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La scuola era iniziata il 14 che era mercoledì quindi la sera della festa era venerdì e oggi era sabato fortunatamente.

Mi ero svegliata che erano le 12:30.
Mia madre era da due ore che mi urlava di alzarmi.
Le avevo promesso che saremmo andate a fare shopping quel sabato è così fu.

Passai una giornata tranquilla con lei in cerca di cose carine.
Mia mamma era come una migliore amica per me.
Lei era la mia forza.
Lei era una delle poche persone su cui avrei contato per sempre.


La domenica feci qualche compito che avevo avuto per lunedì e passò noiosa come al solito.
Erano le 11:30 di sera e stavo leggendo quando sentì il telefono squillare.

Il nome di Luca apparve sullo schermo.
Il mio cuore iniziò a battere fortissimo.

Rimanetti qualche secondo in dubbio su cosa fare ma alla fine risposi.
-pronto?- risposi con la voce tremante.
-hey tutto bene?- chiese lui evidentemte stanco dall'altro lato del telefono.
-si tranquillo. Tu?- continuai non capendo dove volesse arrivare .
-Sisi- si limitò a rispondere.
Quindi toccò a me la domanda.

-perché mi hai chiamata?- glielo domandai con il tono più dolce possibile.
Non volevo sembrare scocciata perché non lo ero anzi mi aveva fatto piacere però non capivo .

-volevo sentire un po' la tua voce- rispose lui calmo.
Persi un battito.
Sentì un qualcosa mordermi lo stomaco e
Sorrisi involontariamente.

-senti se ti dicessi che sono sotto casa tua saresti così carina da venire ad aprirmi?- spalancai gli occhi sorpresa.
-dici sul serio?- mi avvicinai alla finestra della mia stanza e vidi un motorino e un ragazzo poggiato su di esso.
Oddio.

Era davvero qui sotto...per me?

-si- ci fu qualche secondo di pausa poi la sua voce mi riportò alla realtà.
-scendi o devo venire a prenderti io?-
Sorrisi .
-aspetta aspetta-

Mi infilai dei leggins e una maglietta a caso,le scarpe e scesi silenziosamente al piano di sotto per uscire di casa.
Stavo facendo una pazzia.
I miei già dormivano e stavo per uscire di casa da uno che nemmeno conosco praticamente .

Mi chiusi la porta lentamente dietro e raggiunsi Luca fuori dal vialetto.
-sei pazzo per caso? Perché sei venuto?- chiesi stronfinandomi le mani sulle braccia.
Stava iniziano a Fare freddo ultimamente.

-hey principessa- ignorò completamente le mie domande e mi attirò a lui dandomi un bacio sulla guancia.
Sentì le guance accaldate e lui sorrise probabilmente vedendo il mio viso arrossato sotto la luce dei lampioni.

-vuoi rispondermi?-
-è mezzanotte Luca perché sei qui?- riformulai la domanda.
-ma nulla di che,ti stavo pensando e volevo farti una sorpresa tutto qui-
Mi sembrava una cosa veramente carina ma non capivo.

Non ci conoscevamo per niente eppure sembrava che tenesse a me come se fossi una delle persone più importanti per lui.
-tu sei pazzo!- esclamai.
-dai vai a casa è tardi- dissi avvicinandomi al vialetto.

-dai Cris sono venuto fino qua per te e mi cacci così- si lamentò lui tirandomi verso di se.
-non voglio cacciarti ma cosa pretendi che faccia? Non vuoi dirmi il vero motivo per cui sei qui- risposi annoiata.

-sei tu il motivo. Volevo soltanto parlare un po' con te niente di che- tirò fuori dai jeans un pacco di sigarette per poi accendersene una.
Lo guardai negli occhi e lui anche.

Ripensai alle altre volte che lo guardavo negli occhi e pensavo sempre che fossero davvero espressivi.
Mi trasmettevano tanto amore ma anche solitudine,rabbia.
Sembrava che lui nascondesse tantissime cose e che prima o poi sarebbe esploso.

-dammi una-
Mi passò una sigaretta e me l'accese.
-i tuoi dormono?- chiese dopo qualche secondo di silenzio.
-si- risposi .
-e i tuoi?- chiesi a mia volta.
-mia mamma suppongo di sì. Mio padre non lo vedo da un po'- sputò il fumo dalle labbra e non aggiunse altro.

Non volevo andare troppo oltre con questo argomento.
Non mi sembrava che fosse particolarmente felice di parlarne.

-come mai ti sei trasferito nella nostra scuola?- chiesi all'improvviso.
Pensandoci lui non era mai stato da noi.
Era il primo anno che lo vedevo.
-ho avuto problemi nella vecchia e ho pensato di ricominciare daccapo.
Essere troppo ancorati al passato non fa mai bene no?- mi fissò dritto negli occhi e vidi che c'era molto di più dietro le sue pupille scure.
E dentro di me sentì una grandissima voglia di sapere chi era davvero Luca D'Orso .

-giusto. Come hai conosciuto Elia?-
Buttai la sigaretta finita a terra e continuai a sfregare le mani sulle braccia.
-hai freddo?- chiese un po' preoccupato.
-non preoccuparti- risposi tranquilla .
Si tolse la giacca e me la mise sulle spalle.

Gli sorrisi dolcemente e lui mi fece l'occhiolino.
Mi strinsi nella giacca e un profumo stupendo misto al fumo e al dopobarba mi inondò le narici.
E il cuore iniziò a battermi fortissimo senza un senso.

-Ho conosciuto Elia grazie ad altri amici e tra pazzi ci si intende. Non so se capisci ahaha - rise .
-ah sisi certo- sorrisi anche io.
-ora sei più felice qui?- chiedi curiosa.
-credo che dire di essere felice sia una grande parola però ci sto provando- sorrise debolmente e prese il casco della moto mettendolo in testa.

-è meglio che vada- disse.
-grazie so che sono un rimpipalle - si avvicinò e mi abbracciò dandomi un bacio sulla testa.
Ricambiai l'abbraccio.
Partì sulla moto e io rientrai in casa.

Tornai in camera e mi resi conto che avevo il suo giubbotto addosso e istintivamente sorrisi .
Ripensai alla chiacchierata che avevamo avuto poco fa.
Era stato completamente senza senso eppure sentivo di aver capito tanto di lui e di voler continuare a capir chi fosse davvero Luca.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora