35 - Eclissi

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L'oscurità non può scacciare le tenebre, solo la luce può farlo.

L'odio non può scacciare l'odio, solo l'amore può farlo!

(Martin Luther King)


"David... " Ripeté al simulacro di me stesso "cosa ti succede, ho detto qualcosa di sbagliato?" Si avvicinò sfiorandomi la pelle, scottandomi col suo tocco, riportandomi alla realtà.

La realtà era che avevo di fronte una ragazzina troppo piccola, nel suo vestito buono, che forse voleva essere seducente agli occhi di mio fratello, ma che ormai era ridotto a uno straccio bagnato. Tea era un'anima delicata e fragile, che cercava conforto nell'unico uomo di cui probabilmente si fidava, colui che l'aveva aiutata in uno dei momenti più duri di tutta la sua vita. La realtà era che, se Tea non avesse parlato, me ne sarei fregato della sua età e forse ora me la starei facendo sul tappeto davanti al camino. La realtà era che non ero migliore di quei ragazzi, non ero migliore di Jamie.

Fissai torvo la sua mano su di me, il suo volto pallido, i suoi occhi umidi e lei, sorpresa dalla mia improvvisa freddezza, che allontanava istintivamente il suo corpo dal mio, tentando di evitare il mio sguardo di ghiaccio. Sicuramente stava prendendo coscienza di ciò che aveva fatto in preda ad un momento di disperazione, pentendosi di aver parlato, di essere venuta da me,  di avermi baciato. Io di certo, me ne stavo pentendo.

Non avrei mai dovuto cedere, non avrei dovuto ricambiare quel bacio: l'adulto tra noi due ero io, cazzo!

Mi sentivo uno stronzo egoista, all'idea di aver approfittato di una ragazzina emotivamente fragile, che aveva soltanto bisogno di essere rassicurata e protetta; eppure una parte di me bramava quel bacio, una parte di me non si sarebbe fermata.

Sì, la parte più oscura e nascosta di me, sarebbe andata fino in fondo, fottendosene del suo stato emotivo, della differenza di età o del fatto che Tea fosse la ragazza di mio fratello.Sarebbe stato così facile cedere a quella richiesta, lasciarsi andare, smettere di opporsi; proprio come un marinaio vorrebbe abbandonarsi all'ammaliante canto di una sirena; anche se quel richiamo l'avrebbe condotto verso indicibili sofferenze. Per un istante avevo invidiato il marinaio che non sarei più stato; non potevo più cedere ai miei istinti senza pensare alle conseguenze, ero un padre,  mia figlia era la mia priorità. Distolsi lo sguardo da lei, non volevo si rendesse conto di quanto quel bacio, avesse sconvolto il mio precario equilibrio; che si accorgesse di quanta oscurità si nascondesse dietro ai miei occhi, chiari come il cielo. Le sue labbra, il suo corpo, la sua sensualità inconsapevole, la sua innocenza, avevano eccitato i miei sensi in modo del tutto inaspettato.

Se solo non avesse parlato...

Ringraziai il cielo che l'avesse fatto.

Scossi la testa, cercando di scacciare via un pensiero che mi tormentava da troppo tempo: in fondo, non ero tanto diverso da quelli che le avevano fatto del male; io ferivo chiunque si mettesse sulla mia strada. Ero un'anima oscura.

Le avevo ferite tutte: Alyssa, Geena e chissà quante altre; Chris non era stata la prima vittima del mio egoismo, ma sicuramente era quella che aveva pagato il prezzo più alto; Tea avrebbe potuto essere la prossima.

"Tea..." non sapevo esattamente quanto tempo fosse passato da quando mi aveva rivolto la parola. Il tempo era semplicemente rimasto sospeso, come l'atmosfera tra noi, cristallizzata, fredda. La guardai ancora, era così bella e fragile, con i lunghi capelli appiccicati al viso e alla schiena, il vestito incollato al suo corpo  un po' acerbo, il trucco sfatto dalla pioggia e dalle lacrime, le labbra ancora rosse dai miei baci...

Solo un uomo (un uomo solo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora