A fari spenti Luca Vettori
L'indomani mattina mi svegliai lentamente. Il mio primo pensiero fu la notte trascorsa, tutto ciò che è successo con Luca e la proposta di Trento... sarei strafelice di poter giocare in serie A1, e poi Trento è una squadra molto forte, di altissimo livello ma...non posso lasciare mio padre qui, e poi ho appena cominciato a conoscere anche i giocatori del Modena, con cui mi trovo bene, e quì c'è anche Luca. Dovevo parlarne con mio padre. Non potevo più aspettare. Mi alzo e lo raggiungo in cucina. Lo trovo intento a fare colazione e a studiare le tattiche che vorrà usare contro la sfida con Trento tra due giorni. Mi siedo affianco a lui e lo saluto con un bacio sulla guancia.
Laura: "Ciao papi." Dico prendendomi una tazza di tè caldo alla pesca e dei biscotti.
Laura: "Padre ti devo parlare un'attimo" continuo guardandolo.
Angelo: "Laura adesso non posso sono già in ritardo per andare al palazzetto, parleremo più tardi va bene?" risponde un po' alterato "E anche tu sei in ritardo per venire con me..." aggiunge
Laura: "Ok va bene, bevo il tè e vado a cambiarmi. Poi usciamo va bene?" Rispondo guardandolo
Angelo: "Va bene Laura, allora ti aspetto!"
Poco dopo finii di bere il tè e misi la tazza nel lavabo per poi andare di corsa in camera a vestirmi.
Aprii l'armadio trovando un vestito azzurro abbastanza carino ed elegante e lo indossai abbiando delle ballerine dello stesso colore.
Appena arrivati in palestra, i miei occhi per un instante si incrociano con quelli di Luca, poi gli passo accanto e senza nemmeno salutarlo mi siedo sugli spalti. Per tutto l'allenamneto non ho fatto altro che fissare costantemente ogni singolo movimento del ragazzo. Devo dire che ha fatto un allenamento scadente, si vedeva che non era concentrato e che non ha dato il massimo delle sue potenzialità; anche lui mi ha guardata ogni tanto, ci sono stati scambi di sguardi poco indifferenti...finito l'allenamento, mentre i ragazzi si riposavano in panchina, decisi di scendere da papà, era il momento giusto per dirgli di Trento. Appena mi trovai davanti a lui, lo vidi discutere con un signore della società riguardo alla prossima partita, allora mi intromisi un secondo: "Papi scusa dovrei parlarti..."
Angelo:"Laura non vedi che sono già impegnato con lui? Per piacere... dopo" "Sì certo, per te è sempre tutto un 'dopo', non c'è la fai ad ascoltarmi due minuti?!" "Laura ti ho già detto di no, non insistere per favore!" "No papà mi sono stancata! È già due giorni che cerco di parlarti di questa cosa... Ho avuto una proposta per giocare in A1 a Trento, volevo discuterne con te prima di prendere decisioni affrettate ma non mi importa più di niente, me ne vado." urlo tutto davanti a tutti per liberazione, poi sento dei passi veloci correre fuori dalla porta. Quei passi sono di Luca. Mentre tutti sono a bocca aperta davanti a me, lui ha preferito scappare, correre via... Senza dar peso a ciò che potrebbe dire mio padre, esco anche io, e lo vedo. È seduto sulla panchina del parco, dove ci siamo baciati per la prima e unica volta, a testa bassa con le mani unite. Lo raggiungo, mi siedo e lo abbraccio. Mi viene d'istinto e inizialmente stupito non ricambia, ma dopo neanche cinque secondi lo sento stringersi forte a me, come io mi stringo a lui. Delle lacrime scendono lunghe dai miei occhi, mi sento protetta tra le sue braccia ma non fa niente, è destino che io debba partire, perchè quì non sto più bene, Modena non è il mio posto. Dopo tanto tempo ci stacchiamo, anche lui ha gli occhi rossi ed è evidentemente triste. "Perchè sei uscito dalla palestra?" chiedo un po' fredda "Non posso più ascoltare questi discorsi, non posso più sentire che sarai distante da me." risponde lui. Mi viene un sorriso, e avrei tanta voglia di risentire le sue soffici labbra a contatto con lei mie...avrei voglia di baciarlo di nuovo. "Bhè perchè non vuoi che io parta?" "Perchè...cazzo Laura sono innamorato di Te! Non lo capisci?" "Luca..." "No, Luca un cazzo, quando ti ho vista ho capito che saresti stata la persona che mi avrebbe aiutato ad uscire da questo inferno, invece mi sono innamorato di te e tutto si sta complicando più di prima, ormai hai preso la tua decisione ed io non voglio peggiorare la tua vita" "Questa...questa potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo..." dico con gli occhi pieni di lacrime "... e sai benissimo che quì non sto più bene...è tempo che io me ne vada, ma non voglio un brutto ricordo di te, o di noi, non voglio pensare a noi che litighiamo...voglio un ultimo bel ricordo con te." senza pensarci due volte Luca mi bacia, mi bacia lentamente ma piano piano intensifica il tutto in un bacio spinto e bellissimo...le lacrime continuano a scendere lungo le mie guancie, lo stesso da Luca. Le nostre lacrime salate cadono insieme toccandosi e così ci stacchiamo "Io ho bisogno di te..." "Anche io Luca ho bisogno di te, ma non possiamo fare niente. Devo andare...a presto Luca" "Laura...stammi bene" mi lascia un ultimo bacio sulle labbra e tutto finisce. Me ne vado per non peggiorare le cose.
STAI LEGGENDO
A fari spenti
RomansaLuca Vettori è un giovane talento della Nazionale italiana di pallavolo che si è messo in mostra e ha cominciato a brillare, mostrando tutto il proprio potenziale. Ma, tornato a Piacenza, la città del suo club, Luca rompe i legami con la sua ragazza...