-- Capitolo 60 -

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- ALESSANDRO. -

Sono furioso. Non posso credere che Giacomo sia così stupido da andarsi a incasinare con Caterina. Dopo tutto quello che ha fatto! Sono stato costretto a cambiare casa, a inventarmi una bugia per i miei genitori e anche con gli altri. Io ci stavo bene in quell'appartamento, era comodo e grande. La compagnia non era delle migliori, ma me ne fregavo perchè sotto casa c'era il bar in cui lavoravo, ma ho dovuto lasciare perchè Caterina ha anche ben pensato di farmi cacciare da lì.
Ero così incazzato con lei che al solo pensiero, ancora adesso mi innervosisco. Non posso davvero credere che Jack si stia facendo incastrare da quella stronza. Non può davvero volerla!

«Sei scemo?» chiedo cercando di non urlare, di non scuoterlo per le spalle per sapere se il cervello è ancora lì dentro.

«Non ho fatto nulla!»

«Quella stronza mi ha cacciato di casa!»

«Lo so.» dice a denti stretti.

Sbuffo. «Voglio solo ricordartelo. Tu ci sei andato a letto e io ho dovuto cambiare casa. Sono stato licenziato!»

«Lo so!» esclama esasperato. Si passa una mano fra i capelli cercando di calmarsi. «Lo so Sandro e non so quante volte ti ho già detto che mi dispiace. Senti, non ho deciso io di stare nello stesso gruppo di quella.»

«Perchè non me l'hai detto?»

«Per evitare questo.»

Sbuffo alzando gli occhi al cielo. «Perchè, ora, invece è stato meglio.»

«Ora non prendertela più del necessario.»

Scuoto la testa lasciando perdere. «Dovevi vedere come guardava Gio. L'avrei presa a schiaffi.» sospiro cercando di dimenticarmi la stronza. «Perchè mi hai chiesto di venire?»

«Volevo parlarti.»

«Non potevi dirmelo in un altro momento?»

Sbuffa. «Di certo non pensavo che venissi con quei due.»

«Jack.» dico esasperato. «Che cazzo ti succede? In questi giorni sei intrattabile.»

«Senti da che pulpito.» ribatte subito. «Dovresti scopare di più, devo farlo presente a Marta.»

Non immagina quanto mi piacerebbe, ma Marta mi ha scaricato e nemmeno in modo carino. Quel giorno è proprio da dimenticare. Sono sorpreso che Giorgia non mi abbia detto niente, forse la sua amica non le ha ancora parlato. So che comunque la mia coinquilina ha notato che qualcosa non va, mi rendo conto da solo che non sono quello di sempre. Come posso esserlo?

«Di cosa mi devi parlare?» chiedo sbrigativamente.

«Sandro.» dice trafiggendomi con i suoi occhi. «Tu e Marta non vi sentite più?»

Credevo di poter sfuggire e invece come al solito Jack mi capisce. «Da cosa l'hai capito?»

«Perchè non sei più tu. Cosa è successo?»

Alzo le spalle, come se non mi importasse nulla, quando invece ci sto male. «Ha chiuso, non c'è molto da dire.»

«Perchè?»

Sbuffo davanti alla sua insistenza. «Da quando ti interessa così tanto la mia vita?»

«Da sempre.» dice innervosito. «Lascia perdere, fai come se non ti avessi chiesto nulla.»

«Volevo di più.» sbotto con la sorpresa di entrambi.

Non vorrei certo parlare di sentimenti, non siamo due ragazzine, ma mi ritrovo a farlo. Non credevo che sarebbe mai accaduto, soprattutto fuori dall'università dopo aver incontrato Caterina. Pensavo che parlare della ragazza che mi piace fosse una cosa assurda, pensavo non sarebbe mai accaduto prima dei trent'anni.
Credevo che mi sarei divertito e mi sarei passato tante ragazze e invece è apparsa Marta e io non ci ho capito più nulla.

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora