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Hayden sentì una stretta al cuore quando uscì dalla macchina di Cameron. E ad ogni passo che lo avvicinava al Green Lights, i battiti cardiaci aumentavano, tamburellando con insistenza nelle tempie.

Non era niente di cui preoccuparsi. Non era niente che lo avrebbe fatto soffrire. Era una cosa bellissima che Cole aveva preparato per lui.

Era ciò che il ragazzo continuava a ripetersi nella mente mentre si avvicinava al bar e quando vide le luci all'interno del locale spegnersi di colpo, ebbe un sussulto che lo portò a chiedersi cosa fosse successo. Che Cole se ne fosse andato senza prima vederlo?

«Dovresti entrare», gli consigliò Cameron, stando appoggiato con la schiena alla sua macchina mentre chattava con la sua ragazza che lo aveva avvisato di star uscendo dal retro per non farsi vedere da Hayden.

Il moro si voltò verso di lui con sguardo spaesato e il labbro inferiore intrappolato tra i denti. Doveva davvero entrare? Ma se le luci erano state spente, non significava forse che il locale, ormai, aveva chiuso? E se Cole l'avesse fatto per lui... Chiudere il locale per potergli mostrare quella cosa bellissima di cui Cameron gli aveva fatto accenno?

Solo quando sentì la risata di Cameron deliziargli i timpani, si destò dai suoi pensieri e lo trovò a fissarlo con un sorrisetto furbo sulle labbra, «Mio fratello è dentro che ti aspetta quindi non farlo attendere oltre che sennò ammazza me.»

Hayden ingoiò a vuoto, percependo l'ansia farsi sempre più soffocante poi facendosi forza mentre si ripeteva che non doveva preoccuparsi di nulla, avanzò verso il bar e con un po' di titubanza poggiò una mano sulla maniglia della porta del locale. L'abbassò, aprì la porta in legno di quercia poi mise dentro un piede e non fece in tempo a pronunciare il nome del suo ragazzo che all'improvviso tutte le luci si accesero, ma non erano le solite di sempre bensì a cascata. Erano state appese dappertutto, ricreando nel locale un ambiente magico, da film d'amore e da sogni. I tavoli erano stati spostati tutti sul fondo della stanza per cui il centro era libero di ogni intralcio e, una leggera musica faceva da sottofondo, suggestionando così le emozioni già instabili del ragazzo, motivo per cui scoppiò in un pianto disperato.

Cole aveva fatto tutto ciò per lui? Perché? Una cosa del genere proprio non se la meritava, lui non era una brava persona... Era tutto magico e surreale che quasi non credeva possibile che il suo ragazzo avesse fatto una cosa così meravigliosa per lui.

Il biondo, in quel preciso istante, si rimise in piedi, dopo essere stato accovacciato dietro al bancone da quando aveva spento le luci e lo raggiunse col cuore in gola e con poche falcate, «Sorpresa, piccolo mio», gli lasciò un soffice bacio dietro l'orecchio e ciò lo fece sussultare per lo spavento, dato che non l'aveva sentito e poi voltare di scatto verso di lui col viso stravolto dalle lacrime.

Hayden gli gettò le braccia al collo, incollandosi al suo petto dove affondò il suo volto e continuò a sfogare le sue lacrime che aveva trattenuto per quasi tutto il giorno, dovute all'angoscia e alla preoccupazione che l'assenza del suo ragazzo aveva creato dentro di lui. Cole percepì un leggero pizzicare agli angoli degli occhi, sentendosi davvero un cretino ad averlo fatto stare così tanto in pensiero, tuttavia le ricacciò subito indietro per poi stringergli le braccia sulla schiena, dove intrecciò persino le sue dita e appoggiare il proprio viso nei suoi capelli castani.

Era così straziante sentire i suoi lamenti, il suo fiato affannato che gli sfiorava la pelle del collo e le unghie che si conficcavano con sempre più foga nel tessuto della sua maglia, come se avesse paura che da un momento all'altro potesse scivolargli via delle dita e per quel motivo lo teneva stretto a sé.

Non avrebbe mai voluto causargli tutto quel senso di abbandono, come già fatto in passato e adesso si stava rendendo conto di aver fatto una cazzata a non farsi sentire almeno per qualche minuto perché averlo tra le sue braccia che piangeva il quel modo disperato, lo stava distruggendo. Chissà a cosa avrà pensato con quella testolina piena di paranoie... Sicuramente al fatto che l'ho preso solo in giro, quando ovviamente non è vero... Che stupido che sono stato!

Girlish [Youth Series ~ Book #18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora