c.48

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Luca's Pov.

Aprì piano gli occhi mugolando a causa della luce del sole.
Presi il telefono per controllare l'orario.

L'1 del pomeriggio.
Sbuffai e mi rigirai nel letto.

Un enorme sorriso si fece spazio sulle mie labbra quando vidi il piccolo angelo steso accanto a me.

La luce del sole le illuminava il viso e i capelli color miele sparsi sul cuscino.
Il suo petto,coperto solo dal lenzuolo,si alzava dolcemente a ogni respiro.

Le accarezzai la spalla nuda e ripensai alla sera prima.

Io e Cri avevamo fatto l'amore.
Si l'amore.

Perché il sesso non era lontanamente paragonabile alla sera precedente.

Eravamo io e lei.
Solo io e lei.

Il mondo intorno era sparito e tutto ciò che vedevo era l'amore della mia vita.

Eravamo diventati una cosa sola.
Le anime che si univano e i cuori che si fondevano.

Ero stato con diverse ragazze...ma nessuna...nessuna mai mi aveva dato ciò che mi aveva dato lei.

Amore.

Potrà sembrare scontato ma non lo è affatto.
Mi aveva dato se stessa e io mi sentivo come di avere oro colato tra le mani.

Perché lei era la cosa più preziosa che avessi mai potuto avere.
E si era fidata di me.

Mi avvicinai alle sue labbra sfiorandole dolcemente con le mie.
La sua bocca si incurvò in un piccolo sorriso e aprì gli occhi lentamente.

-buongiorno- sussurrai vicino al suo orecchio.
Mi persi a guardarla.

Era bella da morire.

Fissai i suoi grandi occhi verdi e le lunghe ciglia nere.
-come stai?- domandai circondandole il fianco con un braccio.

-benissimo- sussurrò poggiando una mano sulla mia nuca.
Avvicinò il mio viso al suo facendo scontrare le nostre labbra.

-Luca- sussurrò sulle mie labbra.
-si Cris?-
-grazie-

Le accarezzai la guancia e le sorrisi.
-di cosa?- continuai non capendo.
-di rendermi felice-





-sei da sposare- la ragazza difronte a me saltellò battendo le mani come una bambina.
Scossi la testa divertito ed entrai nella stanza chiudendomi la porta alle spalle.

Ci sedemmo attorno al piccolo tavolino nella stanza dell'hotel.
Il tempo si era improvvisamente rovinato e aveva iniziato a piovere.

Cris non se la sentiva di uscire così ero andato a comprare il pranzo dal Mc.

Guardai la mia ragazza intenta a mangiare il suo panino e pensai a quanto fosse bella.

A quanto anche con un semplice tuppo disordinato e la mia maglietta era l'essere più bello del mondo.

Scoppiai a ridere vedendo la salsa del suo panino ovunque tranne che nella sua bocca.
-amore ti vedo in difficoltà- risi.

Lei scoppiò a ridere con me e prese un fazzoletto pulendosi la bocca.
-apposto?- rise indicandosi la faccia.

-no- risi. Presi il fazzoletto togliendole la salsa da sopra il naso.
-ma come ci è arrivata lì?- domandò lei ridendo.

-se non lo sai tu- sorrisi lasciandole un bacio sulla fronte.

Prese il mio viso tra le mani lasciando un dolce bacio sulle mie labbra.
-Cris- sussurrai.

-ma tu mi vuoi sposare?
Io voglio stare con te per sempre- poggiò la fronte sulla mia chiudendo gli occhi.

Si morse il labbro e li riaprì sorridendomi.
-certo che sì- sussurrò.

Sentii il cuore battere forte nel petto e ancora mi sembrava impossibile come fossimo arrivati a questo punto.
Questa ragazza mi aveva dato tutto.

Mi aveva preso il cuore tra le mani.
Sentivo di dipendere da lei.
Dai suoi sorrisi e dai suoi sguardi.

Ciò che provocava dentro di me non è di certo qualcosa che si può spiegare a parole.

Dal primo instante che l'ho vista non ho fatto altro che cercare disperatamente altri istanti fino ad arrivare a qualcosa di estremamente grande.

Perché per me lei era stata un sentimento estremamente forte che aveva preso il sopravvento su qualsiasi cosa.

E qualsiasi cosa fosse successa,tutto ciò non avrebbe mai avuto fine.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora