemente piatto. E credetemi se dico che è proprio in quel momento che, questa immensità blu, ci illude, ci mente. La prendo come una maschera quella sua calma, diciamo come le persone in fondo.Quante volte le persone all'inizio di un incontro dicono: "sembra così calma, tranquilla e pacifica. Non sarebbe in grado di far male nessuno".
E poi?
Basta solamente una parola, un gesto oppure uno sguardo per smuore le viscere di colei che sembra così buona. Farla scatenare, trasformare in qualcosa che tu credevi non poteva essere. La maschera si sgretola lasciandoti la visuale del suo vero essere, spaventandoti per una forza che non pensavi avesse.
Noi umani siamo come il mare, calmi all'apparenza e diavoli scatenati nel nostro vero essere.Mentre i pensieri scorrono scendo con calma gli scalini che portano alla spiaggia, togliendomi stivali e calzini. L'impatto con la sabbia bagnata e fredda mi fa rabbrividire, ma è comunque una sensazione piacevole e confortante. Mi avvicino alla riva cercando di non arrivare alla fine di essa per non bagnarmi, e contemplo da vicino le onde, che da questa vicinanza sembrano ancora più grandi.
《Signora! Signora!》sento urlare da dietro di me. Mi volto per vedere chi sia la persona che mi sta chiamando, e sul lungomare noto un anziano signore che mi fa segno con la mano.《Signora è pericoloso stare così vicino alla riva quando il mare e agitato》,dice allargando una mano dinanzi a se.《Non si preoccupi. Appena vedo che si agita di più me ne vado》rispondo regalandogli un sorriso di rassicurazione.
《Va bene, stia attenta. Buonagiornata》saluta.
《Anche a voi》ricambio il saluto, voltandomi poi di nuovo verso il mare.
Raccolgo delle pietre che si trovano ai miei piedi e inizio a lanciarle, un istante prima che l'onda faccia il suo impatto al suolo centrando il cuore di essa. Lo so, sono strana. Di solito le persone lanciano la pietra per farla rimbalzare sull'acqua, mentre io gliela scaglio contro.Sono sola non sento nemmeno le persone che fanno jogging, e ricevo conferma non appena mi guardo a torno. Solo io e il mare. Il silenzio spezzato solamente dalla potenza del mare che si scaglia con prepotenza sugli scogli, come se volesse far capire al mondo intero chi è che comanda.
Cercando di imprimere più dettagli possibili di questo paesaggio per poi dipingerlo su tela, continuo a dare libertà alla mia mente di continuare i suoi pensieri contorti. Ripensa a tutte le cose che in soli tre mesi mi sono capitate, dalla festa di ben tornata al rapinatore, la prima volta che ho conosciuto Angelo e Crystal. Pranzare di nuovo con la mia famiglia e la uscite con Italia e Adelaide, Daniel che è diventato padre e il ritorno di Edoardo, le due settimane a Londra, la notte passata tra le braccia del mio vicino di casa, le litigate, le lacrima che hanno ripreso a percorrere i lineamenti del mio viso. E poi-rullo di tamburi-la decisione di avere una "relazione", se così si può definire, senza impegni sempre con il mio vicino di casa.
Pensando all'altro ieri, dove mi sono ritrovata a vendicarmi sessualmente, scoppio a ridere. Non so come mi sia venuto in testa di fare una cosa del genere, cioè non sono una santa ho fatto sesso-anche contro voglia- ma sempre con la stessa persona, e per quanto schifo poteva fare Edoardo non è mai arrivato ad abusare altre parti del mio corpo. Ma Dio, è stato cosi bello vederlo senza respiro, con gli occhi spalancati e ricolmi di desiderio.
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Un Nuovo Inizio (Completa)
ChickLit*《Ti sto chiedendo di fare l'amore con me, Angelo. Fammi sentire amata.》* ⬆Estratto dal libro. Sindy giovane ragazza madre. Si esilió dalla sua città natale trasferendosi a Londra. Costretta ad abbandonare chi l'amava per paura di infondere altre d...