06 - Giocare col fuoco

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Le tigri dell'ira sono più sagge dei cavalli della sapienza.
(William Blake)


I preparativi per il matrimonio procedevano rapidamente, troppo, perché io riuscissi a fermarli. Tutti parevano soddisfatti, perfino Jamie, che anzi, sembrava davvero raggiante per la nuova situazione familiare che stava delineandosi. Avevo sottovalutato Samantha ancora una volta, lei sapeva bene come raggirare e manipolare le persone; la mia personale esperienza doveva avermi insegnato a diffidare di lei, eppure... eppure,  per un istante avevo ceduto alla sensualità del suo corpo, per un istante avevo desiderato che le sue parole fossero vere. Sapevo che Sam aveva in mente qualcosa e che per attuarlo aveva bisogno del mio appoggio e... di quello di mio fratello.

Una luce si accese nella mia mente: Samantha era troppo gentile con James per non apparire sospetto. Sì, questa era la chiave, lei voleva averci tutti dalla sua parte... e qualcosa mi diceva che tutto l'interesse nei nostri confronti, aveva a che fare con il nostro diritto di voto nel consiglio di amministrazione.

Se solo fossi riuscito a provarlo...

Dovevo parlare con Jamie, gli avrei raccontato tutto: dei miei sospetti; della visita notturna di Samantha; del mio passato con lei; tutto. Lui doveva sapere, ed io avevo il dovere metterlo in guardia da lei.

****

La stanza di mio fratello era immersa nella penombra, ma lui era lì e non era da solo.

"Ti amo!" gli sentii dire, la voce impastata di un potente desiderio.

Mi voltai per andarmene, non volevo fare il fratello impiccione e invadere così la privacy di Jamie. Era da tanto che non aveva una ragazza e da un po' di tempo era particolarmente felice. Sorrisi, soddisfatto per lui e per il momento che stava vivendo.

"Ti amo anch'io!" Il mio sorriso si gelò all'istante, non appena realizzai a chi appartenesse la voce della sua compagna. Mi voltai di scatto.

Mio Dio! Quella voce, quei gemiti, li avrei riconosciuti ovunque. Samantha.

Rimasi come pietrificato, di fronte alla scena che mi si parò davanti.

"David, vuoi continuare a guardare o vuoi unirti a noi?" La voce di mio fratello mi ridestò: era strana; più dura, più cattiva; così com'era duro e cattivo quello che stava facendo a lei. Voltai le spalle a quella scena sentendo di aver invaso qualcosa di troppo privato, di troppo intimo... Non riuscii comunque a tacere la punta di disprezzo che sentivo in fondo al cuore.

"James, devo ammettere che sei riuscito a sorprendermi, non credevo che ti piacessero le ragazze più grandi, così come non immaginavo ti piacesse giocare a fare Houdini." Il fratello che credevo di conoscere, era a tutti gli effetti uno sconosciuto. "Se avessi conosciuto i tuoi particolari gusti, te ne avrei presentate una decina di ragazze disposte a farsi legare da te. Tutto, piuttosto che guardarti scopare la nostra futura ...mammina!" Continuai, calcando la voce sull'ultima parola.

"Dave!" Il tono implorante con il quale mi chiamò, m'indusse a fermarmi. "David, ti prego..." Mi voltai, guardando la trasformazione che stava avvenendo davanti ai miei occhi; guardando James, l'uomo freddo e determinato, tornare Jamie, il ragazzo timido e dolce che era sempre stato. Abbassò gli occhi, incapace di reggere l'intensità e il rimprovero insiti nel mio sguardo. Si voltò, sciolse i nodi che tenevano Samantha legata al letto e coprì il suo corpo nudo con un lenzuolo.

"David, io ti vorrei spiegare... " Continuò. La voce roca, intimidita, senza più alcuna traccia della durezza che l'aveva contraddistinta pochi attimi prima; solo una sottile vena d'imbarazzo a renderla vibrante.

Solo un uomo (un uomo solo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora