La lotta per l'esistenza e l'odio sono le uniche cose che leghino gli uomini.
(Lev Tolstoj)
"Allora si può sapere che cazzo ti è successo, David. Sai che non puoi mentire con me, ti conosco troppo bene per non accorgermi che qualcosa non va" Mio fratello mi aggredì come una furia non appena rimanemmo da soli. Lo conoscevo, sapevo che avrebbe agito così, e non avevo alcuna intenzione di farmi incastrare dal suo interrogatorio. Rilanciai, giocando al suo stesso gioco.
"Che cosa è successo a me! Chi ha chiamato chi, dicendo che aveva fatto un casino? Sono io che dovrei farti queste domande!"
"Di me parleremo dopo, la cosa è sicuramente meno importante: sei strano, il tuo aspetto è diverso. Te lo ripeto, cosa cazzo ti è successo, David?" Quando voleva, Jamie sapeva essere ostinato come un mastino; e le mie difese non erano tanto forti.
Crollai di fronte alla sua determinazione. Ero stanco di nascondermi, di mentire; avevo bisogno, voglia di confidarmi; solo così, forse sarei riuscito ad alleggerire, almeno in parte, cuore e anima.
"Hai ragione, James" ammisi. "Ho avuto dei problemi, ok! Dei problemi molto seri." Feci un sorriso mesto: la situazione era ironica in effetti, ma non avevo abbastanza energie per combattere, per opporre l'orgoglio contro la quieta forza che sprigionava da mio fratello. "Una persona, cui tenevo molto, è morta, ed è stato per colpa mia che è successo; per colpa della mia impulsività!" Mi sedetti sul divano: le gambe improvvisamente molli, le mani nei capelli. Non riuscivo a guardarlo in volto, mi sentivo così responsabile. Sentii il braccio di Jamie cingermi le spalle."Sai che puoi dirmi tutto, David, io non tradirò mai la tua fiducia!"
Lo sapevo?
Ero davvero certo che la nefasta influenza di Samantha non l'avesse cambiato?Optai per una mezza verità.
"Sono stato male, Jamie, sto ancora molto male. In questi ultimi mesi ho lavorato fino allo sfinimento, notte e giorno; non ho dormito, non ho mangiato: qualunque cosa, pur di non pensare, pur di non ricordare.". Gli occhi si fecero lucidi, ma non piansi, le lacrime le avevo finite da tempo. Il braccio di mio fratello mi cinse le spalle, stringendo più forte la presa, il suo petto si appoggiò al mio come non faceva da tempo, da troppo, da sempre."Mi dispiace, Dave!" Disse semplicemente.
"Vorrei solo che ti tenessi questa cosa per te ,Jamie! Non voglio che tu ne faccia parola con nostro padre, o peggio, con Sam. Ho bisogno di un po' di tempo."
"Allora non esiste nessuna ragazza... " che intuito formidabile, mio fratello! Sorrisi.
"Invece una ragazza c'è, la conoscerete presto, solo... non subito." Feci una pausa. Ricordare Chris mi aveva sfiancato. "Ora basta parlare di me!" Affermai in tono definitivo, guardandolo dritto negli occhi. Non avevo più voglia di toccare l'argomento, faceva fottutamente male. "Dimmi fratello... " Ora è il tuo turno di scoprirti, fratellino! Pensai, non senza una punta di cattiveria; non mi piaceva come aveva trattato Tea. "Perché, per giungere alla possibilità di chiamarmi, devi averla combinata grossa. E' già successo, se non sbaglio." Feci un sorriso tirato e falso, mentre Jamie abbassò lo sguardo, imbarazzato, triste.
"Ecco io... io ho una ragazza... " sussurrò.
Alzai un sopracciglio e lo fissai. "In realtà ne hai più di una, a quanto so... " Al di fuori della stanza da letto, mio fratello era estremamente timido e lo imbarazzava molto parlare del suo stile di vita, soprattutto con me, ma mi sarebbe bastato provocarlo soltanto un po' perché la sua parte oscura venisse fuori.
"Beh ecco... " Balbettò, deglutendo rumorosamente. "Io ho una ragazza. Una persona pura, dolce, semplice con cui non faccio ciò che pensi."
"Una persona che non ti conosce intimamente, desumo."Rincarai. Sei stato cattivo con lei, con una persona che definisci pura. Pensai, accigliandomi e lasciando uscire tutto il mio sarcasmo. "I giochetti li riservi solo a Samantha" risposi.
"Hai ragione" Ammise sorprendendomi "con la mia ragazza non faccio quasi nulla."
"E tu, non sembri affatto felice della cosa... " azzardai. Lui fece un cenno di diniego, l'espressione sconsolata dipinta sul volto. "Cosa te lo impedisce? La ami?" Chiesi. Questa informazione era fondamentale: se lui amava Tea, c'era una speranza, ed io avrei fatto di tutto per aiutarli.
"Io... io non lo so. Non so cosa provo per lei. Mi piace, è così totalmente inconsapevole della sua bellezza; è dolce, simpatica, ma amarla... " mi guardò, alzando un sopracciglio. "La cosa strana con lei, è che io sembro piacergli davvero, eppure, nonostante l'evidente attrazione tra noi, lei mi respinge." Sembrava smarrito, il suo stile di vita e la sua posizione economica l'avevano posto raramente di fronte a un rifiuto. "Forse mi sbaglio, forse non mi trova abbastanza sexy, forse è il suo nuovo datore di lavoro a eccitarla... " la sua voce si era fatta dura nel pronunciare l'ultima parte della frase.
"Dici?" Risposi sorridendo. Ero io il suo datore di lavoro e James mi odiava senza nemmeno saperlo. Il suo sguardo era cambiato, il suo volto era diverso: più duro, più freddo. La sua parte corrotta veniva sempre fuori, prima o poi. Aveva bisogno di andare in terapia, lo sapevo io e lo sapeva anche lui...
"... E allora, ho tentato un approccio un po' più diretto e ho provato un tale godimento... Dio, non so se riuscirò a lasciarla andare prima di essermela scopata!" Non lo riconoscevo più, negli ultimi anni i suoi problemi di dipendenza dal sesso erano peggiorati. "Poi, l'idea di essere il primo... o quasi il primo, l'idea di sentirle gridare il mio nome mentre la faccio godere, mi fa eccitare da morire." Pensare lui e Tea insieme m'infastidiva, sapere che Jamie non la amava e voleva solo portarsela a letto, mi disgustava. Eppure io non ero così diverso, le ragazze le usavo e poi le lasciavo andare...l'unica differenza era che che le mie donne lo sapevano ed erano consenzienti.
"Ma cosa sei diventato?! Dio, cosa ti ha fatto Samantha, ti rendi conto che stai parlando di quella ragazza come di una vergine da sacrificare sull'altare del sesso?" Jamie abbassò lo sguardo, colpito nel segno.
Allora riuscivo ancora a scalfire quel suo oscuro muro d'indifferenza...
"Ti rendi conto, che se lei è ancora vergine, forse avrà i suoi motivi? Non pensi che forse vorrebbe la sua prima volta con qualcuno che la ami davvero?" Ero irritato, io conoscevo Tea, anche se Jamie non lo sapeva, conoscevo la sua storia, le sue ferite... Lei non lo meritava un trattamento del genere, nessuna donna che non fosse consapevole e consenziente, lo meritava. "Cosa ti è successo, fratello, da quando sei diventato così insensibile?"James fece un sorriso sarcastico.
"Senti da che pulpito, ti sei scopato tutte le donne minimamente carine di questa città, e ora vieni a fare la morale a me?"
"Tu hai chiesto il mio aiuto, fratello, forse proprio perché mi sono scopato più donne di te!" Ora ero davvero incazzato. "Io so come ci si comporta, non ho mai ingannato nessuna, le mie donne sapevano perfettamente cosa aspettarsi da me, ma a quanto pare, la tua "Fidanzata" non è al corrente di Samantha, né di tutte le altre, e tanto meno dei giochi che ti piace fare con loro..."
Jamie arrossì violentemente, colpito nel segno."Pensavo potessi aiutarmi con qualche gioco di seduzione, sai di quelli che facevi con Alyssa, o con le sue amiche, io non sono bravo come te a sedurle, ma a scoparmele si!" ghignò. "Sì, me le sono fatte anch'io le tue amichette, forse non sono stato gentile come te, ma non mi pare si siano lamentate anzi, qualcuna è anche tornata. Amano il mio ...stile di vita". Lo sguardo di Jamie si fece sprezzante.
"Sai, David, non sei la persona che ricordavo, credo che farò a meno dei tuoi consigli. Ora, se vuoi scusarmi... ho una vergine da sedurre!"
Psyco Killer _ Talkin Heads
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Rieccomi.
Cosa ne pensate del rapporto quantomeno particolare tra Dave e Jamie
Amore e odio, rivalità e invidia ... sicuramente Jamie si sta rivelando più complesso di quanto potesse apparire nei capitoli precedenti.
Voi cosa ne pensate di questo personaggio?
Fatemi sapere lasciando qualche commento se vi va.
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Solo un uomo (un uomo solo)
Romance#56 in #storiedamore il 21-4-2018 «Due strade divergevano in un bosco, ed io io presi quella meno battuta, E questo ha fatto tutta la differenza.» R. Frost Questo è David, un uomo logorato da un passato ingombrante , un privilegiato, un potente, u...