Capitolo 41: Le abitudini fanno paura anche a me

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                                                                                                 Lui


Non appena l'arbitro alza in alto il braccio di Mia, io ed Oscar urliamo forte e ci abbracciamo dandoci delle pacche sulle spalle. Sorridiamo, fieri di lei.

Mi stacco da Oscar ancora sorridendo e afferro la mia Canon, la mia Bambina è appena diventata Campionessa Interregionale.

E devo assolutamente immortalare questo momento.

Mia si avvicina a me, accaldata e con i capelli ormai disfatti, con quel suo mezzo sorriso timido che cerca di nascondere. Senza riuscirci.

Il mio sorriso mi invade il viso e stringo forte i pugni, per paura di non riuscire a trattenermi dalla voglia che ho di prenderla e stringerla forte.

Oscar sta chiacchierando con un suo amico palestrato incontrato qui, ma ci sta osservando, sento i suoi occhi addosso.

< Ciao Victor > Sorride, imbarazzata.

< Ciao a te, Campionessa. >

< Sei... sei venuto qui. > Non mi sembra arrabbiata, solo segretamente soddisfatta.

< Quale altro modo per augurarti buona fortuna? >

Poggia la mano sul fianco mentre con l'altra si massaggia la fronte, mi sembra così sciupata. E' dimagrita? Suppongo di si, questo sport la distrugge.

< Si, effettivamente... >

Aggrotto le sopracciglia < qual è il problema, Mia? >

< Nessun problema, non sono abituata a questo genere di cose. Non mi aspettavo tanto... >

Rimango a corto di parole per un momento, la felicità di vedere Mia mi fa' spesso dimenticare quanto lei riesca ad essere schietta.

Va bene, allora. Posso esserlo anch'io < E' questo il problema, Mia > faccio spallucce < tu non ti aspetti mai così tanto da me, ma resta il fatto che continuo a stupirti. Sempre. E credo che sia arrivato il momento che tu ci faccia l'abitudine. >

< A me piacciono le abitudini, Vic. >

< E allora perché tante storie? >

< Perché... mi fanno anche un po' paura. >

< Perché dovresti avere paura delle tue abitudini, Mia? >

< Perché... > si guarda le mani < tu non sei ancora una mia persona. >

Il cuore prende a battermi forte, "vorrei poterlo essere."

< Posso diventarlo, se vuoi. >

Anche a me fanno paura certe abitudini, ma ce la sto mettendo tutta. Lei non ha paura di ricevere pugni in faccia dalla gente, ma è di me che ha paura, delle "botte" che pensa di poter ricevere da me.

Anch'io ho paura di questo, anch'io ho paura di lei. Ma sto combattendo tanto, perché io voglio essere il suo campione.

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