(R) Capitolo 21: L'armatura (1/2)

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Rose terminò di allacciare gli spallacci dell'armatura di Wulfric e osservò il proprio lavoro con un sospiro. Il ragazzo si voltò a guardarla e la aiutò a indossare la sua corazza. Non si trattava di un'armatura a piastre come quella di Wulfric, che pesava diversi chili, ma di un'armatura mista, costituita da un usbergo e da protezioni solo per le parti vitali, come addome, cosce e collo.

Rose aveva l'impressione di essere un sacco di piombo con indosso tutta quella roba, ma l'avrebbe protetta. Lei e Wulfric avevano adottato due stili di combattimento del tutto diversi, dunque era inevitabile che utilizzassero delle protezioni altrettanto differenti. Rose era più piccola e veloce, dunque per lei era più semplice schivare gli attacchi, mentre Wulfric, essendo alto e robusto, offriva un bersaglio troppo ampio e per la sua lentezza non sarebbe riuscito a evitare di essere ferito, dunque aveva optato per quella corazza spessa e pesante.

Wulfric un passo indietro per esaminarla e le rivolse un sorriso. «Ti sta bene.»

Rose raccolse l'elmo che stava riposando su un cuscino di velluto rosso e lo osservò per un breve istante, percorrendone le scanalature con i polpastrelli nudi. Era costituito da una maschera di cuoio che le ricopriva l'intero capo, all'interno della quale erano state installate delle placche di metallo per proteggerla dai colpi. Dai lati dell'elmo emergevano due ali di stoffa colorata che richiamavano quelle di un pettirosso, e all'altezza dell'attaccatura dei capelli c'era un becco d'oro a forma di triangolo isoscele. Rose lo indossò, allacciandolo stretto sul collo, anch'esso protetto da delle spesse piastre per assicurare che la gola non restasse ferita.

Si guardò al minuscolo specchio sulla parete destra e trasse un profondo sospiro. Non poteva negare che il proprio equipaggiamento fosse bello, ma l'importante era che fosse efficace: il fatto di assomigliare a un pettirosso non la rendeva molto minacciosa. La cotta di maglia era una cascata lucente d'argento, decorata da delle lune calanti sull'orlo e da una più ampia sul petto.

Rose estrasse la spada sottile che le aveva donato Nimueh e ne esaminò il filo in controluce. Era trasparente e a tratti scompariva, come se fosse stata fatta di sogni cristallizzati; era una lama molto particolare, in grado di estrarre il sangue di Medb dai corpi delle fate infette. La Dama ne aveva data una uguale anche a Wulfric e, nonostante la sua riluttanza, anche a Myr.

«Davvero pensi mi stia bene? Mi sento talmente fuori posto con questa indosso» sussurrò Rose.

Wulfric le sollevò il mento con una mano per guardarla in viso; la solita luce malinconica illuminò il suo sguardo quando si focalizzò sull'occhio destro di Rose, che emanava un chiarore azzurrino. La ragazza avvertì una familiare stretta alla bocca dello stomaco, l'incarnazione del profondo senso di colpa nei suoi confronti. Lei aveva ottenuto con fin troppa facilità ciò per cui Wulfric stava ancora lottando.

La Dama le aveva confessato che non lo aveva ancora mutato perché Myrddin aveva voluto così. La scorsa festa dell'inverno avevano ritenuto entrambi che il ragazzo fosse ancora troppo immaturo per il Giuramento.

"Myrddin sarà anche una serpe, ma riguardo queste cose spesso non sbaglia. Ricordo ancora quando addestrò Artri... aveva capito fin dall'inizio quale fosse la natura di quel ragazzo, impulsiva e impetuosa, e fece del suo meglio per prepararlo al mondo", le aveva detto Nimueh, in uno dei loro incontri.

La Dama convocava spesso Rose nel suo palazzo, come se le piacesse parlare con lei. La ragazza non poteva negare di essere stata conquistata dalla bizzarra personalità della Daone Sith: la Dama del Lago dispensava giudizi con molta facilità e aveva un senso dell'umorismo altrettanto tagliente. Tuttavia, capitava che si abbandonasse a dei momenti di tenerezza che sembravano anomali nella sua natura, ma anche quella era la Dama, il suo volto più gentile e misericordioso. Era allo stesso tempo ghiaccio e acqua, freddo mortale e volontà di preservare la vita.

Mundbora - L'ombra degli antichiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora