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Un altro pomeriggio di punizione era appena iniziato e quella volta Cole arrivò persino in anticipo. «Almeno così prima finiamo e prima usciamo da qui», aveva detto lui appena Hayden gli aveva domandato come mai fosse arrivato prima del solito.

Ora stavano continuando a riordinare la sezione degli altri giorni poiché era un macello totale; si vedeva che qualcuno era passato di lì perché c'erano libri che non c'entravano niente e altri buttati a terra come spazzatura.

«Certo che potevano almeno evitare di buttarli a terra, eh», brontolò Hayden, accovacciandosi verso il pavimento e raccogliendo alcuni libri aperti a metà o con pagine stropicciate.

Cole ridacchiò leggermente ma poi si accovacciò anche lui e aiutò il moro a raccoglierli e quando le loro mani si sfiorarono per sbaglio e per pochi secondi, entrambi sobbalzarono per aria in imbarazzo.

Hayden aveva il volto in fiamme, il cuore palpitante nel petto e troppi scenari romantici nella mente che non si sarebbero mai avverati. Mentre Cole aveva i battiti leggermente accelerati e la pelle, nel punto in cui il moro lo aveva sfiorato, che bruciava come fuoco, ma non si capacitava del motivo, d'altronde a lui sembrava piacere Hays.

«S-scusa», balbettò il moro, rimettendosi in piedi e dando le spalle a Cole che sbuffò una mezza risata poi gli appoggiò una mano sulla testa e gli spettinò i capelli con una mossa veloce.

Hayden emise un gridolino molto femminile poi si voltò verso il biondo con le guance color porpora e gli afferrò un polso per fermarlo perché non voleva che i suoi capelli incominciassero ad assomigliare ad un nido di uccelli. Cole, invece, sentì nuovamente la pelle andare a fuoco sotto al tocco dell'altro poi con una mossa fulminea, si staccò di dosso la mano dell'altro che a quel gesto mormorò un altro scusa.

«Scusami tu, ho reagito d'istinto», Cole cercò di smorzare la situazione con una leggera risata e un piccolo pizzicotto su una guancia di Hayden che si scaldò con maggior intensità e divenne, se possibile, ancora più rossa.

Hayden scosse piano il capo poi abbozzò un timido sorriso, accompagnato dalle sue inseparabili guance rosse, «F-fa niente.»

«Comunque oggi la biblioteca è più affollata del solito», mormorò Cole per continuare a conversare con l'altro ragazzo, il quale era tornato a riordinare i libri.

«Sì, perché a quanto pare domani alcuni professori faranno dei test a sorpresa», spiegò Hayden, voltandosi verso il biondo e mostrandogli un piccolo sorriso mentre l'altro spalancò gli occhi, totalmente incredulo.

L'indomani ci sarebbero stati dei test a sorpresa e lui nemmeno lo sapeva? Come avrebbe fatto a passarli se non si ricordava nulla di quanto aveva studiato l'anno precedente?

«Ti prego dimmi che scherzi! Non ne sapevo niente, dannazione!», esclamò Cole con tono della voce amareggiato, guardando l'altro con uno sguardo abbattuto. Se dovesse prende un voto basso già all'inizio dell'anno, suo padre lo avrebbe ammazzato e poi messo in punizione a vita.

Hayden scosse brevemente il capo, rimettendo un libro al suo posto e pensando a quanto vorrebbe proporsi a Cole per studiare insieme, ma purtroppo non ne aveva il coraggio.

«Niente scherzi. Una professoressa lo ha detto a tutta la classe e poi questi hanno messo in giro la voce.»

Cole si passò le mani nei capelli per la disperazione poi scosse violentemente il capo, «Cazzo! Cazzo! Cazzo! Sono fottuto. Come diavolo faccio a ripassare tutto in una sera?», sbraitò a gran voce e per quello venne richiamata dalla bibliotecaria che lo intimò a tacere.

Il più basso si fece mentalmente il segno della croce mentre le sue guance prendevano nuovamente colore poi diede fiato ai suoi pensieri più timidi, «T-ti andrebbe di s-studiare con me?», domandò, trattenendo infine il respiro in attesa di una risposta.

«Sì, perché no. Grazie Hayden!»

Girlish [Youth Series ~ Book #18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora