-- Epilogo -

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- GIORGIA. -

2 mesi dopo.


Apro gli occhi a causa dei rumori provenienti dal soggiorno. Sento delle risate e aggrotto la fronte quando noto che sono le nove del mattino.
Cosa ci fanno Marta e Sandro svegli a quest'ora? Loro dormono sempre fino a tardi e non sono le persone più attive di questo mondo al mattino. Devono essere proprio di buon umore.

Sento un braccio intorno alla mia vita farsi più stretto e quando mi volto trovo il volto corrucciato di Giacomo. Apre un occhio trovando i miei che lo fissano e poi mi sorride. I suoi occhi sono sempre in grado d'incantarmi, cavolo se sono belli! Questo colore azzurro e sereno mi fa battere forte il cuore. Si avvicina per baciarmi quando dei colpi alla porta ci fanno sobbalzare.

«Forza belli addormentati!» esclama Sandro battendo ancora. «Qua abbiamo fame e sappiamo che siete svegli.»

«Non rispondere.» dice Jack baciandomi il collo languidamente.

Vorrei anche io passare il resto della mattina in questo letto con lui, ma so che quei due la fuori non ci lascerebbero in pace, quindi meglio rimandare a questa sera. Magari nel suo appartamento, così ce ne stiamo un po' per conto nostro.

«Arriviamo.» grido per farmi sentire.

Sbuffa. «Non dovevi farlo.» fa scorrere le dita sulla pelle nuda del mio fianco facendomi venire mille brividi. «Ora ci aspetteranno di sicuro.»

«Però io ho fame.» mormoro e per confermare il mio stomaco brontola.

Jack scoppia a ridere. «Sei un caso perso.»

«É colpa tua.» ribatto dandogli uno schiaffo sul petto sodo. «Troppo movimento questa notte.»

«Se è questa la mia colpa, non mi scuso nemmeno.» dice e in meno di un secondo il suo corpo ricopre il mio e il suo volto sorridente è davanti a me che mi copre la visuale della camera, ma mi va benissimo. Si abbassa sfiorandomi le labbra. «Un movimento che si potrebbe ripetere.» continua baciandomi il collo languidamente.

«Ci stanno aspettando.» dico, ma espongo di più il collo perché mi piace quando mi bacia sul lato e poi sale fino all'orecchio mordicchiandolo.

La stanza si riempie dei nostri sospiri e del rumore dei nostri baci. I nostri corpi nudi scivolano fra loro, si toccano cercando di non staccarsi mai. Avvinghio le gambe intorno ai suoi fianchi e passo le mani fra i suoi capelli per poi scendere sulle spalle e lungo la schiena.

Mi piace passare le mani sul suo corpo, toccarlo quando ne ho voglia. Sono felice di non essermi fatta fermare, di aver perdonato i suoi stupidi errori e mi è anche piaciuto farmi corteggiare per un paio di settimane. Si è fatto perdonare con mazzi di fiori, uscite a cena, ma quello che più mi è interessato è vederlo impegnarsi veramente e quanto ci tenga a me, a noi. L'avevo già perdonato quando si è presentato da me subito dopo la vacanza a Porto e appena si è concluso tutto con quella stronza. É sparita dalle nostre vite e non posso esserne più felice.

«Alzatevi!» esclama Marta battendo sulla porta. «Giuro che la apro se non vi muovete.»

Jack sbuffa appoggiando la fronte alla mia. Prende un profondo respiro e poi si volta verso la porta. «Siamo occupati, non aspettateci.»

«Marta non mi fa mangiare nulla!» si lamenta Sandro come un bambino dall'altro lato della porta. «Venite qui così posso mangiare. Muovi il culo Jack o inizierò a farti pagare l'affitto.»

Ridacchio perché effettivamente Giacomo passa parecchio tempo in questo appartamento, ma viene qui anche per Sandro e le loro sessioni di videogiochi in cui non mi posso intromettere. Ci manca poco che mi sbattano fuori casa solo per restare soli con i loro videogiochi, di cui in realtà mi importa ben poco.

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora