- ALESSANDRO. -
Compongo il numero di Marta sul cellulare e aspetto che mi risponda. Spero che sia a casa ora che ho preso il coraggio di farmi avanti. Deve essere attratta anche lei da me, non mi sono sfuggite le sue occhiate, ma non vorrei aver frainteso. Sono così insicuro per la prima volta!
Non sono mai stato insicuro con una ragazza, piaccio sempre e non lo dico per vantarmi, ma i fatti parlano chiaro. Le ragazze sono sempre venute da me, non ho mai fatto fatica a farmi qualcuna, ma Marta è una storia a sè. Marta è unica.<<Ciao Sandro.>> dice sorpresa. <<Giorgia sta bene?>>
<<Sì, sta dormendo.>> rispondo sorridendo. <<Sei a casa?>>
Esita qualche istante prima di rispondere. <<Sí. Ci sono dei problemi?>>
Sento delle gocce sulla testa. <<Sono davanti al tuo palazzo.>>
<<Cosa?>>
Ridacchio al suo tono sorpreso mentre comincia a piovere nuovamente. <<Potresti aprirmi?>>
<<Cosa ci fai qui?>>
Alzo la testa sperando che si sia affacciata e la vedo. Dal terzo piano spunta la sua chioma castana raccolta malamente in una coda. I suoi occhi mi scrutano cercando di capire che diavolo ci faccio sotto casa sua. Alzo la mano per salutarla, ma lei rimane immobile mentre la pioggia si fa più insistente.
<<Ti dispiacerebbe farmi entrare?>> chiedo sperando che non mi mandi al diavolo. <<Inizia a piovere parecchio.>>
<<Terzo piano sulla destra.>> risponde per poi attaccarmi il telefono in faccia.
Sento il portone aprirsi e faccio le scale due alla volta per arrivare il prima possibile. Voglio baciare la sua bocca, mordicchiare quel labbro inferiore più carnoso rispetto al superiore e passare una mano fra i suoi capelli di un castano caldo. Voglio accarezzarle tutto il corpo, sentirla sotto di me, sentirla intorno a me.
Busso alla porta con gli abiti umidi di pioggia e piccole gocce che scivolano dai capelli lungo la schiena.
Marta apre la porta e me la ritrovo davanti con dei semplici pantaloni della tuta neri e una maglietta rossa aderente. Non ho mai trovato tanto eccitante una ragazza vestita in questo modo, di solito nemmeno le vedo quelle che non portano abitini sexy. Lei, però, si fa notare sempre.
Rimane ferma all'ingresso, per poi spostarsi leggermente per farmi passare. Faccio un passo avanti, ma non entro nel suo appartamento. Rimango sull'uscio con il cuore che batte forte nel trovarmela davanti e con la voglia di prenderla fra le braccia e baciarla.
<<Cosa ci fai qui?>>
Alzo lo sguardo dal suo corpo e quando vedo i suoi occhi noto che sono arrossati come la punta del naso. Sono lucidi e pieni di tristezza. Deve aver pianto e vorrei solo stringerla a me, ma ora non so più se sia il caso, non so se vuole che l'abbracci. Non è una ragazza da smancerie, abbraccia raramente persino le sue amiche. Eppure vorrei trovare il modo di farla sorridere, di vederla serena.
Vuole che l'abbraccio o rischio di farmi sbattere fuori di casa? È sempre così chiusa in se stessa, così distaccata.<<Avevo bisogno di vederti.>> sbotto prima di pensarci.
Aggrotta la fronte. <<Di vedermi?>>
È il momento di parlare. Sono pronto. Sono venuto di corsa da lei, ora non posso tirarmi indietro per un possibile rifiuto.
<<Marta!>> esclama una voce femminile prima che io possa parlare. <<Io esco, ci vediamo domani.>>
Una bionda strizzata in un abito blu elettrico spunta da una camera e appena ci vede si blocca per qualche istante. Solo pochi secondi perché poi il suo sguardo scivola su di me e appare sulle labbra piene di gloss un sorriso malizioso. Camminata sicura su un paio di tacchi vertiginosi e si avvicina con fare seducente.
Il salotto non è grande perciò arriva fin troppo in fretta vicino a noi.Il mio sguardo cade su quelle tette strizzate e sulle labbra impiastricciate. Cazzo, io questa l'ho già vista. Mi volto verso Marta che guarda la ragazza mordendosi l'interno della guancia. È nervosa.
<<Ci conosciamo?>> mi chiede la bionda sorridendomi.
Sí, ci conosciamo. <<Non credo.>>
<<Sicuro? Mi sembra un viso familiare il tuo.>>
Se vedesse quello che ho in mezzo alle gambe allora forse mi riconoscerebbe. Sí, tesoro, ci conosciamo perché il mese scorso ci siamo visti in un bar e ti sei data da fare con la bocca nel bagno. Un lavoretto che mi ricordo perché ero appena tornato a Milano, non perché ci sapesse fare.
<<Sono sicuro, non mi ricordo proprio di te.>> continuo a mentire.
Mi soppesa con lo sguardo. <<Ti va di uscire?>>
La fisso quasi senza parole. Mi sembra più che chiaro che io non sia venuto qui per lei. Questa deve essere la coinquilina di Marta che Giorgia odia da morire. Ora capisco perché non la sopporta e perché si domanda come Marta non l'abbia ancora uccisa.
Tra tutte le coinquiline che poteva avere, proprio lei. Devo imparare a tenerlo nei pantaloni, non lo rinfaccerò più a Jack. Al momento probabilmente si trova in una situazione migliore della mia.<<No, grazie.>> dico sorridendo cercando di essere gentile. <<Sono qui per Marta.>>
La bionda inarca le sopracciglia sorpresa, per poi prendere il cappotto stizzita e dopo avermi dato una spallata sbatte la porta dietro di lei. Decisamente non ha apprezzato il mio rifiuto, anche se avrei potuto essere molto più cattivo, quindi mi deve solo ringraziare. Mi sembra anche chiaro che sono qui per Marta e non per lei.
Solo per Marta. Adesso non può disturbarci più nessuno. Siamo solo noi due nell'appartamento ed è proprio il momento di parlare.
Mi volto verso la bellissima ragazza che non si toglie dai miei pensieri da quando l'ho vista. Rimango sorpreso dal suo sguardo deluso. Pensavo che avrebbe apprezzato il mio rifiuto verso la sua coinquilina. Come si gestiscono le donne? Non sono mai contente!
<<Ora non ho tempo da perdere.>> mormora sospirando. <<Potresti andare via?>>
La fisso qualche istante, per poi prenderle il volto fra le mani e guardarla negli occhi prima di sfiorarle le labbra con le mie. Vorrei baciarla con passione, stringerla a me, ma non voglio che si spaventi. Sembra cosí fragile con quegli occhi lucidi pieni di tristezza. Perchè è così triste? Cosa è successo dopo che ci siamo visti nel pomeriggio?
Si allontana prima che io possa fare altro e scuote la testa.
Le braccia mi cadono lungo i fianchi e sento il freddo della pioggia penetrarmi nelle ossa. Non voglio che mi rifiuti, non sono pronto nemmeno ad arrendermi. Sono venuto qui solo per lei e io non faccio mai queste cose. Non mi espongo mai con le ragazze, non le rincorro e non mi preoccupo di cosa potrebbero pensare. Non mi preoccupo di cosa provano e non penso costantemente a loro. Non ho mai pensato così tanto a qualcuna come con Marta, lei è nella mia testa notte e giorno.
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Buona domenica lettori!
Piccola comunicazione di servizio: la prossima settimana non pubblicherò molto probabilmente. Aspettate prima di odiarmi!
Farò una prima veloce revisione ai capitoli in modo da migliorarli. Prima riesco a revisionare e prima tornerò con succulenti capitoli. Spero di fare il prima possibile e di pubblicare venerdì.Nel frattempo, cosa vi aspettate che accadrà?
Baci G. ^^
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Sotto il cielo di Milano [Completa]
RomanceMilano è una città piena di studenti e vita. Tutto ha inizio a gennaio, quando Alessandro é costretto a trasferirsi in un nuovo appartamento a causa del suo migliore amico. La coinquilina é Giorgia e insieme alle sue due migliori amiche entreranno n...