37 Parte

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Adelaide's Pov

Siamo sull'aereo ormai da ore, e l'ansia fa da padrone tra noi. Siamo partiti alle cinque di questa mattina, e d'allora nessuno a proferito parola. Gigi e Angelo hanno preso il nostro aereo, e sono seduti due file dietro di noi. Io e il biondino non abbiamo avuto modo di parlare di ciò che è successo tra di noi, trovandoci sempre insieme agli altri.

Guardo la mia compagnia, osservando attentamente i loro volti. Italia ha fra le mani un quaderno con delle bozze, che dovrà consegnare il giorno dopo. Crystal picchietta con le dita sulla gamba, ascoltando la musica. Clark si è addormentato, e la mia migliore amica ha lo sguardo puntato sul finestrino, guardando dal alto tutto ciò che ci circonda. Sindy anche se sprigionava sicurezza e indifferenza, era quella con più timore. Sapevo dell'appuntamento con Edoardo, e anche se avevo cercato di convincerla a farmi stare con lei, mi aveva risposto più volte con un categorico no. Aveva paura che quel bastardo avesse colpito me essendo presente, ma non capiva che se era da sola poteva farle del male come ha già fatto in passato e io non me lo sarei mai perdonata.

Ci siamo conosciute al primo superiore, io ero diversa da come sono ora, diciamo che per colpa del mio aspetto ero insicura. Lei è sempre stata una di quelle ragazze che non si abbatteva mai, sempre piena di energia. La osservavo da lontano non avendo il coraggio di avvicinarmi, la studiavo e vedevo come rideva sempre, come dava supporto e come difendeva le persone mostrando i loro lati positivi. I giorni passavano e io continuavo a rimanere in disparte, timorosa di non piacere ai miei compagni, finché lei non venne a sedersi accanto a me. Si mise a guardarmi con un sorriso sulle labbra, ricordo che la cosa che mi piaceva molto erano i suoi capelli lunghi che lei aveva stretto in una treccia. Rimase ferma per un Po di tempo, quando poi presa il mio diario e inizio a scriverci sopra. Dopo che aveva finito lo richiuse, mettendolo a suo posto. La guardai alzarsi e sorridermi, per poi uscire dalla classe. Curiosa di leggere cosa aveva scritto, presi il diario e lo aprì dove lei ci aveva messo una specie di segna libro.

"Sei bellissima, e credo che sorridendo un po lo saresti ancor di piu.     Baci dalla tua futura mamma."

Risi per davvero, da quando entrati in quella scuola dopo aver letto quella specie di dedica. E quel giorno fu l'inizio di una grande amicizia.

Io e Sindy non ci siamo mai separate, nemmeno quando conobbe Edoardo.
Ne abbiamo passate tante insieme, tra sorrisi, pianti, tristezza e dolore finché lei non se ne andò. Sul corpo io, lei è Italia abbiamo i segni di un passato tragico, il quale a renderlo tale e stata proprio la persona che le giurò amore, Edoardo. Che trasformò la mia migliore amica, in una macchina da guerra, fredda e indifferente. Aveva spento i suoi sentimenti verso gli altri, portandosi il peso del rancore, dei sensi di colpa sulle spalle. Restare a Napoli le trasmetteva lo schifo di quello che aveva passato, ma stava resistendo finché un altro bastardo non l'aveva fatta scoppiare. Ricordare quei giorni mi mette il terrore, sapere che la mia amica si sente sporca per un qualcosa che lei non ha fatto ma che è ricaduta la colpa su di lei, mi rende triste. Sindy non riesce a dimenticare, e ho paura che prima o poi crollerà del tutto e io non voglio perdere la persona che ha reso la mia vita migliore.

Vengo svegliata da una carezza sul viso, e quando apro gli occhi ci trovo da vanti il sorriso di Sindy. Sembra la ragazzina di 14 anni che conobbi in un aula della Don Lorenzo Milani. Anche se sorrideva i suoi occhi trasmettevano tutta la tristezza e la paura di ciò che doveva affrontare. Afferai la sua mano, e la strinsi forte, avevo troppo paura. Queste due settimana a Londra mi hanno riportato la vecchia Sindy, la mia migliore amica, e cavolo io non volevo perderla.
《E arrivato il momento》la sua voce cerca di rassicurarmi, ma non riesco non voglio che vada da sola. Mi fa alzare trascinandomi fuori. Ad aspettarci c'è sua madre, che sembra più terrorizzata dalla figlia. Si abbracciano, e sento la madre sussurarle all'orecchio "non farlo da sola". Sindy scuote la testa e sorride, un sorriso che non convince nessuno tanto meno lei. Italia si avvicina a me poggiandomi una mano sulla spalla, la guardo e noto sul suo volto la mia stessa preoccupazione.
Clark se ne va con la nonna a prendere un gelato prima di andare da lei, Sindy rimane di spalle.

《Possiamo venire con te. Non puoi farlo da sola.》dice Italia al mio fianco. Sindy fa un profondo respiro prima di voltarsi nella nostra direzione, dove ci hanno raggiunto Crystal, Gigi e Angelo.

《No. Non voglio, e lo dovete accettare. E una cosa che riguarda me, non posso rischiare che vi faccia ancora del male, non potrei mai perdonarmelo.》La sua voce e ferma, facendoci capire che non vuole obiezione.

《Potrei capire cosa succede?》ora è Angelo a parlare, il quale viene fulminato da un occhiataccia dalla mia migliore amica.

《Non sono affari tuoi. Andate a casa, e voi due che siete almeno visibilmente uomini accertatevi che tutte e tre ritornino a casa.》guarda i due ragazzi, che annuiscono solamente.

《Non siamo delle bambine, non abbiamo bisogno dalla balia Sindy 》dico presa dalla disperazione.

《Non è perché vi ritengo delle bimbe Adelaide, vi conosco troppo bene e sono sicura che mi seguireste.》Si volta di nuovo verso i due《accertatevi che non escano, se vi sfuggiranno ve ne pentirete.》e dopo detto questo si volta e se ne va.

《 Sindy. Sindy fermati. 》urlo. Ma lei continua a camminare, e tutti i ricordi mi assalgono. Cado in ginocchio con Italia al mio fianco che piange. Crystal ci raggiunge mentre Angelo e Gigi rimangono fermi e confusi, all'oscuro di tutto quello che potrebbe accadere.

《Ragazze cosa sta succedendo?》 Questa volta a domandare e Gigi. Faccio un sorriso amaro, pieno di odio  verso quel bastardo di Edoardo.
I momenti di paura che abbiamo vissuto mi passano avanti agli occhi come un film. Italia in ospedale, Daniel con una mano rotta, io dissanguata sul pavimento di casa mia e Sindy in fin di vita accanto a me. Tremo, per la valanga di sensazioni che mi stanno colpendo. Non potrei vivere sapendo di non aver fatto niente per aiutare colei che mi ha resa felice. Mi ha insegnato a vivere, a sorridere, a lottare ed e questo che farò. Non la lascerò sola, andrò da lei.

《Volete sapere cosa succede?》Mi alzo con Italia e Crystal ai miei lati. Guardo la cugina della mia migliore amica, e poi la piccola del gruppo che Sindy sta aiutando a crescere, e le quali capiscono cosa ho in mente di fare. Annuiscono senza paura, con la stessa rabbia che padroneggia in me.
Mi volto verso i ragazzi, e forse la nostra espressione sarà spaventosa perché li vedo indietreggiare.《Sindy sta per incontrare la causa che la resa quella che è ora.》li guardo con decisione, non voglio che si mettono tra i piedi《E io ora andrò da lei. Siete fuori o dentro?》domando. Si guardano tra loro, per poi puntare i loro occhi su di noi. Angelo sembra deciso, capisco subito la sua decisione, infatti annuiscono.

《Andiamo》dice Angelo. Sono la prima a camminare essendo l'unica a sapere il luogo dell'incontro.

Sindy ha sempre salvato noi, ed è ora che venga salvata. Ti seguirò ovunque amica mia, per sempre. Te lo  prometto.

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