-- Capitolo 74 -

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- ALESSANDRO. -


Non so se essere più nervoso al pensiero di quello che sta succedendo fra Giorgia e Giacomo, o che fra poco Carolina sarà informata della situazione. Quella è capace anche di andare da Caterina e minacciarla senza pensare alle conseguenze.

«Dobbiamo cercare di farla ragionare.» dice Camilla aprendo la porta del loro appartamento.

«Sarà difficile.»

«Ce la dobbiamo fare.» dice Marta decisa. «Caro si inventerà sicuramente un piano per aiutare Jack. Assurdo che lo dica proprio io, ma Giacomo non è così stronzo. Non se sa rendere Giorgia felice.»

«Io te l'ho sempre detto.» dice la bionda facendoci entrare. «Ha un cuore grande, ma lo nasconde.»

Camilla ha perfettamente ragione e ancora non posso credere a quello che Giacomo mi ha raccontato. É innamorato di Giorgia e finalmente l'ha ammesso, anche se prima dovrà capire come gestire Caterina e dovrà dire tutto alla mia coinquilina. Spero che lei capisca la situazione e non lo abbandoni.

Entriamo in casa appoggiando i cappotti sull'attaccapanni accanto alla porta.

«Cam!» esclama Caro entrando in salotto con una bacinella fra le mani e sporca di farina in faccia. «Mi devi aiutare assolutamente.» sposta lo sguardo su me e Marta sorridendo. «Ciao, dovete aiutarmi.»

«Cosa stai combinando?» chiede diffidente Camilla. «Mi avevi promesso di non fare più dolci.»

Carolina sfoggia un sorriso enorme e parecchio inquietante. «Devo dimostrare a Tom che non faccio schifo in cucina.»

Io e Marta rimaniamo in disparte a ridacchiare davanti a quel siparietto. Carolina è una pessima cuoca, è stata in grado di bruciare i sofficini nel forno. Ha provato anche a bruciare il burro nel microonde e ancora non mi capacito di come abbia fatto. Se non ci fosse con lei Camilla, penso proprio che la sua cucina sarebbe saltata in aria da un po'.
Un piatto di pasta, almeno, riesce a farlo, ma quello in cui è davvero pessima sono i dolci. Nonostante abbia la ricetta davanti riesce a sbagliare le dosi, gli ingredienti e puntualmente brucia qualcosa.

La bionda scuote la testa. «Tu fai schifo in cucina.»

«Lui ancora non ne è certo.» dice Caro stringendosi nelle spalle per poi passare la bacinella a Cam. «Ho seguito la ricetta, ma non viene come dovrebbe.»

«Quante volte hai già provato?»

«Questa è solo la terza.»

«Cosa cerchi di cucinare?» chiede Marta con un bellissimo sorriso divertito spalmato in faccia.

«Una torta al cioccolato.» risponde prontamente Carolina. «Tu come te la cavi? Non importa, di certo sei meglio di me e puoi aiutarmi. Forza, venite in cucina.»

Carolina continua a blaterare mentre noi la seguiamo in cucina.

Appena varco la porta vorrei tornare indietro, ma me lo impedisce piazzandomi fra le mani due barrette di cioccolato e ordinandomi di tagliarle e scioglierle. Mette fra le mani di Marta una bacinella con dentro sei uova e poi si siede sopra il mobile, vicino ai fornelli, e ci legge la ricetta.

Non c'è nemmeno bisogno di dire quanto la cucina sia incasinata. Sul tavolo ci sono diverse bacinelle sporche e mezza vuote, una ha anche dei pezzi di stagnola all'interno e non voglio nemmeno chiederle come le sia venuto in mente di metterla in un composto per dolci. Dentro il lavandino ci sono numerosi mestoli e i gusci delle uova. Sui fornelli, per fortuna spenti, ci sono solo due pentolini e mi sorprendo che siano puliti e solo con dentro dell'acqua. C'è un sacchetto appoggiato alla sedia sotto la finestra con dentro una torta mezza bruciata e mezza cruda e poi una teglia in forno ricoperta di un liquido marrone mezzo solidificato.

Cam si avvicina al forno togliendo la teglia e cerca di staccare quella che dovrebbe essere una torta spiattellata, ma è incollata alla carta da forno. La parte solidificata a quanto pare è fatta di cemento, mentre la parte non cotta Camilla la lascia scivolare dentro il lavandino.

Caro si sistema i capelli raccogliendo le ciocche che le sono sfuggite dalla coda sporche di farina. In realtà c'è un leggero strato di farina e zucchero quasi ovunque.

Fa davvero schifo a cucinare.

«Caro.» dice Cam attirando la sua attenzione. «Dopo questo dolce ti dobbiamo parlare.»

La riccia aggrotta la fronte. «Volete parlarne ora?»

Scuoto la testa. «Prima ti aiutiamo qui, tanto abbiamo tempo e poi ci serve liberare la mente per un po'.»

«Non deve essere nulla di bello.» dice Caro sospirando. «Dopo preparo il caffè e apro i biscotti che ho comprato ieri in una pasticceria davvero carina e buona. Ora al lavoro!»

«Prima del lavoro.» dice Cam passandole dei guanti gialli. «Ci servono i recipienti, mestoli e tutto quello che hai usato, puliti. Ora tu lavi e noi asciughiamo.»

Caro annuisce entusiasta e si mette subito al lavoro pulendo il disastro che ha combinato. Camilla le passe i vari pentolami, Caro lava, io asciugo e Marta cerca di dare una pulita veloce alla cucina.

Non ci impieghiamo molto a sistemare e cucinare la torta che si è messa in testa di fare questa pazza. Non ha scelto nemmeno una semplice torta al cioccolato, ma una ripiena e persino glassata. Per una che sarebbe in grado anche di bruciare l'acqua, non è stata una brillante idea scegliere questo tipo di torta. Per fortuna siamo arrivati noi, questa volta Cam avrebbe sicuramente trovato l'appartamento in fiamme.

Dopo aver finito ci mettiamo sul divano con appoggiati sul tavolino caffè e biscotti.

Ora è il momento di raccontare a Carolina cosa sta succedendo. Spero che non si alzi e vada a prendere a schiaffi Jack.

«Ste, Jack o Giorgia?» chiede sospirando e incrociando le gambe sopra la poltrona.

Sorrido perché anche se ha chiesto, ha già capito. «Jack, ma lasciaci parlare.»

«Lo prenderò a calci dopo.»

«Forse ci penserà Gio.» dice Marta.

«Dici?» chiede Cam preoccupata. «Pensavo che andasse bene, insomma, tu l'hai aiutato.»

«Sì, ma non sono Gio e non so come potrebbe prenderla.» risponde prendendo il suo caffè. «Non avrei nemmeno immaginato che potesse piacerle un ragazzo del genere e invece ha perso la testa per lui.»

«Ditecosa ha combinato questa volta.» dice Caro sospirando.

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora