Un anno e più non è uno scherzo
può renderti diverso
un anno è la fotografia
di te stesso che vai via.
E lei è lei, non può cambiare
dolcissima e immortale.
Presto, dov'è la mia faccia più dura
che non veda che ho paura.Ivano Fossati
Febbraio 2013
Erano passati quattro mesi da quando avevo scoperto della gravidanza di Chris ed erano stati mesi di vero inferno. I rimorsi per il mio comportamento non mi lasciavano mai e la presenza costante di Richard, al mio fianco durante il processo, mi ricordava quanto lo avessi deluso, quanto avessi tradito me stesso. Appena metabolizzato lo shock per ciò che avevo appreso, avevo provato a cercarla, volevo chiederle scusa per le parole terribili che le avevo rivolto, per le accuse infamanti e ingiustificate, gridate con rabbia e paura. Non potevo diventare padre, non ne ero all'altezza.
Christina non era più al locale, scomparsa nel nulla, dopo aver affidando il Lost Road a Tom.
"Thomas, possibile che Chris non ti abbia detto niente? Che non ti abbia lasciato un recapito... " Provai a interrogarlo, per l'ennesima volta in quei mesi, ma il batterista- barista - amico, era una tomba.
"Dave, te l'ho detto, è andata a casa, in Irlanda; i soldi dell'incasso li verso sul suo conto!" Un buco nell'acqua, l'ennesimo, Tom non sapeva nulla, oppure fingeva straordinariamente bene.
Ero abbattuto e poco concentrato sul lavoro, tanto che Rick era stato costretto a sobbarcarsi gran parte della stesura delle arringhe finali; quella parte spettava a me, ma io non ero in grado di pensare lucidamente.
"Vedrai che tornerà!" mi disse un giorno, mosso a pietà dal mio umore cupo e pieno di sensi di colpa. "Certo, sei stato davvero un coglione di proporzioni colossali, amico, ma ormai è inutile continuare a rimuginarci su, quel che è fatto è fatto!" Era la prima volta, da quando avevo fatto lo stronzo con Chris, che Rick mi parlava da amico e non da collega. La prima volta, in quattro mesi, che ascoltavo di nuovo quel tono caldo, paterno, profondamente confortante.
Sorrisi, risi, una risata liberatoria che alleggerì non poco il mio umore.
"Dai, David, basta lavoro per stasera, andiamo a berci una birra e poi torniamo a casa, il prossimo mese sarà decisivo!"
...E mentre andrò dovrò pensare
tu non sei uomo da piegare
quante ne ho avute, quante ne ho volute
E poi dimenticate...****
Erano le quattro del mattino quando mio telefono squillò. Controllai il display: Richard.
"Ehi, fa che sia davvero importante!" dissi con una voce impastata e stanca.
"David, si tratta di Chris, è in ospedale, il bambino sta per nascere!"
I miei sensi si misero immediatamente in allerta e la mia mente fece dei semplici conti: Chris non aveva abortito, ed era troppo presto per partorire.
"David, sbrigati... non le resta molto!" La voce del mio amico continuò a comunicarmi informazioni, ma la mia mente, pur registrandole, rifiutava di comprenderne a pieno il significato.
Non le resta molto... cosa significava? Christina stava morendo?
No, non era possibile accettare un destino del genere.
Non le resta molto...
E il bambino? Chi si occuperà del bambino della mia amica? Chi avrà cura di lui?
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Solo un uomo (un uomo solo)
Romance#56 in #storiedamore il 21-4-2018 «Due strade divergevano in un bosco, ed io io presi quella meno battuta, E questo ha fatto tutta la differenza.» R. Frost Questo è David, un uomo logorato da un passato ingombrante , un privilegiato, un potente, u...