46 - i dubbi dell'amore

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Ogni alba ha i suoi dubbi.

Alda Merini



Caro diario

Può un singolo giorno essere tanto importante e denso di avvenimenti da rivoluzionare tutto ciò che eri fino a un istante prima?

Sì, a me era successo.

Adesso però, a distanza di qualche ora, la mia mente è in subbuglio. Non sono più certa che la piega presa dagli eventi possa essere positiva o negativa.

Immagini confuse scorrono davanti ai miei occhi chiusi, le vedo...

Le mani di Jamie che toccano quelle ragazze, le mie lacrime, la fuga sotto la pioggia battente, il dolore a lacerarmi l'anima fino a strapparla in tanti piccoli pezzi; le mani di David su di me a ricomporre il mio sconclusionato puzzle, la sua bocca, il suo profumo intenso che ancora sento addosso.

Ho agito d'istinto, seguendo l'impulso di un sentimento che ho sentito spuntare in me nello stesso instante in cui ho incrociato di nuovo i suoi occhi di cielo, nel medesimo istante in cui ho scorto la sua infinita fragilità. Non ho riflettuto, non ho pensato alle conseguenze per il mio cuore o per il suo. Non ho pensato a Jamie e a ciò che mi aveva fatto... o forse sì.

Era una vendetta la mia? No, non lo era. Era passione pura, desiderio lacerante, bisogno quasi vitale. Era amore.

Ora però, la potenza devastante di ciò cui avevo assistito tormenta e lacera il mio cuore mentre mille dubbi si fanno strada nella mia mente.

Ho fatto l'amore con David per le ragioni giuste? Mi sono concessa a lui sperando di superare così la delusione e il dolore causate da Jamie oppure è stato l'amore per Dave a guidarmi?

Ciò che sento per lui è reale... E Dave? Lui, cosa prova per me?

****

DAVID

Eravamo rimasti svegli fino a tardi, era bello poter stare ancora con i miei amici come facevamo all'inizio, quando c'eravamo incontrati: quattro sconosciuti che suonano jazz in un locale sperduto lungo Broadway Street; il bar di Chris. Bevevamo birra e bourbon, sparando cazzate su chi eravamo o chi saremmo voluti essere; eravamo spensierati. Sembrava essere passata una vita, invece non erano trascorsi che un paio d'anni. Guardai i miei amici e sorrisi, era bello avere di nuovo un momento di spensierata serenità.

"Mi piacerebbe conoscere Tea" Josephine aveva espresso questo desiderio all'improvviso, interrompendo la mia risata a metà, facendomi ricordare che, anche se stavamo fingendo che tutto fosse come prima, in realtà il mio mondo era stato completamente stravolto.

Chris era morta; Tea era entrata nella mia vita; Jamie aveva mostrato il suo lato più oscuro e cinico e Sam... probabilmente Samantha si sarebbe presto inventata qualcosa per mettermi in difficoltà, come se non bastasse aver nascosto alla mia famiglia dell'esistenza di mia figlia.

" Dave, ho detto qualcosa che ti ha ferito?" la voce di Jo aveva assunto una nota preoccupata e triste. "Scusa, forse sono stata indelicata..." la sua voce ad abbassarsi di un altro tono.

Sì, in effetti, introdurre l'argomento Tea non era stata una buona scelta.

"Forse non sai ancora che nome dare al tuo rapporto con lei." Continuò, sorprendendomi con la sua osservazione.

Già, di quale natura era il mio rapporto con Tea?

"Non preoccuparti." La rassicurai. "Non sei stata indelicata. Lei ha confessato di amarmi e io non ho detto nulla, ho semplicemente fatto finta di non aver sentito!" Nascosi loro il mio sguardo, fissandolo sulla finestra che si colorava di rosso tramonto. "Il vero problema è che io non credo di avere diritto di avere un qualunque tipo di rapporto con lei, non posso farle questo."

Solo un uomo (un uomo solo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora