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I due ragazzi avevano appena finito di farsi una doccia rinfrescante tra un bacio e una carezza che non aveva certamente calmato i loro animi bollenti, ma Hayden era comunque riuscito a fermarsi prima di ritrovarsi spiaccicato contro le piastrelle fredde col corpo del suo ragazzo addosso e con il suo membro dentro di lui.

Dopo essersi asciugati e vestiti con qualcosa di comodo e leggero poiché faceva già molto caldo per essere solamente le nove e mezza del mattino, Hayden incominciò ad avere una fame tremenda quindi scongiurò il suo ragazzo di alzarsi dal letto e di andare a fare colazione con lui, di là in salotto.

«Dai, ho una fame assurda», il moro prese una mano di Cole poi se l'appoggiò sulla pancia, lasciata scoperta dal crop top bianco che indossava e quasi subito sentì delle vibrazioni contro la sua pelle, «Hai sentito come brontola la mia pancia?? Ecco, richiede cibo», allungò l'ultima lettera, battendo i piedi per terra come un bambino e stampandosi sulle labbra un broncio adorabile che l'altro desiderò intrappolare tra i suoi denti.

Il biondo si morsicchiò l'interno di una guancia per sopprimere la sua voglia matta di saltargli addosso e riempirlo di baci perché in quel momento era così tenero che non desiderava altro che stringerlo fra le sue braccia e coccolarlo. «Sì, bambino mio, ora andiamo a fare la pappa, okay?», fece una vocina tenera che solitamente si usava con i bambini piccoli per farsi sorridere poi gli fece la linguaccia.

Hayden emise uno sbuffo, roteando gli occhi azzurri al cielo poi gli mostrò il dito medio, «Fottiti», esclamò, dandogli una sberla sul petto e successivamente incominciò a strattonarlo per fare in modo che si alzasse dal suo letto perché voleva mangiare qualcosa.

Cole scoppiò in una risata soddisfatta, dinanzi alla scenata del suo ragazzo che voleva a tutti i costi farlo uscire da quella camera poi, finalmente si decise ad alzarsi e mano nella mano si diressero verso la cucina che confinava con il salotto in un'unica enorme stanza, ma dovettero fermarsi quando notarono due figure mezze nude dormire accoccolate sul divano.

Le guance del moro presero subito colore dopo aver visto la sporgenza del seno della ragazza di cui non si vedeva il viso poiché coperto dai suoi stessi capelli castani e suo fratello mezzo nudo avvinghiato a lei.

«Ma non vi era la regola di non fare sesso sul divano o fungeva solamente per me?», borbottò Hayden scocciato, incrociando le braccia al petto e imbronciandosi per poi spostare lo sguardo verso il suo ragazzo che a quanto pare si era paralizzato a fissare il fondoschiena scoperto di Sebastian quindi dovette schiarirsi la voce per riavere la sua attenzione, «Ti piace guardare il culo di mio fratello?!», grugnì lui indispettito.

«Il tuo mi piace di più», Cole glielo sussurrò in risposta con un tono di voce carico di malizia poi gli diede una pacca sul sedere che lo fece sobbalzare, ma lo strillo gli morì in gola dopo che ebbe serrato le labbra tra loro per non emettere alcun suono che avrebbe potuto svegliare la coppia dormiente sul divano.

Il moro gli schiaffò un'altra sberla sul petto mentre il sangue affluiva copioso alle sue guancia di un rosso acceso, «Sei un idiota!», lo insultò scherzosamente, fissandolo in cagnesco. Il biondo gli diede un buffetto sul naso e un bacio fugace sulle labbra che si incurvarono subito verso l'alto, «Che ne dici di prendere la torta e chiuderci in camera tua a fare—»

«A fare colazione e a guardarci un film», esclamò il moro senza fargli finire la frase poi si fiondò in cucina per tagliare il restante pezzo della torta di Elizabeth. Nel frattempo Cole emise una bassa risata che Hayden si fermò ad assaporare, estasiato dall'armonia della sua voce. Starei delle ore a sentirlo ridere perché la sua risata è come musica per le mie orecchie.

«Va bene, piccolo mio, come vuoi tu, però sappi che ti perdi tutto questo ben di Dio», ammiccò maliziosamente, indicando poi se stesso con entrambe le mani sino a soffermarsi per più tempo sulle parti intime.

Fu il turno di Hayden di ridacchiare, pensando a quanto fosse scemo il suo ragazzo, ma lo amava anche perché riusciva sempre a strappargli una risata. «Potrei farci un pensierino però più tardi», gli fece l'occhiolino mentre sulle sue labbra nacque un sorrisetto furbo poi con un gesto del capo, gli fece segno di svignarsela in camera. Quel poco che era rimasta di torta era stata divisa in due parti e servita su un piattino di plastica.

«Bene, ma sappi che rivendicherò la mia proposta a qualsiasi ora del giorno fino a quando non la otterrò!», desiderava arduamente fare l'amore con il suo ragazzo quindi sperava con tutto il cuore che prima di quella sera avrebbe ceduto, così da tornare, finalmente, ad essere una cosa sola sul suo letto sfatto.

Il moro si voltò verso il biondo che stava camminando alle sue spalle mentre gli ammirava il fondoschiena e sporgendosi verso di lui, gli schioccò un bacio a fior di labbra, «La otterrai, tranquillo, ma adesso non rompere le balle», emise una finta risata malefica per poi scappare verso la sua stanza, dove ci si rifugiò dentro. Cole scosse il capo e una ciocca di capelli gli ricadde sulla fronte poi emise un ridacchio ed infine raggiunse il suo ragazzo nella sua camera, pronto per quella mattinata a base di coccole e film.

Girlish [Youth Series ~ Book #18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora