(R) Capitolo 19: Corruzione (2/2)

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Rose era seduta su una roccia all'interno della foresta, le gambe che penzolavano nel vuoto. Ormai si era fatto l'imbrunire, e l'acqua del fiume emanava un lieve lucore dalle note verdastre. La ragazza la guardava distrattamente, chiedendosi come quel fluido così affascinante potesse essere tanto nocivo. Sarebbe stato così semplice affondarci una mano.

Rose raccolse un ramoscello e lo usò per tastare l'acqua. La parte di legno a contatto con il flusso del fiume si rianimò, e dei fiori verde smeraldo simili a pietre preziose sbocciarono sulla sua superficie.

La ragazza ritrasse il bastone e i fiori ebbero un fremito, appassirono e si dissolsero.

«Il sangue di Medb funziona così» disse la voce di Myr alle sue spalle.

Rose fece cadere il ramoscello in acqua per lo spavento e, una volta sotto, si ricoprì di nuovo di fiori.

Il Mundbora immerse una mano nell'acqua e lo raccolse. «Scusa, non volevo spaventarti.» Per un istante la sua pelle si ricoprì di scaglie verdognole, ma quando Myr la tolse dall'acqua, la metamorfosi scomparve. «Questa dose di sangue non è sufficiente per mutare me. Sono troppo assuefatto per trasformarmi.»

Rose annuì e restò in silenzio. Non aveva molta voglia di parlare. Era venuta lì per stare da sola, senza nemmeno la compagnia di Urchin, che aveva lasciato a pisolare in un cesto di erbe profumate fuori dall'antro. Avrebbe voluto mandare via anche Myr, ma non ci riusciva.

«Fritz è stato cattivo con te» disse il Mundbora, corrugando la fronte. Si era rasato la nuca e aveva restituito alla sua testa quella perfetta forma a scodella che strappava sempre un sorrisetto a Rose. «Non è mai successo che si comportasse così prima d'ora, quasi non lo riconoscevo. Dopo che te ne sei andata aveva un'aria miserabile, ma ciò non toglie che avrebbe dovuto pensare prima di parlare.»

«Se solo si sforzasse di capire» sospirò Rose, scuotendo la testa.

Myr trasse un sospiro e si sedette accanto a lei. «Non credo che lui non riesca a capire. E' molto sensibile. Penso che il problema sia un altro.»

«E quale?» ringhiò Rose, lanciando un sasso nell'acqua. «Che cosa cacchio gli ho fatto per meritarmi tanta freddezza?»

Con sua sorpresa, Myr si mise a ridere piano. «Non l'hai ancora capito, Rose?»

«E cosa? Cosa dovrei capire?»

«Fritz è geloso.»

Rose sgranò gli occhi e lasciò cadere l'altro sasso che aveva raccolto. «Geloso? E di cosa?»

«Di te, ovviamente.»

«Di me? Ma...»

«Oh, andiamo, non te ne sei accorta? E dire che sei intelligente» la prese in giro Myr, dandole una leggera spallata. «Penso si sia messo in testa che ti sei invaghita di me. Con tutto il tempo che abbiamo passato assieme, sai.»

Rose scosse la testa, incredula. «Ma come diavolo gli è venuto in mente? Non che tu non sia un bell'uomo Myr, ma... voglio dire, sei vecchio.»

Myr fece finta di essere stato colpito al cuore e si portò una mano al petto con una smorfia di sofferenza. «Ahi! Questo ha fatto male.»

«Sai quello che intendo.»

I lineamenti di Myr si distesero e le passò un braccio attorno alle spalle. Non c'era nulla di amoroso in quel gesto, era solo l'abbraccio di quello che Rose ormai considerava lo zio pazzo che non aveva mai avuto. «Ma certo, Rose, e fai bene a vedermi in questo modo. Non sarebbe giusto per una ragazza come te andare dietro a uno come me. Forse non sembro vecchio, ma lo sono. So già che ti rovinerei ogni gioia, così come l'ho fatto con Freya. E' vero, lei era diversa, un'anima antica, ma io ho talmente tanti secoli alle mie spalle che faccio persino fatica a sentire che sapore ha la vita, ormai.»

Mundbora - L'ombra degli antichiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora