Senza destinatario

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Ciao ragazze💕questa storia a fari spenti Luca Vettori e Un'incontro inaspettato le pubblicherò una alla volta.

Cara Dania, eccomi qua, seduto davanti a un muro bianco, con le mani tra i capelli e i nostri spettri negli occhi, i fantasmi di quello che siamo stati a perseguitarmi ancora, mentre cerco di dimenticare, già, dimenticare quanto avevamo costruito e poi è crollato, così, all'improvviso, lasciandomi come un deficiente a pormi domande a cui potresti rispondere soltanto tu. Sono passati dei mesi, eppure il tempo per me non va avanti, è un orologio rotto che con quelle lancette indica ancora quell'istante, quella frazione di secondo in cui il senso che avevo dato alla mia vita è stato costretto a mutare. Ti sembrerò troppo retorico, già, come al solito. Me l'hai sempre detto che ho la testa tra le nuvole, che sogno e mi perdo nei miei pensieri. Eppure adesso che vorrei perdermi, confondermi, distrarmi, le idee le ho fin troppo chiare, tutte mi portano a te. Sento che mi manchi e allo stesso tempo so che non saprei perdonarti se tu tornassi. Eppure rivederti è tutto quello che vorrei. Vorrei urlarti in faccia quello che provo, farti sentire un verme, vorrei vederti soffrire almeno la metà di quanto sto soffrendo io... eppure sono certo che poi ti prenderei per mano e ti guarderei negli occhi, chiedendoti di ricominciare ancora. E tu cosa faresti? Tu negli occhi non mi hai voluto guardare nemmeno quando mi hai lasciato. Chissà che fai adesso. Chissà con chi sei. Odio vederti felice senza di me. Odio sapere che hai sostituito il mio volto e ti sei ripulita il cuore. E ridi, ridi con un'altra persona, per le stesse cose per cui hai riso con me magari, e forse piangerete insieme per le canzoni che prima avevano fatto piangere noi. Magari quando passi per i nostri posti ti viene in mente il nostro tempo, ma è facile scacciar via il pensiero per chi non vive più nel ricordo. Hai dipinto la mia vita di giallo e di blu, ma poi tu stessa hai strappato tutte le nostre opere d'arte. Meglio cambiare, hai detto, già, come si cambiano le lenzuola, come il cambio di stagione. Io odio cambiare. Amavo star con te sotto la pioggia e ridere per te che ti disperavi per i tuoi capelli, ma chi se ne importa della pioggia e dei capelli quando sei con la persona che ti ha rubato l'anima, chi li guarda i capelli quando occhi dentro occhi tutto è in fiamme. E chi dimentica quando sotto il sole guardavamo il cielo e gridavamo al vento che non ci saremmo mai lasciati? Ma certe promesse, appunto, se l'è portate via il vento. Che cosa fa l'amore. Ti riempie una vita e poi te la saccheggia. Perché l'hai fatto? Cosa ho sbagliato? Sappi che non avrai mai più tutto l'amore che ti ho dato io. Non avrai mai nessuno come me, e lo dico perché so quanto amore ti ho dato e quanto fa schifo dover andare a raccoglierne i cocci e tenermeli rotti, sotto il letto, a farmi compagnia. Non so reagire. Non è possibile mettersi in gioco per chi ti usa come un gioco. Oh, ma dove sei senza di me? Come fai a..."

Luca rilesse quella ridicola lettera e tirò un pugno sulla scrivania.

'Ma che cazzo sto dicendo?'

E la strappò.

'Vaffanculo, Dania.'

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