Capitolo 5: Davvero, non lo so.

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                                                                                             Lei



Jade è appena andata via, questo è stato il nostro pomeriggio ideale. Abbiamo parlato di tutto, ascoltato la nostra musica preferita e navigato su internet.

E adesso anche questa giornata sta per concludersi. Sono le sette di sera e mi ritrovo sdraiata nel mio letto e come, a volte mi capita, mi ritrovo a fare l'epilogo della giornata appena trascorsa. Mm, vediamo.

Volevo "scaricare" Ben ma, lui mi ha preceduta, scaricandomi a sua volta. Mi ha dato della causa persa, in poche parole. Mi torna in mente tutto cio' che mi ha detto, "E vuoi sapere un'altra cosa? Non c'era nessun'altra Mia. Ho mentito solo per farti un piacere" Sospiro e chiudo gli occhi.

Che cosa dovrei provare io?

Davvero, non lo so. Forse dovrei avere la voglia di buttarmi tra le sue braccia, forse, nel sentire quelle parole sarei dovuta scoppiare a piangere e dirgli che era tutto uno scherzo, forse dovrei essere gelosa di lui pensando che adesso è libero di fare gli occhi dolci a un'altra ragazza, che può sorriderle e invitarla in un bel posto.

Dovrei infuriarmi. Dovrei provare qualcosa, dovrei sentirmi... come? Come dovrei sentirmi? Io non lo so, io non ne ho la più pallida idea di come dovrei sentirmi. Forse è vero, sono una causa persa.

"Dimenticalo Mia" quelle parole mi risuonano più volte nella testa e mi chiedo, di nuovo, come faccia Ben a sapere di... lui. Non gli ho mai detto una parola, mai. Eppure lui – in qualche strano modo che odio- lo sa. Sa che c'è qualcosa che non mi permette di andare avanti.

Mi rigiro nel letto e afferro il telecomando, iniziando a fare un po' di zapping, nella speranza di trovare qualcosa di carino che catturi la mia attenzione; ma ci sono soltanto dei programmi di cucina e telegiornali. Sbuffo e spengo la tv, apro il cassetto e afferro la mia biancheria intima con il pigiama e mi dirigo al bagno. Apro l'acqua della doccia, mi spoglio in un lampo e sono già sotto l'acqua calda e invitante. Lascio che l'acqua insieme al delizioso odore del bagnoschiuma, sciolgano tutte le sensazioni nervose e così adesso mi ritrovo un po' più rilassata e profumata.

Sono quasi le dieci di sera, la mia famiglia è riunita in cucina, mia sorella è nel suo letto che – silenziosamente- mi fa compagnia e il tranquillo ronzio della tv fa' compagnia a lei, che ha smesso da poco di parlare al cellulare con Jackson il suo ragazzo storico, stanno insieme da sei anni, che per me è come un fratello maggiore.

Ho finito da poco di cenare e sono nel mio letto sepolta dall'enorme piumone, sto leggendo per la millesima volta "Twilight", il primo libro che ho letto quando stavo cercando di uscire dal mio periodo buio.

Edward Cullen mi ha "salvata" e aiutata ad uscire dall'oscurità, so che sembra sciocco dirlo, ma è la verità. Quando mi capita di dirlo con il mio tono sarcastico la gente mi guarda come se stessi scherzando e a me sta bene così, non mi va di spiegare quanto sia stato efficace per me leggere quella saga in quel periodo, soprattutto "New Moon" o in che modo ho visto Edward. Non sono un idiota, so che lui è un vampiro e che non esiste, ma il modo in cui ama Bella... beh, rende tutto più reale. E impossibile. Edward mi ha mostrato di nuovo l'amore e mi ha salvata dall'oscurità.

Fuori è già buio e fa' freddo e io me ne sto qui, coccolata dal mio piumone e dal libro che amo, stasera non ho bisogno di sapere cosa c'è al di fuori di queste quattro mura, se c'è gente che balla nei locali o che si diverte, stasera la mia vita è meravigliosa.

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