Lui
Mi sono sempre chiesto come si sentissero le persone dopo una rissa, adesso lo so. Non mi sento affatto appagato e rilassato, ma sento di volerne ancora. E questa strana sensazione non mi piace per niente, perché io non sono mai stato un tipo violento e, allora, mi viene anche da pensare che Mia ha ragione.
Forse non avrei dovuto abbassarmi a tanto, forse avrei dovuto continuare a evitarlo e vivermi la mia relazione (così l'ha chiamata lei) con Mia in pace. In fondo è riuscita a dirmelo che le piaccio, il che vuol dire che ha ragione quando dice che non ho bisogno di queste buffonate per arrivare a lei. Ho sempre saputo di essere diverso, di non essere come Derek e tipi come lui ed è sempre stato un fattore di orgoglio per me e, stasera, in soli due minuti e ventisette secondi ho messo in dubbio tutto. Io non lo so che mi succede, forse sto vivendo una crisi adolescenziale con qualche anno di ritardo. So solo che io non voglio essere così, non voglio perdermi per dimostrare di essere migliore, Mia lo sa già.
Stringo forte le palpebre e, ancora con gli occhi chiusi, tasto il divano cercando il mio cellulare. Premo il tasto di chiamata rapido, Oscar risponde dopo quattro squilli.
< Stronzetto? >
< Passa da me, dopo. >
< Sono sulle scale, apri. >
< Che fine ha fatto la tua chiave? >
< L'ho lasciata in macchina. >
< Non te l'ho fatta fare per questo. >
< Vuoi aprire o vuoi continuare a lagnarti? >
< 'Fanculo > borbotto mentre a piedi scalzi mi alzo per andare ad aprire a quel deficiente, lo guardo dall'occhiolino con il cellulare ancora appiccicato all'orecchio < che faccia di culo che hai, Small. >
< Apri questa cazzo di porta, idiota. >
Non appena apro la porta, iniziando a ridere, il viso di Oscar si contrae mentre mi fissa la guancia sinistra.
< Devi metterci su un pacco di piselli congelati. > Sbotta mentre mi supera, per sedersi sul divano. Non ha nemmeno tolto il giubbotto.
< Non ho piselli in casa, a parte il mio. > Borbotto aprendo il frizzar < una birra va bene? >
< L'importante è che sia ghiacciata. >
E' strano, direi, tirare fuori una birra non per berla ma per metterla sul viso arrossato. Mi butto sul divano come se fossi un ammasso di vestiti e nient'altro. < Smettila di guardarmi così, Oscar > continuare a ignorare il malumore il suo malumore è impossibile.
< Perché? Vuoi proprio sentirti dire che sei un coglione? >
< Ho fatto quello che mi hai chiesto di fare, Oscar. Mi hai detto tu di non tirarmi indietro. >
< Io ti ho chiesto di non tirarti indietro, non di salire su un ring – cosa che non hai mai fatto prima d'ora- e di dichiarare guerra a Derek Collins. >
< Non capisco perché la vedi in questo modo. >
Oscar alza le sopracciglia in un espressione tra l'acidità e il sarcasmo.
< Non ho detto di aver fatto bene > sbuffo e la sua espressione continua ad essere impassibile < andiamo, Oscar! Sai come sono fatto. Sai che non sono il tipo che va in cerca di rogne, ma sai bene quanto me che oggi non potevo tirarmi indietro. Nemmeno tu l'avresti fatto, non fare l'ipocrita con me. >
< Dove sono finite tutte le tue raccomandazioni, Victor? > Oscar stringe gli occhi, inclinando la testa di lato < io dico che dovresti gestire la situazione in modo diverso. Non devi rinunciare ad essere te stesso solo per questa tua stupida fissa che hai contro Collins, sembra quasi che ormai sia diventata una sfida tra te e lui e non più il fatto che devi riuscire a conquistare Mia. La ragazza che hai sempre desiderato, se ricordo bene. E se davvero Mia è la ragazza fantastica che hai descritto finora, allora sono sicuro che sarebbe perfettamente d'accordo con me. >
Hanno di nuovo ragione, sia lui che Mia, ed io mi chiedo perché ultimamente non riesco ad agire lucidamente. Credo di non aver mai commesso tanti errori in così poco tempo in vita mia.
Ma se penso a lei... a quegli occhi pieni di pianto, il viso distrutto dal dolore, le mani che tremano ed io che non posso fare niente per aiutarla, per dimostrarle che l'amore non è quel mostro che si porta dentro.
< Lei la pensa esattamente come te > sussurro < oggi, mentre stavo per salire sul ring, mi ha urlato che le piaccio. Le piaccio perché sono diverso, perché non sono come Derek. >
Negli occhi di Oscar, per la prima volta da quando si è seduto di fronte a me, passa un lampo di soddisfazione.
< E tu? >
Faccio spallucce < l'ho baciata > faccio una pausa per rivivere quel momento < e credo di averlo fatto nel modo più puro che mi sia mai capitato prima d'ora. >
Il suo sguardo è stupefatto < non ti starai mica innamorando, vero Davis? >
Rido, esasperato, passandomi una mano tra i capelli < tu credi? >
"Merda..."

STAI LEGGENDO
Qualcosa di più
RomansaMia ha diciassette anni ed è già stanca di tutto: del posto in cui vive, delle persone che la circondano e di essere considerata la ragazza di Derek Collins, nonostante siano passati anni. Non fa altro che correre, per un infinità di motivi: per ca...