Quando diventa più difficile soffrire che cambiare... cambierai.
(Robert Anthony De Mello)
Luglio 2013
Caro diario,
Le cose con lui non vanno come avevo sperato; il nostro rapporto non riesce a proseguire oltre la soglia che mi sono autoimposta. E' colpa mia, lo so, ma non riesco ad andare avanti; qualcosa, nel mio cuore o nella mia mente, me lo impedisce. Forse è solo uno stupido presentimento, forse, le paure che ancora conservo in me, e che temo non mi abbandoneranno mai, ma io non riesco a darmi totalmente a lui.
Vorrebbe di più da me, lo so, non è soddisfatto dell'andamento del nostro rapporto, me l'ha fatto capire chiaramente. Vorrebbe potermi stringere più forte; abbracciarmi più a lungo; baciarmi più profondamente; toccarmi intimamente... vorrebbe fare l'amore con me.
Io, io ci ho provato ho provato, a soddisfare le sue aspettative, ma... quando sento le sue mani, farsi largo sotto i miei vestiti, quando le sento toccarmi o tentare di eccitarmi, semplicemente mi blocco. Non provo più nulla, nessuna emozione, nessun desiderio. Nulla. Solo voglia di allontanarmi il prima possibile.
Oddio, mi sento così stupida! Eppure, lui mi piace, mi piace davvero tantissimo!
Lo faccio sentire in colpa, per quelli che sono solo, mi rendo conto, normali desideri di un ragazzo, attratto dalla sua ragazza. Lui si scusa, mi sorride, ma in fondo ai suoi occhi, la vedo: la frustrazione, la delusione, allargarsi a macchia d'olio.
E' stanco, lo sento. Presto mi lascerà, lo temo. Lo capisco, credimi amico fidato, anch'io sono stanca di me.
Ora vado a dormire, domani avrò un colloquio di lavoro. Temo che avrò bisogno di tenermi occupata durante questa estate.
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Luglio 2013
La mia città natale non era cambiata dall'ultima volta che l'avevo vista.
Tutto era rimasto uguale a come lo ricordavo: sembrava che il tempo non fosse passato e invece erano già trascorsi tre anni da quando ero andato via. Tutto mi sembrava uguale, eppure tutto era cambiato (o forse, semplicemente, ero io a essere diverso). Mi fermai per qualche istante ancora a fissare, come inebetito, il panorama che si stendeva davanti ai miei occhi; un brivido mi percorse la schiena. Il destino, cui avevo invano tentato di sfuggire, si sa, gioca le sue carte come vuole; pensai, e ora eccomi di nuovo qui, a guardare il profilo della mia città con occhi diversi e con un tremendo peso sul cuore. Eccomi qua, l'uomo che aveva scelto la strada meno battuta ed è rimasto impigliato nei rovi della vita. Eccomi, seduto su questa roccia, a chiedermi se tutte le scelte fatte non avessero avuto il solo scopo di riportarmi qui, esattamente nel punto da dove ero partito.
Non sapevo darmi una risposta.
Non ero certo di credere nel destino, in ogni caso, le scelte compiute, non mi avevano lasciato indenne. Ero un uomo adulto ora: un padre.
Una persona diversa dal ragazzino viziato, scappato perché non riusciva a ottenere ciò che desiderava; diversa dal giovane uomo in cerca di un'affermazione personale, che non ero certo di aver raggiunto.
La persona che tutti pensavano di conoscere era scomparsa per sempre: ora, nell'aspetto, conservavo solo il vago ricordo del giovane spensierato e ribelle che ero stato.
Una leggera brezza marina scompigliò i miei capelli strappandomi dalle mie elucubrazioni: non potevo attendere oltre, era ora di tornare a casa. Ne avevo bisogno. Trassi un profondo respiro e rientrai in macchina, la mia piccolina, dormiva ancora placidamente sul sedile del passeggero. Mi fermai un istante ad ammirarne la linea delicata del profilo, mentre con una mano le sfiorai dolcemente la fronte.
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Solo un uomo (un uomo solo)
Romance#56 in #storiedamore il 21-4-2018 «Due strade divergevano in un bosco, ed io io presi quella meno battuta, E questo ha fatto tutta la differenza.» R. Frost Questo è David, un uomo logorato da un passato ingombrante , un privilegiato, un potente, u...