- ALESSANDRO. -
Fuori diluvia e farei volentieri a meno di stare in questo stupido bar con la mia ex relatrice. Qualcuno prima o poi mi dovrà spiegare come funziona la testa di una donna perchè è davvero difficile destreggiarsi con loro. Più crescono e più diventano fuori di testa. Questa è decisamente pazza.
<<Alessandro, mi stai ascoltando?>>
<<Si.>> rispondo freddamente.
Sorride e continua a parlare del mio argomento di tesi. Sa benissimo che non è più la mia relatrice, sa bene il motivo per cui ho cambiato ed era d'accordo e sappiamo entrambi perchè mi ha chiamato. Vuole scopare, gliene frega meno che a me di ciò di cui sta parlando.
Certo, in un bar vicino all'università non può certo comportarsi come fa nel suo studio o nel suo appartamento. Deve tenere quelle mani dalle unghie laccate di rosso lontano da me.
Mi chiedo come ho potuto finirci a letto più di una volta.
Ma chi voglio prendere in giro, lo so bene perchè e lo sanno anche gli altri che se la sono fatta. Una donna che si avvicina alla cinquantina, ma ne dimostra una decina in meno e con delle scollature esagerate fa colpo sui ragazzi. Le movenze sensuali, un bel corpo, le unghie affilate che ti marchiano la pelle della schiena quando la fai gridare sotto di te, attizza. Questo è il motivo, non certo per la sua simpatia.
La professoressa Soperchi è una gran porca che con il suo fisico asciutto dalle tette rifatte e i suoi occhi ghiaccio che ti imprigionano, colpisce tutti i ragazzi. Se la spassa parecchio con gli universitari e non fatico a credere che abbia alle spalle due matrimoni falliti e ben quattro figli, tra cui una figlia che mi farei volentieri.<<Cambiamo posto?>> mi chiede allungando una mano fino a toccarmi il braccio.
Mi scosto sorridendole. <<Credo di essere stato molto chiaro l'ultima volta.>>
<<Potremmo in onore dei vecchi tempi.>>
Sospiro alzando gli occhi al cielo. <<Mi dispiace, ma dovrai trovarti qualcun altro.>>
Vedo il cambiamento nel suo sguardo: da seducente a stizzito. <<Sei solo un ragazzino. Non provare a tornare da me.>>
Incrocio le braccia al petto. <<Tranquilla, professoressa.>>
Si alza spazientita e mettendosi il cappotto se ne va lasciando a me il dovere di pagare. Che gran stronza.
Sospiro e voltandomi verso la vetrata noto due paia di occhi: uno blu e uno marrone che mi osservano divertiti dalla situazione. Si stringono nei cappotti neri e ridacchiano nascondendo i volti nelle sciarpe colorate.
Alzo gli occhi al cielo e faccio segno a Camilla e Carolina di entrare.
La cameriera passa a ritirare le tazzine del caffè e mi lancia un sorrisino tutto malizioso. Chissà se vorrà lasciarmi il numero anche dopo che mi vedrò con due ragazze. Mi ha sorriso provocante appena sono entrato, per poi fulminarmi quando mi ha visto con la professoressa, ma sembra che adesso le sia tornata la voglia di me.
Sento il cellulare squillare e noto il nome di Jack sullo schermo. L'ho sentito prima di incontrarmi con la Soperchi e il suo consiglio è stato quello di lasciarla stare perché porta guai. Non ha proprio tutti i torti. Me l'ha detto fin dall'inizio di lasciarla perdere, ma non l'ho ascoltato subito.
<<Ho preso dei tuoi vestiti.>>
Rimango in silenzio qualche istante per poi sospirare. Non ci posso credere. <<Cosa ci fai a casa mia?>>
STAI LEGGENDO
Sotto il cielo di Milano [Completa]
RomanceMilano è una città piena di studenti e vita. Tutto ha inizio a gennaio, quando Alessandro é costretto a trasferirsi in un nuovo appartamento a causa del suo migliore amico. La coinquilina é Giorgia e insieme alle sue due migliori amiche entreranno n...