-- Capitolo 14 -

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- GIORGIA. -

Sono riuscita a prepararmi prima di cenare, ma sono parecchio agitata. Non indosso questo abito da anni e l'ultima volta mi stava pure male perché troppo stretto -non so come cavolo mi è saltato in mente di comprarlo- e avevo anche qualche chilo in più. L'ho messo solo una singola volta e poi è stato relegato nell'armadio insieme ad altri capi che mai più metterò. Pensandoci bene devo buttarli per non rischiare un altro agguato da parte delle mie amiche. Se posso definirle ancora tali.

<<Cosa ci faceva in fondo al tuo armadio?>>

Mi stringo nelle spalle. <<Stava bene lí.>>

Sabrina sbuffa. <<Stai benissimo.>>

Caro ridacchia ritornando fra noi visto che si era persa fra i suoi pensieri. <<Basta che non bevi troppo.>>

La guardo stranita. <<Cosa vuol dire?>>

<<Non ricordi proprio?>> chiede continuando ad essere divertita. <<Hai detto che Jack è Medusa uomo e molte altre cavolate.Tante, ma ti assicuro molto divertenti.>>

Sento il volto andare in fiamme e me lo prendo fra le mani.
Che imbarazzo!

L'alcool è bandito dalla mia vita. Magari non bandito, ma di certo non devo più esagerare. Dico solo cavolate e questa ne è la prova. Volevo sapere cosa avevo combinato, ma sarebbe stato meglio fare finta di niente perché ora non ho il coraggio di guardarlo in faccia. Chissà cosa altro ho combinato.

<<Lui lo sa?>>

Sabrina ride, mentre Caro si degna di rispondere. <<L'hai detto a lui.>>

Punto i piedi a terra.<<Io non mi muovo da qui.>>

<<Non essere stupida.>> dice Sab sorridendo. <<Andiamo a cenare, sono sicura che oramai sia pronto.>>

Vorrei evitare, ma ho fame e so che non c'è modo di sfuggire. Non posso chiudermi in camera. È una bella idea, ma non posso farlo. Devo far finta di nulla, infondo Giacomo non mi è sembrato arrabbiato, mi ha persino fatto un cenno con il capo. Insomma, è un gran passo avanti per lui. Non sono stata evitata completamente.

Sospiro seguendole, ma tengo saggiamente lo sguardo basso.

Mi siedo accanto a Marta e inizio a mangiare ascoltando distrattamente le chiacchiere degli altri. Rischio un'occhiata verso Giacomo, ma è troppo preso a parlare con Sandro.

Sento lo squillo del mio cellulare in lontananza, ma cerco di ignorarlo.

<<Gio.>> mi richiama Marta. <<Penso che dovresti rispondere.>>

Annuisco alzandomi e andando a prendere il cellulare dal bancone della cucina.

Non è nessuna chiamata, ma numerosi messaggi da parte di mia sorella e mia cugina. Mi chiedono entrambe notizie della zia visto che loro non sono riuscite a tornare -sarebbe stato stupido, non era nulla di grave- e in generale come sto. Non sono tornata nemmeno io a casa, la mamma mi ha assicurato che non fosse necessario. La zia non ha avuto nulla di preoccupante, solo troppa stanchezza data dalla chemioterapia. La prima mi chiede anche di nostro zio, mentre la seconda per mia fortuna cambia discorso andando su qualcosa di più leggero.

Vorrei chiamare mia sorella e chiederle come sta, se le sedute dallo psicologo stanno andando bene, ma decido di rimandare. Quando ci siamo viste a Natale stava bene, magari la chiamo domani.

Rispondo a entrambe, ma le liquido in fretta dicendo che ho gente a cena.

Appoggio di nuovo il cellulare sul bancone. Prendo un profondo respiro e mi volto verso il tavolo.

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora