Era passato un mese e mezzo. Era finalmente arrivato il tanto attesa ballo di fine anno: il Prom. Ma era anche arrivato il momento per Hayden di dire la verità a Cole.
Era finalmente giunta l'ora di accettare ogni conseguenza che le sue menzogne avevano procurato, creato.
Hayden, ogni volta che doveva passare del tempo con Cole, percepiva come due mani stringersi intorno al suo collo che gli impedivano di respirare normalmente. No, gli toglievano completamente il respiro. Nell'ultimo periodo si era sentito in quel modo quasi tutti i giorni, tranne nei momenti in cui non era con lui.
Si sentiva soffocare da quelle dita che pian piano si stringevano sempre di più intorno alla sua gola, conficcandosi sotto la sua pelle e togliendogli ogni briciola di forza, ogni possibilità di ribellarsi a quel tormento. Era straziante.
Il ragazzo era a conoscenza di chi fossero quelle mani che percepiva strette intorno al suo collo. Erano le sue. Era lui che si stava distruggendo con le sue continue menzogne. Col suo continuare a tentennare in cerca del suo orgoglio, ormai fuggito dinanzi alla sua codardia opprimente. Col suo mentire a quel meraviglioso ragazzo di cui era innamorato.
E con le sue stesse mani si stava rovinando il fegato. Lo stomaco. E la vita.
Aveva passato le ultime settimane, dopo un crollo emotivo procurato dalle sue stesse bugie in cui aveva desiderato solamente scomparire, a cercare delle scuse per bidonare quel povero cristo di Cole perché non aveva più le forze di reggere tutte quelle menzogne. E proprio per quel motivo, era finalmente giunto alla conclusione che doveva assolutamente dirgli tutta la verità. Doveva mettere da parte le sue paure, le sue paranoie e la sua codardia per una volta e parlargli a cuore aperto, sperando di non assistere ad una sua reazione spropositata, ma era ormai certo che sarebbe successo così.
Mancava meno di due ore al ballo e Hayden aveva rimesso persino l'anima nemmeno venti minuti prima. Si sentiva spossato, risucchiato della sua linfa vitale. Non era pronto, ma doveva esserlo, per Cole ma anche per se stesso.
Le mani erano sempre più soffocanti, strette intorno alla sua gola. Le lacrime pungevano fastidiosamente ai lati degli occhi, vogliose di uscire e sfogarsi come mai prima d'ora. E nel suo stomaco, la voragine aveva incominciato ad allagarsi sempre di più, inghiottendo le ultime sensazioni serene che aveva provato e memorizzato durante le sue giornate passate insieme a Cole.
Si sentiva come inghiottito da un buco nero. Si sentiva come se gli avessero strappato via ogni briciolo di felicità dal suo cuore, lasciandolo solo con tanta tristezza e rancore nei suoi stessi confronti che lo incolpava. Lo incolpava di avergli causato solo dolore con le sue stupide menzogne, facendogli persino dimenticare cosa si provasse ad essere felici e a sentirsi in pace solo se insieme a qualcuno che desiderava con tutto il suo cuore, anche se esso ormai era divenuto rancido.
Voleva gridare. Voleva farlo davvero. Voleva sfogarsi. Voleva levarsi di dosso quelle schifosissime e sopprimenti sensazioni, ma non ci sarebbe riuscito se prima non avesse detto la verità a Cole.
Il labbro inferiore iniziò a tremolargli e per quello, lo stritolò tra i denti come se facendo così, sarebbe riuscito a evitare di scoppiare in un doloroso pianto. Ma una lacrima riuscì comunque a sfuggirgli e a scivolargli lungo una guancia, tracciando una scia sino al mento dove poi scomparve. Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso poiché pochi attimi dopo scoppiò a piangere, rannicchiandosi sul suo letto. Ora come un fiume in piena. Niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarlo, ora.
Il groppo in gola si era fatto più soffocante mentre il suo corpo veniva scosso di continuo e le lacrime continuavano a scivolare impetuose lungo le sue guance. Morse con forza un lembo di lenzuolo per soffocare un grido gutturale che uscì ovattato come un lamento disperato, grazie alla stoffa.
Fu solo quando la voce di suo fratello riecheggiò in corridoio che Hayden si ridestò, mettendosi seduto sul letto e strofinandosi il dorso della mano sugli occhi bagnati dalle lacrime, ancora incastrate nelle ciglia chiare, per cancellarne la traccia. Non fu così facile. Il viso era arrossato, le labbra turgide e gli occhi rossi e gonfi. Non aveva un bell'aspetto in quel momento e l'idea di farsi vedere in quello stato da suo fratello non lo faceva impazzire perché poi l'avrebbe riempito di domande e lui non aveva le forze di rispondergli né tantomeno la voglia.
Solo in quel momento si ricordò che doveva sbrigarsi a cambiarsi, se voleva arrivare in tempo a scuola per poter parlare con Cole quindi scese dal suo letto e si rifugiò in bagno, stando attento a non beccare Sebastian in corridoio, per farsi una doccia veloce e per nascondere il suo volto devastato dietro ad un pesante strato di trucco.
►◄
Il moro non si preoccupò nemmeno di vestirsi bene, tanto aveva già in mente di andarsene dal ballo appena dopo aver detto la verità a Cole. Non dell'umore adatto per divertirsi e per ballare. Tutto quello che voleva fare era dirgli la verità e poi andarsene il più in fretta possibile da lì perché non sarebbe riuscito a controllare le lacrime che persino in quel momento — era appoggiato con la schiena contro il suo armadietto — erano ferme agli angoli degli occhi in attesa di un suo passo falso.
Aveva scritto un messaggio a Cole, chiedendogli se poteva, per favore, raggiungerlo davanti al suo armadietto perché doveva parlargli di una cosa molto importante e il biondo, subito dopo, gli aveva risposto che sarebbe arrivato.
Cole, un po' nervoso perché Hays ancora non si era fatta vedere, leggendo quel messaggio, percepì i battiti del suo cuore aumentare per l'ansia. Di cosa voleva parlargli, proprio in quel momento? Già stava in ansia per la sua ragazza che era in ritardo e adesso ci si metteva persino Hayden a mandarlo ancora più nel panico.
Ma non doveva essere una serata speciale? E allora per quale motivo aveva questa strana sensazione che non sapeva decifrare, alla bocca dello stomaco? Si sentiva come se da un momento all'altro potesse succedergli qualcosa che avrebbe potuto cambiargli la vita o forse era solamente suggestionato dall'idea di ricevere un due di picche dalla sua ragazza se dovesse chiederle di fare, finalmente, l'amore.
Il biondo non ci mise molto a raggiungere il suo amico, del resto i corridoi erano pressoché deserti; erano tutti impegnati in palestra a ballare e bere punch analcolico mentre i professori li tenevano attentamente d'occhio per evitare di ritrovarsi bevande corrette con dell'alcool portato da quelli dell'ultimo anno.
Hayden percepì i battiti del suo cuore aumentare, sentendo dei passi tranquilli avvicinarsi a lui. Cole stava arrivando e lui era quasi sul punto di mandare tutto all'aria e scappare il più veloce possibile da quella scuola del cavolo.
Stava morendo dall'ansia. Le budella gli si stavano contorcendo nello stomaco e un conato di vomito gli risalì fino alla gola quindi inspirò bruscamente poi espirò profondamente, cercando di cancellare dalla sua mente la schifosa sensazione che stava attaccando il suo corpo. Non voglio vomitare. Non posso. Devo dirgli la verità. Pensò lui, stringendo i denti e strizzando gli occhi per alcuni secondi, giusto il tempo per calmarsi.
«Hayden, ehi! Che succede?», gli occhi di Hayden si spalancarono nell'udire la voce roca e preoccupata di Cole e il fiato gli si spezzò in gola poi voltò il viso verso di lui e deglutì a fatica. Ora non poteva più tirarsi indietro.
- 1 alla verità 😭💔
STAI LEGGENDO
Girlish [Youth Series ~ Book #18]
Teen FictionDICIOTTESIMO LIBRO DELLA SERIE "YOUTH" Dove un ragazzo ama vestirsi da ragazza. Un giorno un suo compagno di scuola gli chiede il numero di cellulare, pensando fosse una ragazza e da quel momento iniziano a messaggiare. Uno dei protagonisti è Cole...