Finalmente sono tornata a casa, mi cambio velocemente e mi infilo sotto le coperte decisa ad addormentarmi ma...appena chiudo gli occhi la suoneria del mio cellulare rimbomba nel silenzio della camera. Controllo lo schermo ma il numero non è salvato nella mia rubrica, allora preoccupata rispondo: "Pronto?" "Laura? Sono Luca...scusa se ti chiamo alle 3 del mattino ma ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e...no forse ho sbagliato persona scusa, ti lascio dormire" "No! No tranquillo, se vuoi parlare con me ci sono..." "Davvero? Bhè ti andrebbe di vederci al parco vicino il palapanini?" "Certo, mi preparo e arrivo." chiudo la telefonata e velocemente mi vesto con un leggins nero e un felpone bordeaux. Senza farmi sentire da papà scendo le scale ed esco di casa iniziando a correre verso la palestra che, fortunatamente, si trova vicino alla mia abitazione. Da distante vedo un'ombra alta e ben piazzata che, più mi avvicino più riconosco...è Luca. "Ehi! Che ti prende?" non faccio in tempo a finire la frase che subito corre ad abbracciarmi scoppiando in un pianto liberatorio. Piano piano gli accarezzo la schiena lasciandolo sfogare e poi per calmarlo lo faccio sedere, pur rimanendo abbracciati. Non so perchè ma sento le farfalle nello stomaco, come se provassi qualcosa per lui, come se sapessi già tutto di lui...
"Grazie per essere venuta, non tutti uscirebbero di casa alle tre del mattino per consolare un cretino che ti ha anche preso a pugni." "Shh...tu non sei un cretino, è evidente che c'è qualcosa che non va, ed io sono quì per aiutarti." dico prendendogli la mano "Bhè in effetti...quattro mesi fa la mia ragazza mi ha lasciato. Da quel maledetto giorno ho smesso di allenarmi con la stessa grinta e voglia che avevo prima, non riesco a controllarmi e non so che cosa mi prende in certi momenti...davvero non so che fare." "Capisco...dovresti ritrovare te stesso ma so che è difficile, devi smettere di pensare a lei e, non so magari trovare un' altra ragazza da amare come amavi lei...eh magari questa ragazza non è neanche così distante." il suo viso che prima era chinato verso il basso, ora si è come illuminato, ed è girato verso di me con degli occhi che brillano di voglia di amare ed essere amati. "Sai, da quando ti ho incontrata il problema non era più la mia ragazza, ma il mio modo di vivere ormai da depresso, non pensavo più che fosse per colpa della mia ex, grazie a te è come scomparsa ma non capisco il perchè..." "Non...non capisci il perchè?" chiedo quasi delusa e infastidita "Bhè, un'idea cel'ho ma non so se...se è giusta." "Quale sarebbe questa idea?" chiedo curiosa e con mille emozioni dentro che non riesco a spiegarmi "...potrei essermi innamorato di Te..." sorrido a questa sorta di domanda senza risposta, siamo occhi dentro occhi, piano piano lo vedo avvicinarsi al mio viso, sento il cuore quasi esplodere finchè non annullo la distanza che ci separa in un dolce e spinto bacio. Sotto le luci dei lampioni e delle stelle, ci siamo solo io e lui. Ci stacchiamo dopo un tempo indefinito ma bellissimo, poi la mia stupida mente interrompe il silenzio con una grandissima cavolata che potevo anche risparmiarmi "Oh...cazzo cazzo cazzo!!" "Che ti prende adesso? Scusa forse non dovevo..." "No no tu...insomma è stato bellissimo ma..." "Ma...cosa?" "Ecco oggi ho ricevuto una chiamata dove mi è stato chiesto di andare a giocare a Trento, in A1, e io non ne ho ancora parlato con mio padre, ogni volta che provavo ad iniziare un discorso sensato doveva fare qualcosa per cui alla fine non dicevo nulla. E adesso sono ancora più in crisi perchè ci sei tu, questo bacio e... " "Trento? Davvero?" "Sì davvero." "Ah...bhè non pensare a me, non so neanche io se siamo qualcosa o se sono solo stupido..." "Quindi è stato solo un bacio per te? Pensi che io sia una che bacia a basta?" "No assolutamente Laura, però è ovvio che per prendere un decisione del genere io non debba influire in alcun modo." "Grazie ma così non mi stai aiutando!" "Lo so ma cosa pensi che io possa fare? Lasciare tutto e venire con te a Trento che non ci conosciamo neanche? Che non sappiamo cosa siamo e quanto possiamo durare insieme?" "No, non volevo dire questo" "Bhè io...penso che per il lavoro che facciamo non potremo mai avere una relazione seria io e te." "Bene, ma sappi che la pallavolo non è un lavoro, è un sogno..." "Non importa, questa serata andrà nel dimenticatoio..." con queste frasi rimango spiazzata. Una lacrima inizia a rigare il mio viso, seguita da altre che copiose bagnano le mie guance. Lui senza dire niente se ne va, lasciandomi ferma immobile a piangere.
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A fari spenti
RomanceLuca Vettori è un giovane talento della Nazionale italiana di pallavolo che si è messo in mostra e ha cominciato a brillare, mostrando tutto il proprio potenziale. Ma, tornato a Piacenza, la città del suo club, Luca rompe i legami con la sua ragazza...