Rieccomi con un nuovo capitolo, anche in questo la voce narrante sarà quella di Tea, anche questo avrà un tasso erotico abbastanza elevato. Chi fosse sensibile potrà saltare la lettura del capitolo o saltare le parti più scabrose. per il resto, spero la storia vi stia piacendo.
B
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TEA
Il dolore più acuto è quello di riconoscere noi stessi come l'unica causa di tutti i nostri mali.
(Sofocle)
Jamie era in casa, la sua auto, parcheggiata nel viale d'ingresso, ne era la prova inconfutabile.
Mi aprì un cameriere e gentilmente mi fece accomodare all'interno dell'ampio salotto.
"Vuole che chiami il signor James?" Mi chiese con aria ossequiosa.
"No grazie, Tomas, vorrei fargli una sorpresa!" Lo sguardo che mi fece mi lasciò addosso una strana inquietudine, ma ero troppo eccitata per soffermarmi a lungo su questa sensazione, troppo emozionata per ciò che stavo per fare. Mi guardai un'ultima volta nella grande specchiera del soggiorno e quasi stentai a riconoscermi.: guance arrossate, occhi lucidi, labbra truccate alla perfezione. Ero una ragazza diversa ed ero pronta per lui, per noi.
Salii in fretta le scale che portavano alla sua stanza, ma non entrai. Alcune voci in corridoio mi distrassero dal mio intento, voci di uomini e donne, ansimanti, roche. Qualcuno stava facendo sesso.
Col cuore in gola mi avvicinai alla fonte di quelle voci, non saprei dire perché lo feci, non erano fatti miei, eppure... eppure non riuscii a evitarmelo. Qualcosa mi spingeva ad avanzare, a capire cosa stava succedendo in quel corridoio, in quella stanza.
Non sarei mai dovuta arrivare senza avvisare, mi rimproverai mentalmente.
Fu, proprio quando stavo per voltarmi e lasciare casa Lewis che la sentii, chiara e forte: la voce di Jamie.
Irresistibilmente e irresponsabilmente attratta, mi diressi verso una stanza che non avevo mai visitato, la cui porta era socchiusa; mi avvicinai e silenziosamente la spinsi un po' di più.
Magari si starà vedendo un porno pensai e sentii un misto di disgusto e senso di colpa per tutti i miei rifiuti.
"Jamie!" chiamai piano
"Sei qui dentro?" dissi in po' più forte, prima che il respiro mi morisse in gola. Non ero preparata allo spettacolo che mi trovai di fronte.
Lui era lì, nudo e bellissimo, mentre si spingeva con vigore tra le cosce di una donna, sconosciuta e mascherata. Un'altra ragazza, che non riconobbi, gli si strusciava contro, baciandolo, toccandolo in modi impensabili per una sempliciotta di poca esperienza com'ero io. Jamie ansimava, baciando con trasporto la bella e sensuale sconosciuta, animato da una passione più animalesca che umana.
Un'ultima spinta e si accascio sulla donna che stava possedendo; attorno a loro, un odore agre, di sudore e sesso.
Rimasi impietrita, impossibilitata a parlare e nello stesso tempo, incapace di andarmene.
"Abbandonatevi al reciproco piacere!" disse, dopo aver recuperato un po' di fiato, alle due ragazze che erano con lui. "Voglio guardarvi godere." La sua voce, roca e bassa, era carica di un erotismo potente, di una forza di persuasione, talmente intensa, da risultare quasi ipnotica. Ne ero certa, quelle due donne erano talmente asservite a lui, da essere capaci di fare qualunque cosa Jamie avesse chiesto loro.Dalla mia postazione seminascosta, potevo sentire i loro gemiti i loro sussurri... il pungente odore di sesso che sprigionavano i loro corpi. Jamie era li, le guardava, eccitato e voglioso di unirsi alla loro danza.
Era questo che davvero desiderava? Era questo l'amore che diceva di provare per me?
Dovevo andarmene di lì, subito. Restare oltre, avrebbe significato accettare ciò che stava succedendo. Restare, avrebbe significato ammettere che una parte di me era eccitata da ciò che stavo vedendo. No, non era così: ero nauseata, delusa, distrutta.
Feci un passo indietro, disgustata dalla scena, disgustata da lui e da me.Non sarei mai dovuta venire, non sarei mai dovuta restare. Questo pensai, mentre arretravo silenziosamente con l'intenzione di far sparire per sempre James Lewis dalla mia vita.
La mia borsa sbatté contro lo stipite della porta; un piccolo rumore, che risuonò come un boato nel silenzio assordante della casa vuota.Si voltò. Mi vide.
"Tea..." la sua voce, ancora roca ed eccitata dallo spettacolino che si stava godendo, mi fece venite i brividi; il suo corpo, che non nascondeva nulla, non mi permetteva di distogliere lo sguardo. "Cosa ci fai qui, piccola?" La sua voce, dolcemente subdola e chiaramente infastidita dalla mia intromissione nella sua privacy, arrivò troppo vicino al mio orecchio. Ero immobilizzata. "E' per questa ragione che non amo le sorprese, Tea!" Mi guardò e qualcosa si accese nel suo sguardo. Lui aveva capito la ragione della mia visita, lui sentiva, respirava l'odore del mio desiderio. "Vuoi forse unirti a noi?" Il sorriso lascivo che mi fece, mentre carezzava distrattamente la mia guancia, mi spezzò.
Qualcosa si ruppe irrimediabilmente, qualcosa che, ne ero sicura, non sarei più riuscita ad aggiustare. Il mio cuore, innamorato e fiducioso.
"No?" Continuò con cattiveria, alzando appena un sopracciglio. "Beh, meglio così, non credo saresti stata all'altezza anche se..."
Una lacrima scese lenta lungo la mia guancia. Non volevo più sentire, non volevo più restare, non volevo più vedere.
Mi voltai e feci per andarmene, ma la presa di Jamie sul mio polso mi bloccò, mentre il suo braccio mi spinse contro la parete. Mi ritrovai imprigionata tra il suo corpo nudo e la porta: le sue labbra, a un centimetro dalle mie, erano ancora gonfie di baci, quegli stessi baci che stasera, credevo fossero destinati a me. Il corpo di Jamie si strinse di più al mio, la sua bocca a forzare la mia in un bacio rude, selvaggio e cattivo. Sulle labbra un sapore sconosciuto eppure, disgustosamente noto. Mi venne da vomitare, mentre mi costringevo a guardarlo negli occhi."Non dire a nessuno ciò che hai visto in questa stanza, intesi?" Ringhiò. "MAI!" Continuò guardandomi con una durezza che non gli conoscevo. le mani a stringere forte i miei polsi, il suo corpo a premere contro il mio, la sua erezione, a spingere contro le mie cosce. Mi guardò ancora, negli occhi un misto di dispiacere, desiderio e lussuria. Annuii, incapace di parlare, incapace di respirare. "E ora vai via prima che ti prenda, ti trascini su quel letto e ti scopi contro la tua volontà!"
Non me lo feci ripetere oltre.
Scappai; scappai via da quella stanza e da quella casa, mentre le immagini di Jamie continuavano ad aleggiarmi davanti agli occhi.
Corsi via, senza una meta precisa, incurante della pioggia che aveva iniziato a scrosciare senza sosta, incurante dei vestiti bagnati e del freddo, che lentamente mi stava penetrando nelle ossa, perché nulla riusciva a scaldarmi, nulla riusciva a consolarmi.
Ero stata una stupida, avevo creduto che Jamie mi amasse davvero, avevo creduto che fosse disposto ad aspettarmi, a rispettare i miei tempi, e invece lui...
Mio Dio, non riuscivo a pensare allo spettacolo cui avevo assistito, non riuscivo a credere che il mio ragazzo dolce, fosse in realtà così diverso dall'immagine ideale che mi ero fatta di lui.
Eppure... eppure avrei dovuto capirlo; quando mi aveva costretto a un rapporto orale, avrei dovuto capirlo.
Continuai a correre sotto la pioggia battente, piangendo, mescolando le mie lacrime con le gocce che venivano giù dal cielo. Corsi fino a che, senza fiato mi ritrovai davanti alla sua porta e lì caddi sfinita, inciampando nei miei stessi piedi.
Il forte rumore, che feci, ruzzolando sul portico, attirò la sua attenzione.
"Tea..." la sua voce era stupita, così come i suoi occhi, mentre mi aiutava a rimettermi in piedi. "Ehi!" continuò, scostandomi una ciocca bagnata dalla fronte e alzandomi il viso fino a incontrare il suo sguardo preoccupato. "Stai bene?"
Mi persi nel celeste dei suoi occhi, come un palloncino si perde nel cielo d'estate.
"Mi dici cosa ti è successo?" Continuò, scuotendomi leggermente dal mio stato di shock. Non riuscivo ancora a parlare a causa di un intensissimo dolore al centro del petto. Jamie mi aveva strappato via il cuore e ora, quella cavità era riempita solo da freddo e pioggia incessante.Lo abbracciai, stringendomi a lui con tutto il corpo. Avevo un disperato bisogno di calore, del suo calore, intenso e profondamente umano.
"Vieni, entriamo..." disse prendendomi tra le braccia. Mi strinsi di più a lui, inzuppandolo di pioggia e lacrime.
"David..." sussurrai infine "fai l'amore con me!"Falling down Duran Duran
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Eccoci alla fine di questo capitolo. vi aspettavate questo epilogo?
Cosa farà David?
Cosa farà Jamie?
Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo. A presto
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Solo un uomo (un uomo solo)
Romance#56 in #storiedamore il 21-4-2018 «Due strade divergevano in un bosco, ed io io presi quella meno battuta, E questo ha fatto tutta la differenza.» R. Frost Questo è David, un uomo logorato da un passato ingombrante , un privilegiato, un potente, u...