-- Capitolo 75 -

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- GIORGIA. -

Jack spegne il suo i-pod immergendoci nel silenzio mentre io mi vado a sedere sul divano. Rimane in piedi e si passa la mano fra i capelli più volte. Quanto vorrei fare finta di niente e passare il resto della giornata con lui, ma non posso. Abbiamo bisogno di parlare e mettere in chairo le cose, io ne ho bisogno.

«Jack.» dico richiamando la sua attenzione. «Dovresti parlare, non puoi rimandare ancora.»

«Lo so.» risponde sospirando. «Quanto vorrei fare finta di nulla.»

Annuisco perchè vorrei anche io. Dopo la colazione e la canzone, vorrei solo baciarlo. Magari rotolarci nel suo letto. «Non si può.»

«Non so nemmeno da dove partire.»

Se non lo sa lui, di certo non posso aiutarlo io.
Rimaniamo ancora in silenzio mentre il suo sguardo si perde fuori dalla finestra e io lo fisso in attesa. Attesa che si sta prolungando troppo e penso di impazzire se continua in questo modo.

«Perchè quella canzone?» chiedo sperando che questo lo porti a dire qualcosa.

Si volta trafiggendomi con i suoi occhi chiari. «Non è chiaro?»

Scuoto la testa. «Con te non è nulla chiaro.»

«Perchè mi piaci.» sbotta lasciando entrambi sorpresi. «Cazzo se mi piaci Gio! Tu sei...»

«Caterina?» chiedo bloccandolo.

Sospira appoggiandosi alla poltrona. «Non provo nulla per lei, se non un gran fastidio.»

«La stai frequentando. Come puoi dire di non provare nulla?»

«Perchè sono costretto! Cazzo non posso non farlo!»

Inizia a camminare avanti e indietro davanti a me e io non so cosa fare. Mi ha preso in contropiede, non mi aspettavo una risposta del genere. Cosa significa? Chi lo costringe a frequentare quella ragazza? Insomma, è andato a letto con lei, dubito che lo abbiano costretto a scoparci. E poi gli piaccio? Gli piaccio davvero?
Sento il volto infiammarsi, ma dobbiamo affrontare una cosa alla volta. Se gli piaccio, non può andare con Caterina, non può essere così stupido.

«Jack.» lo richiamo, ma non mi ascolta. «Jack!»

Si volta e annuisce mordendosi le labbra. «Lo so, scusa. Devo parlare, ma cazzo se è difficile.»

«Sono qui.» dico cercando di sorridere per rassicurarlo. «Starò qui seduta ad ascoltarti fino alla fine, ma ti prego parla. Non so cosa pensare e vederti agitato, fa agitare anche me.»

Mi sorride per poi scuotere la testa. «Come puoi non piacermi? Mi capisci meglio di chiunque altro.»

Sento una dolce stretta allo stomaco, ma ora devo cercare di non pensarci troppo perché mi confonderebbe e basta. «Parla.»

«Sì.» dice mettendosi seduto sulla poltrona e prendendo un profondo respiro. «Caterina l'ho conosciuta prima di sapere che fosse la coinquilina di Sandro, ma pensavo che fosse una come le altre. Una scopata e poi da dimenticare, ma non è stato così.» sento uno squarcio nel petto alle sue parole, ma lui scuote la testa sorridendomi. «Non come pensi, non è stata solo una scopata perchè me la sono ritrovata intorno costantemente e non ho mai provato nulla per lei. Era divertente, ci sapeva fare e non avevo nulla da rimetterci. Io non provavo nulla, era un passatempo come un'altro, ma a quanto pare Caterina ha frainteso tutto dopo la seconda volta.»

«Tu sei stato chiaro?»

«Fin da subito.» risponde senza esitazione. «Volevo chiudere con lei, ma era la coinquilina di Sandro e non è stato piacevole scoprirlo. Per un certo periodo non mi ha guardato, ma poi è tornata alla carica più agguerrita di prima. Io non la volevo, ma lei non ha accettato il mio rifiuto.
Una sera sono andato a cena a casa dei miei genitori e me la sono ritrovata lì, con la sua famiglia. Era riuscita a trovare informazioni su di me, sulla mia famiglia e ha usato tutto a suo vantaggio. Ha fatto trovare i nostri padri che hanno deciso di entrare in rapporti commerciali. Da quella sera sono rimasto fregato.
Io volevo smetterla di vederla, ma mi ha fatto capire che non potevo. Ha fatto licenziare Sandro e l'ha cacciato di casa. Se mi rifiutavo avrebbe colpito gli altri e non volevo. Per il momento si trattava di scoparla e non ci vedevo poi nulla di così male.
Ha fatto credere ai nostri genitori che ci stessimo frequentando e mio padre mi ha chiesto di non fare cazzate fino alla firma sull'accordo. Il padre di Caterina è molto protettivo nei suoi confronti e lei lo sa bene, perciò se io faccio stronzate ci rimette mio padre e non posso permettermelo.»

Sotto il cielo di Milano [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora