-- Capitolo 43 -

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- GIORGIA. -

Mi sveglio con un mal di testa incredibile e ci impiego qualche secondo ad orientarmi.
Sono in camera mia e questo è già un buon inizio visto che della serata precedente mi ricordo poco. Le mie ali sono buttate a terra come le mie scarpe, quello che credo sia un mantello e degli abiti che decisamente non sono i miei.
Abiti maschili.
Cavolo!

Non devo farmi prendere dal panico, magari sono di... non so nemmeno cosa sperare. Spero con tutto il cuore, però, che quello che mi sta stringendo la vita non sia un completo sconosciuto. Magari è Sandro, o Ste. Spero anche che non abbiamo fatto nulla perchè altrimenti io sono una grande idiota e devo scappare.
Scappare dal mio stesso appartamento. Scappare dalla città, dalla regione!

Mi volto lentamente e quando vedo il viso di Jack affianco al mio mi blocco. Il respiro mi si blocca nel petto per la paura di aver fatto qualche cavolata. No, non è possibile.
Inoltre perché cavolo me lo ritrovo sempre nel mio letto? Se vuole gli regalo il materasso, credo proprio che lo trovi comodo. Non ha un suo appartamento?
Spremo fino allo stremo il cervello per ricordarmi qualcosa. La festa, l'incontro con Lorenzo e poi Giacomo. Questo ragazzo mi farà diventare matta, ma non posso fare finta di nulla.

Mettiamo le cose in chiaro: ne sono attratta. Impossibile non esserlo. Cavolo, chi dice che non è un bel ragazzo è cieco, esteticamente è affascinante. Il mio problema è che non lo trovo interessante solo a livello estetico, ma voglio una relazione e lui no. Non posso andarci a letto come se nulla fosse, so già che mi affezionerei più di quanto vorrei.
Che situazione! Mi vado sempre a complicare la vita!

I suoi occhi si socchiudono e finalmente mi scontro con quei pezzi di cielo estivi.

«Mi stai fissando? »chiede con voce roca.

Sento il calore invadermi il viso e faccio per allontanarlo, ma per mia sfortuna dietro di lui c'è il muro e non dietro di me. Finisco con il sedere a terra e per poco non pesto la testa sul comodino.
Scoppia a ridere mentre io mi sdraio a pancia in su sbuffando.

La giornata poteva avere un inizio migliore.

Il suo volto si affaccia dal letto e per qualche secondo mi perdo nei suoi occhi chiari, ma torno in fretta in me e mi metto a sedere incrociando gambe e braccia. Crede che mi sia dimenticata completamente di ieri sera? Ho qualche piccolo -troppo grande in realtà- vuoto, ma ricordo perfettamente che non vuole nessuna relazione. Almeno si è scusato, non che la situazione cambi.

Si mette seduto sul letto con i piedi nudi che toccano il pavimento freddo.
Ha indosso solo dei semplici pantaloni della tuta che gli deve aver prestato Sandro. Quindi gli abiti a terra sono davvero i suoi e spero di non aver fatto nulla di stupido, però almeno indosso ancora l'abito. Lui, però, si è cambiato tutto e non indossa la maglia. Perché deve stare a petto nudo? Non che sia una brutta visione, ma mi confonde.
Se ci sono finita a letto? Possibile che non me lo ricordo? Non mi sarei mai rivestita completamente per poi dormire. Dovrei ricordarmi una cosa del genere, cavolo è Jack! Se, invece, lo abbiamo fatto nel locale? Io ero parecchio brilla, forse persino ubriaca, ma le mie amiche mi avrebbero fermato. No, non è possibile che sia successo qualcosa.
Glielo devo chiedere? Non so cosa fare, cosa dire, non sono mai finita in una situazione del genere!

Mi schiarisco la voce. «Che ci fai nel mio letto? »

«Non volevo dormire da solo.»

Che razza di risposta è? Poteva trovarsi un'altra ragazza con cui passare la notte. Lo sa che da me non avrà nulla, sono stata chiara e non voglio essere presa in giro da questo bell'idiota. Sempre che non abbia approfittato di me mentre ero ubriaca. Spero che non sia quel genere di ragazzo, mi rifiuto di pensarlo. Non sembra idiota fino a questo punto.

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora