(R) Capitolo 6: Infuso di Cacciadiavolo (1/2)

660 86 99
                                    

Galleggiare in quell'acqua era una delle sensazioni più belle che Rose avesse mai provato. Non era né calda né fredda, e la sosteneva come una mano gentile. Pesciolini colorati nuotavano attorno alle sue caviglie, solleticandole i piedi. Guardandoli più da vicino, Rose si rese conto che avevano delle minuscole facce che la osservavano con interesse. La ragazza mise la testa sott'acqua, e riuscì a sentire quello che stavano dicendo. Se ne pentì subito dopo, perché quelle creature si stavano profondendo nella serie di insulti più disgustosi che Rose avesse mai sentito.

La ragazza riemerse di scatto, inspirando a fondo, e Wulfric si avvicinò pericolosamente a lei.

«Fermo dove sei. Che vuoi fare?»

«Toglierti quel pesce dai capelli?»

«Se provi a fare il guardone...»

«Sei tu quella che mi ha visto nudo! Che dovrei fare? Cancellarti la memoria?»

«Allora fai in fretta» brontolò Rose, guardando altrove.

«Non osare toccarmi, razza di patetico Mundbora in addestramento, non ti meriti nemmeno di guardare la deliziosa magnificenza del mio corpo» strillò la vocina del pesce facciuto, intento ad agitare la coda, le branchie che si contraevano alla ricerca d'aria. «Sei solo una mezza tacca, un subumano che...»

«E stà zitto! Sto solo cercando di aiutarti, pesce ingrato! Per gli dei, sei peggio di una saponetta.»

Wulfric alla fine riuscì ad afferrarlo e lo mise in acqua. Il pesciolino si riunì al suo banco, e se ne andò coi suoi compagni in un coro di brontolii e parolacce.

«Che cosa cacchio sono quegli affari?» chiese Rose, aggrottando le sopracciglia.

Wulfric trasse un profondo sospiro. «Un esperimento fallito della Dama. Avrebbe voluto che diventassero i messaggeri di Avalon, e invece sono solo un'immensa scocciatura. Cantano canzonacce sotto le finestre della gente, rubano il cibo e insultano i pescatori che hanno la sfortuna di raccoglierli. Myrddin li chiama Fiskoldi, ed è costretto a prendersi cura pure di loro. A volte non so dove trovi la pazienza.»

«Aspetta un momento» mormorò Rose, massaggiandosi le tempie. «Scusa, ma... a parte questi Fisnoidi...»

«Fiskoldi

«Sì, i Fishotti. A parte loro, si può sapere chi è questa Dama di cui tutti parlano?»

Wulfric si rabbuiò e cominciò a massaggiarsi il braccio destro, come se fosse stato ancora dolorante.

«E' Nimueh, la Daone Sith che ha creato Avalon. Però piantala di guardarmi così, non sto morendo! Mi metti l'ansia» borbottò, notando lo sguardo preoccupato di Rose.

«Io credevo che fossi rimasto coinvolto in delle brutte compagnie e avessi cominciato a spacciare...»

«Tu hai creduto cosa, scusa?»

«... e invece hai scelto qualcosa di più pericoloso! Perché hai deciso di diventare un apprendista di Myrddin? Ti farai ammazzare.»

«Ecco il ritorno della mamma interiore» brontolò Wulfric, con aria divertita. Sottrasse gentilmente il braccio dalle dita di Rose e si fece serio. «Se non riesci a capire perché voglio diventare un Mundbora solo guardando questo paesaggio, davvero non saprei come spiegartelo, Rose.»

Rose trasse un profondo sospiro, mentre giocava con una ciocca dei propri capelli. Anche a lei piaceva un sacco Avalon e le sarebbe piaciuto esplorare quel luogo in lungo e in largo, ma Myr aveva detto che c'era una guerra in corso ed era meglio non immischiarsi.

«Però quel mostro ci avrebbe usati come stuzzicadenti, se Myrddin non fosse arrivato» gli disse, senza riuscire a trattenersi.

«Forse hai ragione, Rose. Non sono ancora in grado di oppormi, ma un giorno diventerò un Mundbora alla pari di Myrddin, vedrai! Salverò Avalon da Medb, e anche dagli umani» esclamò Wulfric, gonfiando orgogliosamente il petto.

Rose trasse un profondo sospiro: non c'era dubbio, si sarebbe fatto ammazzare.

«Almeno spiegami bene quello che sta succedendo, così non creperò per la preoccupazione.»

Wulfric ammiccò con aria maliziosa e le diede una spintarella. «Non credevo ti preoccupassi tanto per me.»

«Non è colpa mia se tu vai a ficcarti in ogni vespaio che trovi! Come quella volta, alla protesta studentesca. Dovevi per forza andare a dire al capo della manifestazione che non eri d'accordo con le sue idee? Mentre gli masticavi un hot dog in faccia?»

«Quel tizio mi dava sui nervi. Comunque, non è questo il punto. So quello che faccio, va bene?»

Rose lo guardò con aria dubbiosa e Wulfric trasse sospiro rassegnato.

«E va bene, se proprio non ce la fai a resistere, ti dico tutto. Per farla semplice, ci sono due fate molto potenti, due Daone Sith, di nome Nimueh e Medb, che hanno una faida in corso fin dall'epoca di re Artù o giù di lì.»

«Forse hai già sentito parlare di loro... della Dama del Lago sicuramente: è quella che nella leggenda dona Excalibur a Merlino. In quanto a Medb, è una Daone Sith molto legata al rispetto della tradizione delle fate, e ha affiancato i re antichi per secoli, prima che gli umani, con Artù, si distaccassero dall'Antica Religione e volgessero il loro sguardo verso l'atteggiamento più pacifico di Nimueh.»

«L'Antica Religione ha continuato a convivere con altre confessioni per diverso tempo, ma poi il Cristianesimo l'ha assorbita, facendo dimenticare gli antichi dei della natura agli umani. Da allora gli uomini hanno sempre vissuto sperando in una vita oltre quella materiale e hanno messo in secondo piano il mondo stupendo in cui viviamo. E' come se lo ritenessero una causa persa, specie negli ultimi tempi.»

Mundbora - L'ombra degli antichiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora