Girlish [Youth Series ~ Book #18]

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Hayden si fiondò, appena un secondo dopo aver udito il suono della campanella, in bagno. Si chiuse in una cabina poi appoggiandosi contro la parete piene di scritte - o meglio insulti, emise un sospiro stanco, passandosi il dorso di una mano sulla fronte imperlata di sudore dopo l'ora sfiancante di educazione fisica.

«Non ne posso più», borbottò a se stesso, sospirando nuovamente.

Chi glielo aveva fatto di avere un'insegnante di educazione fisica così sportiva ed energica?! Non poteva aver come professore un vecchio peloso e grosso come una palla da basket che insegnava quella materia solo per portare a casa la pagnotta o perché un tempo era stato uno sportivo che alla fine si era dato ai piaceri della vita, ovvero il cibo?

«A chi lo dici, Hayden», Hayden spalancò gli occhi scioccato perché aveva riconosciuto alla perfezione la voce di Cole e incominciò a boccheggiare.

Che ci fa lui qui? Forse vuole pisciare, no, Hayden???

Totalmente nel panico, aprì fulmineo la porta e inciampò nei suoi stessi piedi ― come suo solito quando era troppo nervoso ―, rischiando così di cadere rovinosamente al suolo sporco e appiccicaticcio del bagno dei ragazzi, ma due braccia lunghe e un po' muscolose lo avvolsero per la vita e gli evitarono una stupida e imbarazzante scivolata a terra.

«Attento, Hayden. ― Cole lo guardo di sottecchi mentre Hayden avvampò, percependo le braccia di lui ancora intorno alla sua vita ― Stai bene? Sei tutto rosso.»

Il moro abbassò lo sguardo, sentendosi terribilmente in imbarazzo. Era tra le braccia della sua cotta e, tutto intorno a lui sembrava essere scomparso nel nulla. Riusciva solamente ad udire i battiti impazziti del suo cuore e il suo respiro accelerato per la loro vicinanza.

Percepiva le dita di Cole ancora affondate nella pelle dello suo stomaco ― lasciato scoperto dalla maglietta bianca che si era alzata ―, cosa che lo fece fremere sotto al tocco dei suoi polpastrelli bollenti.

«S-sto b-bene», Hayden provò a divincolarsi dalla presa di Cole, ma lui strinse maggiormente la presa intorno alla sua vita piatta, facendolo arrossire ancor di più, «Posso farti una domanda? Conosci per caso una ragazza che si chiama come te, amica di tua cugina Alice?»