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Mi stavo lavando i denti quando sentì il telefono squillare.
Ero appena tornata da una bellissima serata con Sara e delle altre nostre amiche.

Eravamo state in un pub e verso l'1 la mia amica mi aveva riaccompagnata.
Presi il cellulare e lessi il nome di Ava.

Ava che mi stava chiamando?
Chiusi gli occhi un secondo pregando che non fosse successo nulla.

Aprì la chiamata con lo spazzolino ancora in bocca.
-Cris?-a voce affannata di Ava risuonò dal telefono.

-pbromto? Ava che subbcede?- biascicai con lo spazzolino in bocca.
-Cris sto venendo a prenderti. È successo un casino-

Sputai velocemente il dentifricio e mi sciacquai la bocca.
-che è successo?- chiesi preoccupata correndo in camera per infilare le scarpe.

-Luca e Peppe sono in ospedale- mi bloccai seduta sul letto e improvvisamente ebbi una specie di dejavu.

Luca che finiva nei casini e qualcuno che mi chiamava per avvisarmi.

-porca puttana scherzi?- chiesi in preda al panico.
Sentì una portiera chiudersi e il suono della macchina che si metteva in moto.

-no Cris assolutamente no.
Ti spiego in macchina. Scendi tra 5 minuti-
Attaccò senza dire altro.
Presi le vans e le infilai il prima possibile.
Presi il cellulare e scesi di sotto col cuore che mi martellava nel petto.

Cosa era successo? Luca era finito in ospedale.
Ero così accecata dall'agitazione che nemmeno mi rendevo conto di quello che realmente stava succedendo.

Mi sembrava solo di rivivere la stessa situazione di un paio di mesi prima e speravo solo fosse incubo e di risvegliarmi il prima possibile.

Aprì la porta ma la voce di mia mamma mi fermò.
-Cris dove pensi di andare?-
-mamma Luca è in ospedale- dissi con le lacrime agli occhi.

Lei spalancò la bocca preoccupata e mi guardò.
-oddio e che è successo?-
-non lo so mamma. Mi sta venendo a prendere un suo amico per portarmi li ti prego- dissi sentendo le lacrime scorrere sul mio viso.

-okay amore però ti prego fa attenzione e fammi sapere- mi venne in contro dandomi un bacio sulla fronte e uscì di casa chiudendomi la porta alle spalle.

Pochi minuti dopo vidi una macchina nera fermarsi davanti a me.
Corsi in contro e aprì lo sportello fiondandomi su sedile.

-che è successo?- chiesi ad Ava mentre partiva.
Lui mi guardò preoccupato e iniziò a parlare.

Luca era finito in uno di quei soliti giri di cui mi aveva parlato.
Ava aveva detto che l'avevano trovato con la roba addosso e una ferita sul fianco,si pensa procurata da un coltellino.

Io non sapevo che dire.
Rimasi ferma a fissare la strada che sembrava infinita.

Mi strofinai le mani sul viso cercando di ingoiare le lacrime ed essere forte in questo momento.
Non c'era tempo per piangere o per disperarsi.
Ero completamente nel panico ma dovevo essere forte.

Gli altri erano scappati appena in tempo prima che arrivassero gli sbirri.
Luca mi aveva promesso che non spacciava e soprattutto era stato lui stesso a dirmi che si stava allentando da quei giri.

Era ricaduto nel baratro? Perché mi aveva mentito.
Scossi la testa cercando in tutti i modi di non scoppiare.

Tamburrellai le unghie nervosamente sul cruscotto mentre Ava parcheggiava.
Scendemmo dall'auto e vorremmo verso la porta.

Ava chiese dove si trovavano Luca e Peppe.

Non capivo più nulla.
Avevo il cuore in gola e facevo fatica a respirare.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora