Un'altra settimana era passata e, i continui litigi fra Cameron e Cole erano aumentati. Il più piccolo dei Powell si sentiva un stupido a non aver ancora risposto al messaggio vocale di Hayden e forse per quel motivo, sfogava la rabbia repressa contro se stesso su suo fratello che non essendo capace di stare zitto, ribatteva sempre e ciò non faceva altro che incrementare la furia insensata dell'altro.
Non riuscivano a stare nella stessa stanza per più di dieci minuti, anche perché Cameron era quasi sempre con Elizabeth e vedendo loro due, gli ritornavano alla mente i momenti passati con Hayden e che molto probabilmente non rivivrà mai più perché non aveva nemmeno avuto le palle di rispondere al suo messaggio di scuse.
Un grande "vaffanculo Cameron" concluse l'ennesima litigata del giorno tra fratelli e Cole si rinchiuse nuovamente in camera sua. Si sentiva un cretino a litigare in quel modo con Cameron, ma era così tanto geloso, in quel momento, del suo rapporto con Elizabeth che aveva dovuto trovare un qualcosa che lo facesse almeno arrabbiare un po'. E l'unica maniera che gli era venuta in mente per farlo incavolare, era stato quello di bisticciare con lui. A quanto pare aveva funzionato poiché suo fratello era esploso e lo aveva insultato, finendo ovviamente col litigare.
Dalle labbra del ragazzo sfuggì un singhiozzo che a stento era riuscito a trattenere poi scoppiò a piangere, maledicendo se stesso per essersi messo in quella situazione. Avrebbe potuto rispondere al messaggio di Hayden, magari poi si sarebbero rivisti e avrebbero rimesso in sesto le cose, ma lui aveva preferito non farlo e forse così, con molta probabilità, aveva perso la sua occasione di mettersi con lui.
In quel preciso istante, Elizabeth passò accanto alla stanza del ragazzo e udendolo piangere, si precipitò al suo interno come un uragano. I suoi occhi scuri si posarono sulla figura rannicchiata contro il letto e piangente di Cole e subito gli fu accanto, gridando a gran voce il nome del suo ragazzo per venire in soccorso.
Il più piccolo non fece una piega, non si mosse di un millimetro, no, rimase immobile con le gambe strette al petto, le braccia avvolte intorno alle ginocchia e il viso conficcato in mezzo ad esse mentre continuava a piangere a dirotto, senza sosta.
«Cameron, ti prego, vieni qui! Cole sta male», gridò ancora Elizabeth, avvolgendo le braccia intorno al collo di Cole per poi stringerlo contro al suo petto mentre le sue lacrime le bagnarono il tessuto della sua canottiera.
In meno di dieci secondi, anche Cameron fu nella stanza del più piccolo e vedendo suo fratello in quello stato, lo abbracciò forte a sé, lasciando che la sua ragazza si alzasse per andare in bagno a prendere un asciugamano pulito per asciugargli il viso. Il maggiore si sentì subito male perché odiava vedere Cole soffrire. Le uniche volte che aveva visto suo fratello piangere come se non potesse fare altro, erano state quando, ormai un po' più grandicello, aveva capito che loro padre continuava a soffrire per la donna che aveva amato e quando loro madre si era fatta risentire per potersi ripacificare con loro due.
«Cole... Ehi...», il ragazzo prese il viso di suo fratello tra le mani e lo portò alla sua altezza, così da far scontrare i loro sguardi e in quello di Cole ci vide solo tanto tormento e sofferenza, «Mi vuoi dire che succede?», gli domandò pacatamente, così da evitare di farlo arrabbiare.
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Girlish [Youth Series ~ Book #18]
Teen FictionDICIOTTESIMO LIBRO DELLA SERIE "YOUTH" Dove un ragazzo ama vestirsi da ragazza. Un giorno un suo compagno di scuola gli chiede il numero di cellulare, pensando fosse una ragazza e da quel momento iniziano a messaggiare. Uno dei protagonisti è Cole...