La telefonata della sorella+seconda vittoria italia vs Stati uniti

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Non si contavano i messaggi che aveva ricevuto nel giro di tutta quella giornata che ritenere speciale sarebbe stato un mero eufemismo.
Fin da notte fonda, il cellulare si era messo a squillare, con una primissima chiamata da parte di sua sorella che gli era fruttato un lancio in faccia del cuscino da parte di Lanza che aveva mugugnato qualcosa riguardo al voler cambiare stanza con qualcun altro.
I messaggi e le telefonate si erano moltiplicati dopo la vittoria contro gli Stati Uniti che li aveva fatti sudare ma contro cui avevano schiacciato e difeso come dei leoni.
Si sentiva in cima al mondo, lì a Rio, a festeggiare i suoi vent'anni e a giocare per portarsi a casa una medaglia.
Si stava godendo il meritato riposo insieme ai compagni e alle ragazze della nazionale femminile anche insieme alla sua fidanzata e alla migliore amiche della sua ragazza non che fidanzata di Pippo, era disteso su una sdraio a bordo piscina, intento a fissare lo schermo del cellulare con l'intenzione di rispondere a tutti, ma proprio tutti, i messaggi che aveva ricevuto.
«Ma basta Gian, adesso questo telefono te lo faccio sparire!»
Lo smartphone gli venne letteralmente strappato dalle mani da Lanza, che a sua volta lo lanciò a Buti, fino a farlo scomparire da qualche parte.
Laura: ma Pippo,che c'è di male a vedere i messaggi per i ringraziamenti per aver battuto gli americani? -gli chiese al suo ragazzo.
Pippo: Laura il punto è che siamo in compagnia e se usa ancora il telefono fa l'associale.
«Dai, facciamo un altro brindisi!» esclamarono  tutti insieme , aprendo una terza bottiglia di spumante, l'ennesima quella sera, e cominciò a riempire i flute dei compagni e delle ragazze che gli si erano immediatamente radunati attorno.
«Ragazzi, non fatemi bere troppo dai per favore -si lamentò Simone, questa è anche la terza che aprite.» dice Simone con un sorriso, alzandosi e allungando ugualmente il bicchiere vuoto verso i suoi compagni.
«Simone Hai vent'anni,goditi i venti anni finché sei in tempo e prova a fare tutto quello che hai sempre desiderato! lo rimproverò Ivan, insieme a Pippo che gli fecero un occhiolino a cui Simone rispose tracannando lo spumante in un unico sorso.
«Così si fa!» gridò un altro suo compagno, dandogli una sonora pacca sulla spalla.
Simone aveva appena posato il bicchiere sulla sdraio, quando un coro di voci stonate intonò il classico tono musicale  "Perché è un bravo ragazzo" e si voltò imbarazzato verso il resto del gruppo, solo per sentirsi poi prendere per le gambe da Osmany e sotto le braccia da Ivan ed essere lanciato in piscina l'attimo dopo e seguito da tutti che festeggiarono così il compleanno del loro palleggiatore .
Il contatto con l'acqua fredda li fecero rimanere senza respiro per dei secondi e mentre tornava in superficie sentiva già sghignazzare la squadra al completo.
"Appena tornai su a gala uscii di corsa dalla piscina e presi il mio asciugamano e corsi via da lì ed entrai nella hall per prendere l'ascensore e andare in camera.
Una volta arrivata in camera mi chiusi la porta alle spalle sbattendola in tale modo e mi buttai sul letto rimanendo con la faccia sul cuscino per un po' fino a quando sentii bussare alla porta e mi alzai andando ad aprire trovandomi davanti il mio ragazzo.
Filippo: hey amore che cosa ti ha preso prima?
-gli chiesi alla mia ragazza".
Laura: amore ho dei problemi da donne e non dovevo entrare in piscina ed ora starò male per tutta la sera.
Filippo: mi dispiace amore mio! Non lo sapevamo.-mi dice scusandosi e mi da un bacio".
Laura: tranquillo amore non è colpa vostra,mi sono dimenticata di dirvelo tutta qua!.
Dopo poco Simone Riemerse riprendendo fiato e si passò le mani sul viso, spostandosi indietro i capelli, nuotando per recuperare le infradito che galleggiavano poco distanti da lui.
«Bastardi!» rise, mentre lanciava una ciabatta nel mucchio, facendo scompisciare ancora di più i ragazzi che lo fissavano dal bordo, e l'altra verso Antonov che stava riprendendo l'intera scena col cellulare.
Nuotò verso di loro e fece per tirarsi su con la sola forza delle braccia, ma ricadde sott'acqua generando molti spruzzi e innumerevoli commenti scherzosi da parte dei compagni.
«Dai Ivan, tirami su!» esclamò Simone, supplicandolo con gli occhi e allungandogli una mano. «Mi avete anche fatto bere...»
Zaytsev ponderò la richiesta, limitandosi a fissarlo con espressione scaltra, le mani sui fianchi non accennavano ad aiutarlo.
«Quante storie per un paio di bicchieri!» lo sbeffeggiò Ivan con sguardo di sufficienza, mentre si abbassava per afferrare la mano tesa verso di lui.
A quel punto Simone gli fece un sorriso furbo, mentre puntava un piede contro il muro della piscina, e lo tirò con forza verso di sé, facendolo cadere in acqua.
Si levarono grida di giubilo e Simone rise, vedendo il resto dei compagni affrettarsi a togliersi pantaloni e maglietta e lanciarsi nella piscina con solo i boxer addosso.
Appena tutti entrarono non vide Pippo.
Simone: aspettate ragazzi! Ma dov'è finito Filippo?-chiese hai suoi compagni.
Buti: è salito in camera della sua ragazza perché se n'è andata via di corsa appena è tornata in superficie dalla piscina. -gli spiegò a Simone.
Simone: oh cavolo è vero!-disse dandosi una pacca sulla spalla".
Matteo: cosa è vero?- chiese all'amico.
Simone: Laura ha dei problemi da donne adesso e aveva detto che non poteva fare sforzi di alcun genere o entrare in acqua perché gli avrebbe preso dei dolori alla pancia e alla schiena.
Daniele: cavolo è vero! Ragazzi dobbiamo scusarci con lei-dice poco dopo".
Nel frattempo Laura e filippo rimasero nella camera di lei a baciarsi e a farsi le coccole.
All'improvviso un Ivan dall'espressione tetra gli riemerse accanto e, nonostante gli schiamazzi dei ragazzi dietro di lui, Simone non riusciva proprio a distogliere lo sguardo da quegli occhi magnetici.
Complice l'atmosfera, i giochi di luce creati dall'acqua o più probabilmente la camicia bianca del ragazzo che gli si era attaccata al petto come una seconda pelle, Simone deglutì, la bocca improvvisamente secca. Mentre nella sua mente rimbalzavano le parole di Juantorena della sera precedente, riguardo all'ormai ex fidanzata dello Zar e si dava dello stupido da solo perché no, era proprio fuori dal mondo che Ivan provasse qualcosa per lui, tirò fuori la sua risata più sciocca e lo guardò divertito.
«Che c'è adesso?» indagò Ivan confuso.
«C'è che sei ridicolo,» singhiozzò Simone, non riuscendo a smettere di ridere «I tuoi capelli sono ridicoli!»
Ivan alzò gli occhi e aggrottò la fronte, portando subito le mani alla testa per aggiustare i ciuffi scomposti in cui si era trasformata la sua cresta e Simone colse l'occasione per sgattaiolare via da quel suo sguardo.
Tuttavia quasi subito si sentì afferrare il piede e tornò sott'acqua cercando di riemergere in superficie.
Poco dopo tutti uscirono dalla piscina e tornarono in camera.
Pov's Simone
Stavo per rientrare in camera quando mi apri la porta la mia ragazza.
Hey amore come mai qui?- chiese alla sua ragazza
Giada: Laura mi ha cacciato dalla camera perché con lei c'è Filippo e si stanno baciando e quindi per non sentirmi imbarazzata a stare lì sono andata nella camera tua e di Pippo,e lui mi ha dato la chiave.
Simone: uh meglio così amore,vorrà dire che passeremo una serata insieme.
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