Ma se la vita smette di aiutarti è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare, degli occhi mai più rivisti.Fabrizio De Andrè
"Ciao, David!" Samantha mi sorrise non appena la musica riuscì a coprire le nostre voci al resto degli invitati.
"Sam..." risposi con freddo distacco.
"Sono felice di rivederti, sei cresciuto e se posso dirlo, sei diventato ancora più affascinante!"
Sembrava sicura di sé, tranquilla, come se tra noi nulla fosse mai accaduto, come se stesse facendo una normale conversazione con un vecchio amico.
Non potevo sopportarlo.
"A che gioco stai giocando, Samantha!" La mia non era una domanda. Sapevo che tutto ciò che quella donna faceva, celava un secondo fine; il problema era capire quale era. Lei fece una faccia fintamente offesa.
"Non sto giocando, David, sono la fidanzata di tuo padre, lo amo e presto ci sposeremo. Tutto qui!"
La mia irritazione continuò a salire a ogni giro di valzer, mentre sentivo prudere piacevolmente la punta delle dita all'idea di strangolarla."Non stai parlando più con un ragazzino stupidamente romantico, Sam. Hai detto bene, sono cresciuto e non so se ti piacerebbe l'uomo che sono diventato."
Nelle mie parole c'era tutto il rancore covato per quasi cinque anni."Non sei poi cresciuto così tanto, David, altrimenti sapresti che io ottengo sempre quello che voglio, in un modo o nell'altro. E in questo momento, non c'è cosa che vorrei di più di te, nel mio letto!" Mi guardò eloquentemente, sussurrandomi le ultime parole e accompagnandole con una carezza al mio fondoschiena, tanto lieve, da pensare a uno scherzo dell'immaginazione.
"Samantha, una volta ero tuo. Hai preferito cercare qualcosa di più di ciò che potevo offrirti; ora dovrai accontentarti del mio ricordo, mentre mio padre ti scoperà." La mia voce era di ghiaccio, come i miei occhi, quando le sputai in faccia parole così dure che quasi mi sorpresero. Non mi pensavo capace di tanta cattiveria, soprattutto con una donna; soprattutto con lei.
Sam mi aveva proprio cambiato, e non in meglio.Jamie venne a darmi il cambio, bloccando la risposta di lei: era il suo turno di ballare.
****
La luce della luna illuminava il giardino ben curato della nostra villa, mentre gli alberi, ormai spogli, erano stati decorati come ogni anno, con luci bianche. Ero andato via prima di quanto avrei voluto, ma non riuscivo più a guardarli: il loro amoreggiare in pubblico alla festa preferita di mia madre, mi faceva ribollire il sangue.
"Non c'è cosa che vorrei di più di te, nel mio letto" mi aveva detto Samantha e per un istante il mio cuore aveva battuto più velocemente: mi era però bastato guardarla, per rendermi conto che anche quella era una manovra diversiva, per cercare di distogliere la mia attenzione dai suoi veri interessi. Se davvero avesse voluto me, non mi avrebbe certo lasciato da un giorno all'altro; se avesse voluto me, ora non starebbe per sposare mio padre.
No, lei aveva altri piani, che includevano il fatto di avermi come alleato; ed io avrei fatto di tutto per scoprire con quale stratagemma, Samantha tenesse Joshua per le palle.
Sarei ricorso a qualsiasi trucco per scoprirlo, a qualsiasi bassezza. Sperai soltanto di non farmi troppo male."Dave, sei con me?" Una voce femminile mi riscosse dai miei pensieri.
Alyssa, la ragazza dalle gambe chilometriche che mi ero portato in camera dopo la festa, richiedeva le mie attenzioni.
Aveva gli occhi sognanti, lo sguardo di chi ha vinto un grosso premio alla lotteria e non riesce ancora a crederci. Sfortunatamente per lei, non avevo intenzione di essere il premio di nessuna, non ero in vena di dolcezza, avevo solo bisogno di qualcuna che calmasse il mio rancore.La ragazza mi baciò dolcemente le labbra, un bacio cui non risposi.
"Girati" le ordinai.
Alyssa mi voltò le spalle, un po' intimorita dalla mia freddezza.
"Voglio solo slacciarti il vestito. " Le dissi con il tono più dolce che riuscii a trovare.
L'abito di seta scivolò lungo il suo corpo sinuoso, svelandolo. La vista della sua schiena nuda e delle natiche, coperte solo da sottilissimi slip di pizzo nero, contribuì non poco a riaccendere i miei sensi, ottenebrati dall'odio per Samantha. Abbracciai la mia temporanea compagna, poggiandole le mani a coppa sui seni, poi lentamente le mie dita scesero lungo la pancia, fino ad arrivare al bordo delle sue mutandine. La ragazza sospirò, appoggiandosi maggiormente al mio petto, mentre le mie dita cominciavano a esplorarla. Era pronta, eccitata, desiderosa di farsi scopare ed io l'avrei accontentata al più presto. Alyssa si voltò verso di me, mostrandomi i seni generosi che avevo intravisto dalla sua scollatura; li presi nuovamente tra le mani, saggiando la sericità della pelle, la confortante morbidezza dei seni, l'inebriante profumo del suo collo. Le mie labbra scesero sulle sue, strappandole un altro gemito di piacere; i miei vestiti caddero, l'uno dopo l'altro, le mani, continuarono la dolce tortura del suo corpo."David, ti prego..." sussurrò la ragazza, al culmine del piacere.
"Ssh!" Le intimai, mentre infilavo un preservativo.
"Sono tutto tuo!" Dissi, facendola stendere sul letto ed entrando in lei con poco riguardo, con una sola potente spinta.
****
Era ormai quasi mattina, quando gli ultimi invitati lasciarono casa mia. Alyssa era tra loro. Era rimasta po' delusa, quando le avevo detto che non ci saremmo rivisti presto come sperava: ufficialmente dovevo tornare all'università appena dopo Natale (in realtà mi ero laureato in novembre). Le avevo baciato le labbra e le avevo sussurrato che era stata una notte bellissima; lei aveva sorriso e se ne era andata via un po' più contenta. Aveva fatto sesso con David Lewis, ricco rampollo di una delle famiglie più importanti in città; Alyssa avrebbe raccontato quest'avventura per giorni, contribuendo a ingigantire la mia fama di seduttore senza scrupoli. Quanto a me, avevo passato una notte interessante con lei, nulla che non si potesse ripetere all'occorrenza, un buon sesso, certo, ma sicuramente non molto di più. Samantha era ancora al centro dei miei pensieri, così come quello che mi aveva rivelato mentre ballavamo.
Qualcuno bussò piano alla mia porta.
"Sì, entra pure, James!" Risposi, mentre indossavo una camicia.
"Riprova!"
Come se stesse leggendo nei miei pensieri, lei mi si materializzò innanzi.
Ascoltando le Passanti di Fabrizio de Andrè
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Il carattere di David comincia a venire fuori, un po' cinico e molto consapevole di sè, ma anche sensibile in fondo.
Che ne pensate di lui?
Chi avrà bussato?
Beh, dai , non è difficile da capire. Per chi però avesse ancora dei dubbi aspettate il prossimo capitolo che, vi avverto, sarà abbastanza importante nell'evoluzione della storia e dei rapporti tra le parti.
Alla prossima
B.
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Solo un uomo (un uomo solo)
Romance#56 in #storiedamore il 21-4-2018 «Due strade divergevano in un bosco, ed io io presi quella meno battuta, E questo ha fatto tutta la differenza.» R. Frost Questo è David, un uomo logorato da un passato ingombrante , un privilegiato, un potente, u...