Capitolo 22

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A fari spenti

Capitolo 22
Pov's Simone
Finisco di fare gli autografi e le foto salutando i fan per poi sparire nello spogliatoio a fare una doccia calda per lavarmi da dosso tutta la stanchezza e il sudore della partita. Cerco di fare più veloce che posso e indosso un jeans e una polo bianca, sistemo i capelli meglio che possibile e metto il profumo..."Uuhhh il Gian ha una appuntamento..!!" dice Pippo mettendomi un po' in imbarazzo e facendo ridere gli altri "Bhè...si, vado a cena con una ragazza." "Beccato cucciolino!! Vedi di non farmi diventare zio!" "Sì sì va bene, vado prima che mi facciate altre battutine da stupidi...addio!!" esco dallo spogliatoio con le risate dei miei compagni ma con gli occhi cerco il suo sguardo magnetico e mozzafiato. La trovo quasi subito appoggiata al cancello che ci separa. È girata di spalle, allora appoggio delicatamente le mie mani sopra i suoi occhi e le sussurro sorridendo... "Chi sono?"
"Mh...Simone?" "Uffa! Non c'è gusto se indovini subito!" "Hai ragione, avrei dovuto dire un brutto e vecchio ciccione pelato ahahah" "Ahaha mi accontento di un gioco veloce allora!!" rispondo ridendo. La accompagno fino alla mia macchina dove le apro la portiera e la faccio sedere, poi metto in moto e partiamo.
*Pov's Giada* "Signorina...dove vuole andare?" chiede Simone con quel suo splendido sorriso "Non saprei...in realtà non conosco molti posti, sono quì solo dall'inizio di questa stagione." "A capisco...e prima dove giocavi?" "Pesaro, ma quì a Trento mi hanno fatto una proposta più vantaggiosa e avevo bisogno di cambiare aria quindi...eccomi qui!!" "Per fortuna sei venuta quà, altrimenti non ti avrei mai incontrata..." dice sussurrando e sfiorandomi la mano. Sorrido e lo guardo negli occhi, il suo viso si avvicina al mio, posso percepire il suo respiro e il suo battito accelerato, siamo ad una distanza quasi impercettibile...ma il suono di un clacson ci interrompe così Simone si accorge che il semaforo da rosso che era è diventato verde e che deve ripartire. Scoppiamo entrambi a ridere e finalmente arriviamo al ristorante. Da vero gentleman Simo viene ad aprirmi lo sportello e mi prende la mano "In questo agriturismo fanno una pizza deliziosa!! Spero che ti piaccia." dice mentre varchiamo la soglia del locale. "Un tavolo per due perfavore..." chiede poi al cameriere. Subito ci indica il tavolo che si trova a fianco di una vetrata che mostra un panorama mozzafiato, si vedono le luci della città ed è super romantico. Dopo aver cenato e chiacchierato di qualsiasi cosa, arriva il momento di pagare. "Ragazzi, ecco il conto..." dice il cameriere mostrandoci lo scontrino, allora tiro fuori il portafoglio per pagare ma Simone mi blocca subito la mano "Ma che fai!! Pago io tranquilla..." "Ma no, non ti disturbare..." "Non ti preoccupare, è un piacere per me." dice sorridendomi, allora ricambio e lo lascio pagare, poi mi riprende per mano e mi porta a fare una passeggiata lungo il giardino dell'agriturismo, da cui c'è una vista incantevole...
Decidiamo di sederci sull'erba a guardare le mille luci del paesello e le mille stelle limpide.
"Guarda che cielo...quando ero piccolo mio padre mi porta in campeggio qualche volta, e quando si faceva buio mi raccontava la storia delle costellazioni. Ogni stella conserva qualche ricordo..." sorrido ai suoi racconti e ai suoi occhi lucenti di emozioni "C'è una stella che brilla tanto..." "Quale?" risponde lui "Quella..." dico indicandola nel suo splendore "Quella non è una stella...è Giove." dice sorridendo e guardandomi dritto negli occhi. Ci fissiamo a lungo avvicinandoci ogni istante di più, finchè non annulliamo la distanza che ci separa. Le mie labbra erano state colpite dalle sue e le avevano immediatamente aperte. La sua lingua si era infiltrata nella mia bocca producendo una danza sconosciuta ma davvero perfetta.
Un'altra dimensione si era aperta intorno a noi, non eravamo più su quel bellissimo giardino sopra la città, ma eravamo in un mondo parallelo e bellissimo...oserei dire dei desideri. Dopo un tempo indefinito ci separiamo e non diciamo nulla, io appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi faccio avvolgere dalle sue calde e muscolose braccia. Mi lascio cullare dal battito del suo cuore agitato e dall'atmosfera sensazionale.
Guardo l'orologio che segna le 23.30 e in effetti è un po' tardi ma voglio che questa serata non finisca mai.
Simo: tra poco dobbiamo andare via...e mi piacerebbe accompagnarti a casa mi princesa  "mi disse sorridendomi".
Giada: grazie Simo! Mi faresti un vero favore ad accompagnarmi a casa.
Dopo venti minuti che siamo sdraiati sull'erba ci alziamo e mi prende per mano e ci avviamo verso la sua macchina.
Una volta li mi apre la portiera da gentiluomo e mi fa entrare e una volta dentro chiude la portiera e si avvia verso il posto di guida e accende l'auto.
In 20 minuti arriviamo davanti a casa mia e una volta li
spegne il motore della macchina, e scende dall' auto, apre la portiera alla mia gentil ragazza, l'aiuto a scendere, e l'accompagno fino alla soglia della porta e mentre gli sussurro una dolce parola d'amore all'orecchio...

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