Lui
Sono seduto sulla poltrona della saletta accanto con le orecchie tese per poter sentire le ultime parole delle amiche di Mia.
< Allora ci sentiamo, Mia. > Sbotta una delle due, con un tono di voce che non mi va giù.
< Dobbiamo parlare, appena puoi, scrivi sul gruppo. >
< Che succede? > chiede Mia, non appena sente il tono allarmato nella voce dell'amica.
< Voglio capire chi hai in testa in questo periodo. > Confessa l'altra, senza preoccuparsi di abbassare la voce.
< Non c'è niente da capire, Noel. Non ho in testa nessuno, mistero risolto. > Immagino Mia mentre solleva le sopracciglia e fa' spallucce. So, anche se non posso vederla, che è esattamente così la sua espressione.
< Nemmeno Derek? >
Qualche secondo di silenzio e al mio cuore manca un battito < No Zoe, nemmeno Derek > risponde sprezzante.
Zoe, quella alta. Lo sapevo, ha sicuramente un interesse per Collins! Beh, che se lo prendesse pure e ci lasciasse in pace!
Ma allora perché mi guarda come se mi volesse mangiare? Forse vuole solo rompere le scatole a Mia.
In un modo o nell'altro.
Spero che Mia riuscirà a liberarsi di quelle due prima che sia troppo tardi.
La sento avvicinarsi e alzo gli occhi, continuando a mangiucchiarmi le mie pellicine –oramai sanguinanti- delle dite arrossate.
Mia si appoggia allo stipite della porta e incrocia le braccia al petto senza dire una parola. E' piuttosto arrabbiata, anzi no: è incazzata nera. Si costringe a fare dei profondi respiri e alza gli occhi al cielo. Funziona, riesce a farmi uno dei suoi mezzi sorrisi timidi.
< Mi dispiace > dice infine ed io aggrotto la fronte, piuttosto confuso.
< Perché? >
Si siede lentamente davanti a me, mette il broncio e alza gli occhi al cielo < mi dispiace per tutto. Non so... non so esattamente per cosa, ma so che c'è un motivo, c'è qualcosa per cui io debba dispiacermi. Fammi tacere, ti prego. Sono in grado di sparare un mucchio di stronzate in questo momento e pentirmene un secondo dopo. >
Ha voglia di piangere, ma riesce a tenere a bada le lacrime. Chissà quando ha imparato a farle rimanere al proprio posto al momento giusto. Io, invece, ho voglia di abbracciarla e devo tenere a bada questa maledetta voglia agonizzante che ho di lei. E devo imparare adesso, proprio in questo momento.
Devo ficcarmi in testa che non posso prenderle il viso tra le mani e dirle che adesso ci sono io con lei e che proverò, con tutte le mie forze, di fare andare le cose per il verso giusto.
Lei è tutta concentrata a fissarsi le mani, punta gli occhi verdi su di me e viene rapita dalle mie parole,
< Mi dispiace, Mia. Io lo so per cosa mi dispiace. Mi dispiace vederti così giù e infastidita, mi dispiace vederti turbata. Vorrei che tu credessi a tutte le cose che sto per dirti e mi dispiace capire che non ne hai più la forza. Sei brillante, Mia. Generosa, sarcastica, intelligente. Bella. E meriti più di questo. Meriti delle amiche migliori. Mi dispiace per te, quando anni fa', ti sei presa una stupida cotta per quel fottuto Derek Collins e mi dispiace perché... perché da allora non riesci più a liberartene. E più di tutto, forse, mi dispiace perché vorrei abbracciarti ma non posso. >
Mia rimane confusa dalle mie parole, non si aspettava che fossero così schiette e sincere. E, detto tra me e me, nemmeno io mi sarei aspettato tanto da me stesso. Chissà perché, poi. L'altra sera abbiamo parlato al telefono per un ora, perché adesso sentiamo il bisogno di fare i preziosi?
< Hai ancora bisogno di un po' di tempo per poterti fidare di me. E' okay. Devi sapere che questa è una delle cose che apprezzo di te. >
Mi fermo e la guardo, non vorrei essermi spinto troppo oltre. Forse da dieci secondi non sta nemmeno più sbattendo le palpebre.
< Ti dispiace per me? > chiede incerta.
< Si > annuisco < sei stupita. Perché? Non capisco. >
< Perché? Perché sei così maledettamente sincero nei miei confronti, Victor! Mi conosci da così poco tempo, sai così poco di me! >
Scuoto la testa, deciso. < Mia non m'importa sapere niente. Io non devo sapere nulla. Sono in grado di vederti e questo mi è sufficiente per capire. >
Mi guarda con aria interrogativa e continua a perdersi nei suoi pensieri. Infine caccia fuori un ghigno < tutto questo è così assurdo. >
< Non importa, sai? Forse, un giorno, tutto questo avrà un senso. >
< Dici? >
Annuisco, sorridendo. Un giorno Mia avrà bisogno di me ed io non sto facendo altro che prepararmi per quel momento. Da... una vita intera.
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Qualcosa di più
RomantikMia ha diciassette anni ed è già stanca di tutto: del posto in cui vive, delle persone che la circondano e di essere considerata la ragazza di Derek Collins, nonostante siano passati anni. Non fa altro che correre, per un infinità di motivi: per ca...