42 - ciao

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L'amore fugge come un'ombra l'amore reale che l'insegue, inseguendo chi lo fugge, fuggendo chi l'insegue.

(William Shakespeare)

Le labbra di Tea, morbide e calde sulle mie, il suo sapore, dolce nella mia bocca, il suo corpo, di cui non conoscevo quasi nulla, ma che si modellava perfettamente al mio. Mi abbracciava stretto, quella piccola donna disperata, e mi faceva una tenerezza infinita il suo bisogno di calore e di contatto umano. Si era negata la passione e l'amore per troppo tempo e quando aveva scelto di lasciarsi andare, l'aveva fatto con chi l'aveva delusa nel più terribile dei modi. Le sue dita tra i miei capelli mi toglievano la ragione, il suo modo di stringermi a sé, m'impediva di pensare con lucidità. Ed io avevo disperatamente bisogno di pensare con lucidità.

Ancora pochi istanti e non sarei più stato in grado di fermarmi. Stavo per fare un errore madornale, lo sapevo, ma nonostante ciò, il mio corpo agiva come spinto da una volontà tutta sua, che nulla aveva a che fare con la razionalità.

"Ti prego, David, fa l'amore con me!" sussurrò sulle mie labbra, le guance arrossate, gli occhi lucidi di desiderio.

"Non posso!" Risposi ansimando, ma trovando la sovrumana forza di staccarmi da lei. "Non posso... " continuai sconsolato, evitando di guardarla in volto.

"Allora mandami via, allontanami da te... " sussurrò ancora; la testa appoggiata nell'incavo della mia spalla; la mano sul petto a sfiorarmi il cuore con le dita. "Fallo David, mandami via. Io non so come arginare questo bisogno: l'aver scoperto di Jamie, mi ha come risvegliata da un sogno e ora non so più riaddormentarmi!" Mi guardò speranzosa. "Mandami via, perché da sola non so farlo!"

Chiusi gli occhi e presi un gran respiro. Era il momento di fare appello a tutto mio cinismo, alla durezza, che mi aveva caratterizzato in molti momenti della mia vita. Era il momento di essere l'adulto, l'uomo responsabile che avrei dovuto essere fin dall'inizio.

"Vai via" sussurrai riluttante, allontanandomi di un passo "torna a casa, Tea". Il mio corpo improvvisamente freddo a causa del distacco, i suoi occhi lucidi e sfuggenti. "Cerca un uomo che possa darti tutto l'amore che meriti, io non sono capace di amare. Io distruggo tutti quelli che si avvicinano troppo a me e non voglio che accads anche a te." Le voltai le spalle, mi distaccai dal suo corpo morbido e giovane, voltai le spalle all'amore che provava, al calore che sentivo quando mi stava vicina. "Non voglio averti intorno, Tea!" La allontanai quasi con cattiveria, lo feci per il suo bene e forse anche per il mio.

Sentii i passi della ragazza allontanarsi da me, ascoltai il suo sospiro sconsolato fatto di lacrime trattenute e di tristezza repressa. Restai immobile, a guardare il crepuscolo che lasciava spazio alla notte, a fissare le nuvole violacee che correvano veloci nel cielo ormai scuro. Avevo preso una decisione drastica, lo sapevo, ma era indubbiamente la scelta migliore.

Il cerotto va strappato in una sola volta e il dolore sarà minore, pensai, cercando di convincermi di aver fatto la scelta giusta.

"Io vado!" la voce di Tea mi sorprese alle spalle. Sussultai; era piena di un dolore che non avevo mai sentito in nessuna, nemmeno in Christina.

Qualcosa si sciolse in me: non sapevo bene di cosa si trattasse; tenerezza, apprensione, compassione... l'unica cosa di cui ero sicuro, nonostante tutte le mie elucubrazione, era che non volevo se ne andasse. Si é raffreddata nella sua corsa disperata sotto la pioggia, può ammalarsi seriamente. Ripetei, cercando di convincermi che quella fosse la ragione per cui volevo che restasse. Doveva essere quella.

"Non è il caso, non stai bene, aspetterai domani!" ribattei perentorio.

"L'antipiretico che mi hai dato ha abbassato la mia temperatura, la tua risposta anche. Ora sto bene!" Rispose con una sconsolata fermezza. "Non ha più senso che resti..." mi guardò per un istante, le guance imporporate, l'imbarazzo dipinto sul viso. "Mi toglierò di torno. Saluta tu Lizzie da parte mia." Continuò, guardando verso la stanza di mia figlia, prima di volgere lo sguardo alla porta che si apprestava a varcare. "Forse dovresti mettere l'annuncio per una nuova tata..."

Solo un uomo (un uomo solo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora