-- Capitolo 34 -

154 8 24
                                    

- GIACOMO. -


Rimango a fissare la porta sorpreso. Dove cazzo è andato l'idiota?
È entrato, ho dovuto mettere a letto Scricciolo ed ero pronto ad andarmene e invece è uscito lui. Mi ha lasciato qui a badare alla ragazza che gli piace senza nessuna spiegazione.

Sbuffo passandomi una mano fra i capelli. Certo che ho degli amici che ripongono parecchia fiducia in me, pensano sempre che io possa fare qualche stronzata. Certo, i miei precedenti non promettono bene, ma fino adesso mi sono comportato meglio che ho potuto con Giorgia. Mi sono trattenuto il più possibile e il mio migliore amico dovrebbe solo ringraziarmi perchè è davvero difficile. Non fatico a credere che sia interessato a lei, Scricciolo è bella e fa uscire di testa. Quei suoi modi gentili, il sorriso sempre pronto, la sua timidezza che... sono un'idiota.
Sono un amico di merda perché l'ho baciata quando non avrei dovuto, ma non posso negare di esserne felice. La bacerei ancora e ancora, se solo il mio migliore amico non fosse interessato a lei.

Vado in camera sua e mi ritrovo seduto sul suo letto a fissarla.

Sto perdendo la ragione e mi comporto come un povero idiota. Da quando fisso una ragazza in questo modo? Da quando mi addormento su un divano abbracciando qualcuno? Da quando mi preoccupo di una ragazzina fuori di testa?

Giorgia borbotta qualcosa facendomi sorridere per il piccolo broncio che mette su. I suoi lineamenti si distendono nuovamente, sereni. Le scosto un ciuffo di capelli dalla fronte e poi le sfioro la chioma castana morbida e profumata.

Merda. Da quanto la fisso?

Lo squillo del cellulare mi fa sobbalzare.

Vado subito in cucina a rispondere in modo da non svegliarla. <<Cosa c'è?>>

<<Sei proprio di buon umore.>> borbotta Carolina. <<Come sta Giorgia?>>

<<Perchè non hai chiamato Sandro?>>

<<Perchè volevo disturbare te.>>

Sospiro. <<Ora sta dormendo.>>

<<Sei ancora con lei?>> chiede sorpresa. <<Sandro non ti ha cacciato via?>>

<<In realtà se n'è andato.>>

<<Dove?>>

<<Non lo so, non me l'ha detto. Devo solo tenere d'occhio la sua innamorata.>>

<<Innamorata?>> esclama Camilla.

Non avevo dubbi che ci fosse anche l'altra ragazza. Ero sicuro. <<Ciao Cam.>>

<<Ciao Jack.>> risponde gentilmente, ma poi riprende subito il discorso. <<Cosa significa la sua innamorata?>>

<<È interessato a lei.>> dico e quelle parole hanno un sapore cosí amaro da pronunciare che storco la bocca.

<<Ero convinta che gli piacesse Marta.>>

<<Ti sei sbagliata.>> dico sospirando. <<In ogni caso, non dite nulla di quello che è successo nel pomeriggio, non vuole che si sappia.>>

<<Va bene.>>

<<Jack.>> dice Caro con un tono estremamente serio. <<Perchè non te ne sei ancora andato?>>

Perchè? Non voglio pormi questa domanda. <<Non posso lasciarla da sola.>>

<<Da quando ti importa?>>

<<Ragazze, non fatevi strani filmetti mentali.>> dico appoggiandomi allo stipite della porta della camera di Giorgia e guardandola. <<Sandro è interessato a lei, non posso intromettermi.>>

<<Tienila d'occhio.>>

<<Ciao ragazze.>> dico e chiudo la chiamata.

Non posso continuare cosí, non posso stare in questo appartamento a guardare Giorgia. Ha un espressione cosí serena mentre dorme, cosí diversa da quella di questo pomeriggio. Vorrei tanto sapere cosa le è accaduto, vorrei consolarla e... cazzo.

Mi avvicino al letto, ma rimango in piedi.
Ho iniziato a scrivere di nuovo. Sono riuscito solo grazie a lei, ma è sbagliato. Non ne combino mai una giusta, forse dovrei davvero smettere di suonare. Dovrei ascoltare mio padre e concentrarmi su ciò che è giusto, sul mio futuro e lasciare perdere il resto. La musica non mi porterà da nessuna parte, dovrà diventare il mio mantra, i miei genitori ne sarebbero felici.

Sandro mi ha detto di schiarirmi le idee, ma il problema è che le ho fin troppo chiare. Voglio la ragazza che è davanti a me, la ragazza che piace al mio migliore amico.

Ho bisogno di distrarmi, di tornare ad essere lo stronzo che sono. Prendo il cellulare e scorro la rubrica fino al nome di Arianna. Sarà più che felice di venire da me, di vantarsi che ci siamo visti di nuovo. Ho già capito che tipo di ragazza sia e mi fa solo comodo.

<<Jack?>>

Alzo la testa di scatto scontrandomi con un paio di occhi castani addormentati. Sorrido alla sua vista e metto via il cellulare. La chiamerò più tardi, o forse mai. Ora c'è solo Scricciolo di cui mi devo prendere cura.

<<Ben svegliata Scricciolo.>>

Aggrotta la fronte. <<Perchè Scricciolo?>>

Perchè la prima volta che ti ho visto eri in mezzo alle tue amiche e a Sandro. Sembravi piccola e avevi uno sguardo insicuro, come se ti potessimo mangiare. Sei minuta rispetto a me e penso che il nome ti si addica per altri mille motivi. Sarebbe stupido dire le vere ragioni. Sono un'idiota per averlo detto ancora una volta ad alta voce. Non dovrà più accadere.

<<Ti si addice.>> minimizzo. <<Stai meglio?>>

Si schiarisce la voce imbarazzata. <<Sí, scusa per il disturbo. Potevi anche andare a casa.>>

<<Non importa.>> dico sorridendo.

Ricambia il sorriso e devo dire che è bellissima. <<Grazie per quello che hai fatto.>>

Alzo le spalle incurante, ma dentro di me sono felice. Sono cosí contento di averla aiutata che mi sembra assurdo. Questo non sono io, eppure mi piace come mi fa sentire sereno. Mi piace vederla sorridermi e quelle labbra sono cosí invitanti in questo momento.
È invitante seduta su quelle coperte verdi, con i capelli leggermente scompigliati e gli occhi di chi si è appena svegliato. Sono invitanti le sue labbra carnose, il rossore sul suo viso e perfino quegli orribili abiti che indossa.
È bella e invitante ai miei occhi, ma se mi avvicinassi distruggerei l'amicizia con Sandro e non posso. Lui è troppo importante per me.


Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora