Lui
< Ti va' ancora del vino, Thom? >
< No, ti ringrazio, Elisabeth. >
Solo mio padre si ostina a chiamare mia madre con il suo nome intero, tutti la chiamano Beth, ma lui preferisce Elisabeth, dice che è un nome elegante proprio come mia madre. A lei non da fastidio che lui la chiami così, anzi credo che le faccia quasi piacere. Come se fosse qualcosa su cui mi padre abbia l'esclusiva.
D'altronde, in venticinque anni di matrimonio, non li ho mai visti litigare. E, quando capita, è solo per chi dei due deve avere il controllo del telecomando. Mio padre non vuole subirsi i programmi strappalacrime di mia madre, mentre lei non vuole subirsi i programmi noiosi di mio padre. Non so come ci riesca ma, alla fine, entrambi restano sul divano a vedere film romantici. Mia madre è l'unica persona in grado di gestirlo, uno dei tanti motivi per cui l'ammiro tanto.
Non so ancora in che modo si sono conosciuti, so che per mia madre non sarebbe un problema raccontarmi la loro storia, lei è sempre allegra ed entusiasta, e le piace ricordarsi dei vecchi tempi. A mio padre un po' meno, lui è più introverso, riservato. Per quel che ne so, è sempre stato così.
< Allora Victor, qual buon vento ti porta qui? >
Mi chiede con il suo sguardo indagatore e quel suo modo di esprimersi molto, molto medievale. Mi mordo il labbro inferiore, cercando di non sbuffare a ridere come se fossi ancora un ragazzino. < Avevo voglia di vedere mamma. >
La mia specificazione non passa inosservata, lo vedo da come gli si irrigidisce la mascella. Tuttavia, annuisce facendo finta di nulla.
< Quasi iniziavo a credere che tu ti fossi dimenticato di avere una famiglia. >
Lentamente finisco di masticare il boccone e, questa volta, è la mia mascella ad irrigidirsi. Siamo fatti così, io e mio padre, amiamo stuzzicarci a vicenda per poi fingere che non ci importi nulla.
Forse ha ragione mia madre, ci assomigliamo più di quanto credo.
< Ma dimmi, Victor > mi sprona mia madre < non c'è nessuna ragazza che ti ha rubato il cuore? >
Il boccone mi va' di traverso e sono costretto a bere un sorso di vino per riuscire a mandarlo giù.
Può essere che mio padre stia ridendo sotto i baffi?
< Non ancora, mamma. >
< Oh... > sbuffa delusa.
Comunque, anche se lei non ha mai avuto il coraggio di confessarmelo, so che ha il terrore che non riuscirò mai a sposarmi, che me ne starò tutta la vita a girare per il mondo e che, alla fine, mi troverò costretto a prendere quella che mi capita prima. Sinceramente non se nemmeno se riesca a dormire la notte per questo complesso.
< Ma che ti aspettavi mamma? Ho ventun anni, ancora. >
Non funziona, ha ancora il broncio, forse devo avere più tatto. Sorrido e poggio delicatamente la mia mano grande su quella morbida di lei < non preoccuparti, mamma. Ti prometto che non sarò quel genere di persona che si sposa a cinquant'anni con la prima... poco di buono che gli capita davanti. >
Lo sguardo di mia madre si addolcisce < me lo prometti? Mi piacerebbero almeno tre nipotini. >
Sono esterrefatto, "oddio. Tre figli" < ti sembrano pochi? >
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Qualcosa di più
RomanceMia ha diciassette anni ed è già stanca di tutto: del posto in cui vive, delle persone che la circondano e di essere considerata la ragazza di Derek Collins, nonostante siano passati anni. Non fa altro che correre, per un infinità di motivi: per ca...