La lezione sembrava star durando più del dovuto. Il tempo pareva scorrere molto più lentamente del solito, secondo il parere di un Hayden super agitato che non vedeva l'ora di fuggire da quella classe.
Solamente dopo che la campanella suonò, il ragazzo si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo dalle labbra poi raccolse velocemente le sue cose, ma quando fece per uscire dalla classe insieme al suo ragazzo, venne fermato da suo padre che per la prima volta dopo un anno gli rivolse la parola.
«Hayden, potresti aspettare un attimo? Vorrei parlarti», gli chiese con la sua voce ferma e severa che in passato aveva sempre intimorito suo figlio poiché l'aveva usata spesso per sgridarlo e metterlo in castigo.
Hayden osservò spaurito il suo ragazzo che fece intrecciare le loro dita e le strinse con energia per trasmetterli tutto il suo calore per rassicurarlo poi con un mezzo sorriso lo incoraggiò a farsi avanti, «P-puoi stare anche C-cole?», domandò infine, mordicchiandosi il labbro inferiore per il nervoso. Se dovesse rispondermi che Cole non può restare, me ne andrei via con lui senza stare ad ascoltare quello che ha da dirmi. Cole è la mia forza e senza di lui potrei crollare in un nanosecondo davanti a mio padre.
Gli occhi grigi come metallo fuso dell'uomo si illuminarono all'istante dopo avere sentito finalmente la sua voce mentre provarono con disperazione a incrociare l'azzurro brillante dello sguardo di suo figlio, ma purtroppo incontrò solamente il suo viso rivolto verso il pavimento e le sue mani che torturavano ansiosamente le pellicine e subito si sentì così stupido ad aver aspettato tanto a rifarsi vivo.
«Ma certo!», rispose con tranquillità, scambiando un sorriso di cortesia col fidanzato di suo figlio, il quale ricambiò a fatica, anche lui un po' spaventato all'idea di quello che gli avrebbe detto perché non voleva che Hayden soffrisse ulteriormente per colpa dei suoi genitori.
Il moro deglutì faticosamente, sentendo la bocca impastata di saliva poiché l'ansia lo stava uccidendo, ma gli bastò sentire Cole sfiorargli con le labbra il lobo di un orecchio per calmarsi almeno un po'. «D-di cosa devi parlarmi?», gli chiese, anche se non era del tutto pronto a sentire cos'avesse da dirgli. Voleva rinfacciargli ancora una volta quando facesse schifo, quanto fosse un mostro? Quanto la sola idea di avere un figlio gay li facesse vomitare?
L'uomo stette in silenzio per alcuni secondi, in cerca delle parole giuste con cui cominciare, ma quando non le trovò, gettò semplicemente le braccia al collo di suo figlio che squittì per la sorpresa poi lo abbracciò strettamente sé, cullandolo contro il suo largo petto e percependo subito, in tutto il suo corpo, quel calore che tanto gli era mancato. Il ragazzo rimase paralizzato e col fiato bloccato in gola fin quando non sentì una goccia d'acqua salata scivolargli lungo la guancia e per quello alzò di poco il viso e trovò suo padre in lacrime, motivo per cui allacciò, a sua volta, le braccia dietro la sua schiena, ricambiando l'abbraccio. Fu stranissimo per Hayden quell'abbraccio, ma si rese anche conto di quanto gli fossero mancati, soprattutto quelli calorosi e pieni d'affetto di suo padre.
«Quanto mi sei mancato, Hayden. Mi sei mancato tantissimo e mi dispiace. Mi dispiace per tutto il dolore che ti abbiamo causato. Che ti ho causato non ribellandomi a tua madre», gli prese il viso tra le mani e coi pollici gli carezzò gli zigomi arrossati mentre lo osservava con occhi lucidi e fieri, «Sono così fiero di te perché sei riuscito ad essere te stesso e guarda un po'? Ti sei fidanzato! Sono tanto, ma tanto fiero di averti come figlio e mi dispiace aver aspettato tanto a rifarmi vivo», gli mormorò con orgoglio, affondando nuovamente il viso nei suoi capelli.
«C-cosa?», la voce di Hayden uscì strozzata mentre le lacrime pungevano fastidiosamente agli angoli dei suoi occhi perché volevano uscire a tutti i costi. Cosa stava succedendo? Suo padre era fiero di lui? Gli stava chiedendo scusa? Hayden aveva sempre pensato l'odiasse per via della sua omosessualità e invece era fiero di lui?
Paul si staccò di poco da suo figlio, strofinandosi la manica della camicia sugli occhi per cancellare i residui delle lacrime incastrate nelle ciglia poi tornò a guardarlo con un enorme rammarico nello sguardo, «Ho fatto un grandissimo sbaglio. Un enorme sbaglio che ti ha portato ad allontanarti da me e non mi perdonerò mai per questo, ma se potessi, mi daresti una seconda possibilità? Verresti a cena con me questa sera? Vorrei parlarti anche di un'altra cosa che c'entra con tua madre», la sua voce uscì speranzosa dopo avergli chiesto una seconda possibilità. Il suo perdono, che sperò ricevere prima o poi.
Suo padre voleva che lo perdonasse? Suo padre era fiero di lui e voleva tornare a far parte della sua vita? Stava per caso sognando? Era ancora nel mondo dei sogni o suo padre era davvero davanti a lui e gli aveva sul serio detto quelle parole? Quelle parole che gli fecero scoppiare di gioia il cuore. Suo padre gli voleva bene, non l'odiava perché amava i ragazzi e perché si identificava in entrambi i sessi.
«Io... Io...», il ragazzo si tuffò tra le braccia di suo padre e scoppiò a piangere mentre Cole gli lasciò delle carezze sulla schiena e un sorriso sollevato nacque sulle sue labbra. Non avrebbero dovuto preoccuparsi di suo padre perché a quanto pare non aveva problemi con la relazione omosessuale di suo figlio e con la sua omosessualità in sé.
«Ti voglio bene Hayden. Te ne voglio davvero», sussurrò l'uomo contro la fronte di suo figlio per poi imprimerci le sue labbra contro in un tenero bacio.
«A-anche io papà», singhiozzò Hayden, aggrappandosi con più energia alla camicia di suo padre che ben presto si bagnò delle sue lacrime, ma a cui non diede assolutamente peso poiché forse sarebbe riuscito a tornare nella vita di suo figlio e quello era tutto ciò che gli interessava.
Cole osservò la scena con sollievo, anche se dopo qualche minuto incominciò a sentirsi un po' a disagio, un po' il terzo incomodo della situazione in quel momento tra padre e figlio quindi dopo aver avvisato Hayden che lo avrebbe aspettato davanti al suo armadietto, uscì dall'aula così da lasciare altro tempo ai due per parlare tranquillamente.
Sono felice che anche Hayden sia riuscito a far pace con un membro della sua famiglia, proprio come me. Io con mia madre che non vedevo da secoli. E lui con suo padre che non vedeva e sentiva da più di un anno.
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cole.powell02 te l'ho già detto e te lo ripeto ancora: ti proteggerò da tutti e tutto, amore mio perché il tuo sorriso è la cosa più importante per me 💗
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Girlish [Youth Series ~ Book #18]
JugendliteraturDICIOTTESIMO LIBRO DELLA SERIE "YOUTH" Dove un ragazzo ama vestirsi da ragazza. Un giorno un suo compagno di scuola gli chiede il numero di cellulare, pensando fosse una ragazza e da quel momento iniziano a messaggiare. Uno dei protagonisti è Cole...