-- Capitolo 7 -

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- GIORGIA. -

Mi siedo sul letto pronta a prendere i libri e iniziare a studiare. Questa volta per davvero, non posso rimandare ancora. Per tre sere non ho studiato nulla e questa mattina ero troppo stanca, alla fine io e Ale siamo tornati alle tre a casa, perciò dormire era più che meritato.

Il cellulare inizia a suonare.

<<Ciao Giorgia. >> dice mia mamma. <<Come va?>>

Mi piace sentire la voce di mia mamma. Me la immagino davanti ai fornelli a preprare qualcosa di squisito per papà, oppure seduta sul divano pronta a mettersi in pari con la sua serie televisiva preferita, ma non riesce mai. Ora sono tre quelle che sta guardando: Castle, che è incredibilmente all'ultima stagione, Bones e infine Criminal Minds. Queste ultime due, inutile dirlo è solo alle prime stagioni.

<<Tutto bene.>> rispondo sdraiandomi sul letto e fissando il soffitto bianco. <<Lì a casa?>>

Sbuffa e so già che mi dirà qualcosa che papà ha combinato.<<Tuo padre è appena tornato dalla corsa e mi ha sporcato il pavimento di casa.>>

Ridacchio, ma cerco di non darlo a sentire. <<È sempre il solito.>>

L'assecondo solo perché dopo altrimenti se la prende anche con me, anche se è divertente. Quando sono a casa io e papà prendiamo spesso in giro la mamma e quando ci raggiunge anche mia sorella è la sua fine. Quella donna ha un problema con la pulizia e se vedesse camera mia ora le prenderebbe un infarto e io non sono nemmeno una persona disordinata.
La terza opzione mentre è al telefono con me è quella che intanto pulisce qualcosa e c'è un'alta percentualità che lo stia facendo.

<<Tu come stai? È così strano non averti qua!>>

<<Mamma, è passato pochissimo! Sono appena stata a casa per le vacanze di Natale!>>

<<Ora però, tu e tua sorella mi avete lasciato con vostro padre da sola.>> dice sbuffando, ma so che è tutta scena.

I miei genitori si amano molto. Sono sposati da trent'anni e nulla li ha scalfiti e di ciò ne vado molto fiera. Spero un giorno di trovare un amore del genere, una persona con cui passare il resto della mia vita, come hanno fatto anche i miei nonni. Devo dire che nella mia famiglia la maggior parte -se non tutti- i matrimoni sono riusciti. Tutti, tranne quello di mio zio e una cugina di mia mamma, per il resto sono tutti felici e contenti. Siamo io e mia sorella le pecore nere in questo campo, almeno ci facciamo compagnia, mentre mia cugina il fidanzato ce l'ha ma il matrimonio è parecchio lontano. Lei è una di quelle persone a cui non importa proprio nulla di sposarsi.
L'ultima generazione non darà grande soddisfazioni in campo sentimentale.

<<Se non ci fosse papà ti annoieresti.>> dico ridendo.

Lei invece sbuffa. <<Sarei solo più tranquilla.>>

Ridacchio <<Non è vero.>> torno seria. <<Come sta lo zio?>>

<<Bene.>> risponde e sospira, ma so che non è esattamente così. Sento che si sta trattenendo dal rimproverare mio zio, anche se vorrebbe. <<Starebbe meglio se non facesse di testa sua, ma sai com'è.>>

Il fratello di mio papà, Vincenzo, non è una personcina tranquilla e rilassata. Qualche mese fa ha avuto un'incidente sul lavoro ed ora è costretto a fare riabilitazione. Peccato che faccia spesso di testa sua e costringe la gamba a sforzi che non dovrebbe permettersi.
Non è mai stata una persona calma e mia mamma ha parecchio da ridire su di lui, soprattutto in passato. Mio zio non frequentava gente raccomandabile, ma oramai è da diversi anni che ha messo la testa a posto. Meglio tardi che mai.

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora