- STEFANO. -
Questa sera le ragazze mi hanno chiesto di unirmi a loro, ma per la prima volta ho dovuto rifiutare l'invito. Non esco solo perchè ho il mio primo appuntamento.
Fabio mi ha invitato a cena e sono così nervoso da sentirmi un ragazzino di quattordici anni. É il mio primo appuntamento in assoluto con un ragazzo, non so come mi devo comportare. É più grande di me, forse si aspetta di trovarsi davanti un ragazzo maturo, simpatico, a suo agio e intelligente. Forse di è fatto l'idea sbagliata di me e lo deluderò. Se fossi troppo immaturo? Se gli risultassi antipatico? Se si annoiasse subito? Se non trovassimo argomenti di cui parlare?
Sto impazzendo!
Mi sistemo le maniche della giacca per l'ennesima volta. Mi guardo allo specchio e spero che nel mio completo scuro posso andare bene per la serata.
Fabio è ricco e il posto in cui mi vuole portare è lussuoso. Non sono abituato ad ambienti del genere, spero di non fare nessuna figuraccia.
Devo essere me stesso. L'ho rimorchiato in un locale con le mie solite mosse e la mattina passata insieme è stata divertente. Mi sono trovato bene, molto, e il suo invito a cena è stata una richiesta più che gradita.
É stato lui a invitarmi, quindi tanto male non può andare questo appuntamento. Non può essere un fiasco totale.Il campanello suona e mi immobilizzo.
Andrà bene. Sono le due parole che continuo a ripetermi come un mantra.
Prendo un respiro profondo e scendo le scale sistemandomi per l'ennesima volta i polsini. Mi fermo davanti alla porta guardando attraverso i vetri smerigliati l'auto di Fabio. Mi sta aspettando e continua a sistemarsi i capelli spostandosi il corto ciuffo da una parte all'altra.
Sorrido sollevato nel vederlo nervoso quanto me. Arrivo in fretta all'auto nera con ancora il sorriso stampato in faccia. «Ciao.»
«Ciao, pronto?»
Annuisco e mi siedo allacciandomi la cintura appena parte. Nella vettura risuona la musica della radio, mentre noi rimaniamo in silenzio. Tutto sommato non è un silenzio imbarazzante, non è così terribile come pensavo. Credevo che l'appuntamento sarebbe iniziato già male e invece il viaggio va a meraviglia. Tranquillo e senza intoppi.
Dopo aver parcheggiato ci avvicinamo al ristorante e rimango titubante mentre ci addentriamo nelle Gallerie. Qua ci sono ristoranti di lusso, non luoghi abbordabili per me e mi chiedo perchè mi abbia portato proprio qui. Lo sa che sono solo uno studente e ci siamo conosciuti in un locale alla mano sui Navigli.
«Sto sbagliando?» chiede fermandosi davanti a me e guardandomi. «Ti aspettavi altro? Ho esagerato?»
Lo fisso senza sapere bene cosa ribattere, ma sorrido.
Sorrido perchè è nervoso e continua a morsicarsi il labbro inferiore aspettando una mia risposta. I suoi occhi scavano dentro i miei nella speranza che io mi muova a dire qualsiasi cosa, ma proprio non so cosa dire.
É nervoso quanto me, ha voluto fare del suo meglio per sorprendermi. A me sarebbe stato bene anche rimanere a casa sua con due pizze, ma sono contento che si sia esposto tanto, che si sia impegnato per la serata. É anche vestito di tutto punto con quel ciuffo che ancora non ha sistemato bene.
Continuando a sorridere mi avvicino a lui per dargli un bacio a fior di labbra. Ci fissiamo in silenzio e finalmente si tranquillizza.«Ti sei impegnato.» dico, ma è deluso dalla mia frase. «Sono felice che tu l'abbia fatto, che ci tieni così tanto.»
«Sono una frana negli appuntamenti.»
«Per me è il primo.» dico prendendogli la mano e intrecciando le nostre dita. «Niente con cui fare paragone, perciò non può andare così male.»
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Sotto il cielo di Milano [Completa]
RomansaMilano è una città piena di studenti e vita. Tutto ha inizio a gennaio, quando Alessandro é costretto a trasferirsi in un nuovo appartamento a causa del suo migliore amico. La coinquilina é Giorgia e insieme alle sue due migliori amiche entreranno n...