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【ᴄᴏɴᴛɪɴᴜᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇʟ ᴘʀɪᴍᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ】

I capelli color del grano di Hayden danzavano per aria a ritmo delle sue piroette mentre la musica da discoteca disturbava l'ambiente con i forti suoni di tamburi e di strumenti elettronici.

Alice era finalmente riuscito a trascinarlo fuori di casa e dato che sapeva della festa in spiaggia, aveva deciso di portarlo lì sulla sabbia, vicino al mare calmo di quella sera, a svagarsi un po'. A non pensare costantemente a Cole o almeno per mezza serata, dato che nell'ultimo periodo non aveva fatto altro che piangere per quel ragazzo.

Hayden ridacchiò, mentre ancheggiava e la gonna bianca ondeggiava con lui a ritmo di musica. Alcuni ragazzi gli si avvicinarono per ballare o meglio: a provarci, ma sua cugina gli intimò di allontanarsi da lei con un gesto veloce della mano e qualche minaccia verbale, seguita da imprecazioni quando quelli le risposero a tono.

Il moro si portò distrattamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi le sue guance presero colore quando un tipo molto alto e bello gli domandò se volesse ballare con lui.

L'idea di ballare con qualcuno che non fosse Cole — anche se quello poteva ormai solo sognarlo — non gli piaceva per niente, ma l'occhiolino che gli mostrò sua cugina per incoraggiarlo, gli diede la forza per accettare. Poteva divertirsi un po', no? Ovviamente Hayden voleva solo ballare quindi se quel tipo aveva in mente altri piani con lui, be', aveva sbagliato alla grande.

«Come ti chiami?», gli domandò il ragazzo gridando per potersi far sentire poiché la musica era troppo alta. Era non era molto alto, quasi sicuramente un metro e settantacinque; due bellissimi occhi azzurri e delle labbra squadrate e abbastanza carnose, ma non era Cole. Nessuno avrebbe mai potuto sostituire il suo grande amore.

Hayden abbozzò un timido sorriso; forse avrebbe fatto meglio a declinare l'invito perché non si era mai approcciato con nessun altro ragazzo, a parte Cole, con le sue vesti femminili, «Mi chiamo Hayden e tu?», gridò a sua volta e quando lanciò un'occhiata fugace a sua cugina, vide che stava bevendo qualcosa insieme a Dean. Quanto sei fortunata, cugina mia. Anche io vorrei essere insieme a Cole in questo momento, ma non ci sarà più un "noi".

«Isaac», rispose l'altro, passandosi una mano nella folta chioma castana, «Sei un ragazzo davvero carino. La gonna ti sta d'incanto», glielo sussurrò all'orecchio, dopo essersi sporse verso di lui e il suo fiato caldo gli sfiorò la pelle facendolo rabbrividire. Ma forse il tremolio era dovuto anche al fatto che quel Isaac aveva capito che fosse un ragazzo. Aveva per caso trovato il suo profilo instagram e vedendo che si trovava in spiaggia lo aveva raggiunto per prenderlo in giro?

Isaac ridacchiò, vedendo come il viso di Hayden fosse sbiancato all'improvviso per poi dipingersi due pennellate rosse sulle guance per l'imbarazzo. «Tranquillo, non sono interessato a te. Sei troppo piccolo. Sono un '97», gli diede un buffetto sul naso, continuando a sorridergli con gentilezza.

Il più piccolo allargò gli occhi e schiuse le labbra per l'incredulità, «Allora perché?», gli chiese, giocherellando con l'orlo della gonna mentre lo osservava un po' intimorito, adesso che sapeva quanti anni avesse.

«Perché cosa? Perché mi sono avvicinato a te? Mmh... Forse perché volevo vedere come qualcuno avrebbe reagito. Sai... Se si fosse ingelosito o meno e ha funzionato perché si sta avvicinando a noi», rise, lasciando una carezza sul viso di Hayden che divenne, se possibile, ancora più rosso mentre se ne stava immobile, paralizzato a farsi sfiorare da un perfetto sconosciuto che lo aveva avvicinato solo per vedere la reazione di qualcuno. Ma chi?

«Ma cosa...», biascicò Hayden, confuso da tutto ciò. Perché mai uno come lui — così bello e carismatico — avrebbe dovuto usare uno come lui — quindi un ragazzo nemmeno tanto carino — per fare ingelosire una sua ex o un suo ex?

Hayden non si era nemmeno accorto di chi si stesse avvicinando velocemente a loro con il viso contorto in un'espressione furibonda e una voglia matta di litigare col tipo di fronte a lui. Mentre Isaac sorrise e esultò dentro di sé perché era riuscito nel suo piano; gli piaceva aiutare le persone a rimettersi insieme, anche se usava dei modi poco ortodossi.

«Vedi di offrirmi un drink dopo», il moro gli fece l'occhiolino poi quando la musica si alzò all'improvviso di volume e tutti presero a ballare, lui si mimetizzò tra la mischia e Hayden lo perse completamente di vista, ma subito dopo si sentì afferrare da un polso.

Quando si voltò, spalancò subito gli occhi poiché aveva Cole davanti a sé che lo fissava con sguardo bruciante di gelosia e le labbra socchiuse da cui uscivano dei leggeri sbuffi, «Tu vieni con me», disse solo con voce monocorde per poi trascinarlo via dalla pista da ballo improvvisata e dalla folla in sé, strattonandolo con forza dal polso.

«Cole, ma cosa...?», provò a chiedere, ma finì col viso spiaccicato contro la sua schiena perché l'altro si era fermato bruscamente e lui gemette per il dolore improvviso al naso.

«Chi era quello?», sputò fuori quelle parole dopo averle masticate e rimasticate con rabbia. Era così geloso in quel momento che avrebbe spaccato la faccia a chiunque avesse posato il suo sguardo su Hayden. Ma prima di tutto, avrebbe preso a pugni quei tipi che prima avevano cercato di provarci con lui.

Hayden si massaggiò il naso con la mano libera mentre la pelle del polso, ancora stretto nella morsa ferrea di Cole, prese a bruciare sotto al suo tocco. Gli era mancata quella sensazione. Gli era mancata la pelle di Cole contro la sua. Gli era mancato così tanto quel meraviglioso ragazzo che non voleva che quel momento finisse mai.

«N-non lo conosco... Mi si è avvicinato e ha detto cose strane su qualcuno che è geloso, ma non ho capito di chi e poi se n'è andato, dicendomi che dopo avrei dovuto offrigli un drink», spiegò il ragazzo, sentendo il cuore battere all'impazzata perché finalmente stava parlando nuovamente con Cole, anche se di qualcosa di insignificante come l'identità di quel ragazzo.

Il biondo, finalmente, si voltò verso di lui senza però lasciare la presa sul suo polso e emise un ridacchio, alzando appena gli occhi a cielo, «Probabilmente ha visto quanto stessi morendo dalla gelosia e ha pensato bene di provocarmi... Be', ci è riuscito», ammise.

«Non capisco...», Hayden sbatté le ciglia, ancora attonito dalla presenza del suo ex ragazzo e dal calore della sua pelle contro la sua. Di cosa stava parlando? Provocarlo? Quindi lui lo conosceva?

«Vieni con me. Andiamo in posto isolato che voglio parlare per bene con te», annunciò il biondo dopo alcuni secondi di silenzio tra loro, anche perché in quel momento la musica era così alta che si sentiva ovunque. Hayden annuì, ingoiando a fatica quell'improvviso groppo che gli era comparso in gola.

Di cos'avrebbero parlato esattamente? Cole voleva dirgli che lo aveva perdonato? Era così? Sarebbe potuto ritornare ad essere il suo ragazzo? Oppure voleva semplicemente intimarlo a smetterla di scrivergli e di cercarlo?

Girlish [Youth Series ~ Book #18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora