c.36

4K 129 7
                                    

-vuoi che accenda il riscaldamento? Stai tremando- interruppe il silenzio e in un certo senso gliene fui grata dato l'imbarazzo della situazione.

Annuì leggermente aspettando che il caldo riscaldasse l'abitacolo.



-ho saputo di Luca-  disse dopo una decina di minuti.
Avevo smesso di tremare e un dolce calore mi avvolgeva.

-mh-
-come sta?- continuò.
-meglio- risposi fredda.

Il silenziò tornò e l'unico rumore era la pioggia che crollava incessante sui finestrini.

-senti Cristina mi dispiace- disse con un tono dispiaciuto.

Io rimasi in silenzio fissando fuori dal finestrino.
-non volevo che andasse così credimi.
Solo che tu mi sei sempre piaciuta ma non riuscivo a trovare il coraggio di parlarti.
Poi quando abbiamo avuto quell'occasione di conoscerci ero al settimo cielo.
E poi ho scoperto che stavi con Luca e mi è salito il nervoso- disse fermandosi ad un semaforo rosso.

-a maggior ragione che sono fidanzata con Luca non mi sembrava il caso di essere insistente e di stuzzicarlo in quel modo-
Girai lo sguardo fissandolo negli occhi.

-lo so perdonami-
Risposai lo sguardo sulla città fuori dal vetro.
-solo che quando ho saputo che stavi proprio con lui mi son-

-perché "proprio con lui"? Già lo conoscevi?- lo interruppi bruscamente mentre lui riprese a correre allo scatto del verde.

-si. Facevamo basket nello stesso palazzetto ma non credo che lui mi abbia mai visto-
Infatti ripensando alle prime volte in cui parlai di Davide a Luca o quando si presentarono lui non aveva idea di chi fosse.

-poi a volte lo vedevo in qualche locale a Salerno quando si faceva qualcuna.
Mi sembrava solo un cazzone sinceramente-

Senti la rabbia assalirmi quando quando lo definì un cazzone ma ancora di più la gelosia e il fastidio quando disse che si faceva qualcuna.

Immaginare Luca con altre ragazze mi faceva salire quasi un senso di nausea.

Immaginarlo attaccato ad altre labbra o a stringere altri corpi che non fossero il mio mi faceva rabbrividire.
Rimasi zitta.

-davvero sono desolato-
Non sapevo che dire. Anche Luca aveva sbagliato ad aggredirlo così però anche lui l'aveva provocato.
Rimasi in silenzio.

Avevo già i miei cazzi per la testa e non avevo voglia di pensare anche a lui adesso.
-la casa è quella- dissi indicando la casa alla fine del viale.

-grazie mille del passaggio- stavo per scendere quando lui mi fermò.
-hai litigato con Luca?- chiese prima che aprissi lo sportello.

-perché lo pensi?- continuai con un tono freddo.
-niente solo che ti avevo vista già da sola arrabbiata sotto la pioggia e mi sembrava troppo strano che lui o Dref o qualcun'altro non fossero con te-

Sbuffai e ripoggiai la schiena al sedile chiudendo gli occhi.
-vuoi parlarne?-

-no Davide. Voglio andare a casa- mi girai a guardarlo e rimanemmo qualche secondo a fissarci.
-va bene- rispose alla fine.

-se hai bisogno puoi chiamarmi- ripetè prima che uscissi.
Ma fai sul serio?

Abbiamo appena parlato di questa cosa e lui continuava a chiedermi di vederci.
Non risposi e chiusi lo sportello facendolo sbattere fortemente.

Penso che bastasse come risposta.

Rientrai in casa e corsi subito in camera buttandomi sul letto distrutta.









-non so che fare- continuavo a ripetere massaggiandomi le tempie.
-è da due ore che te lo dico Cris! Non devi corrergli dietro come un cane.
Lui ha sbagliato e deve avere le palle di venire a parlarti per bene.
Deve dimostrarti che ci tiene a cambiare sul serio e che davvero le promesse che ha fatto sono durature-

Sara continuava a ripetere le stesse cose.
Eravamo al telefono e le avevo appena raccontato ciò che era successo durante la mattinata.

Luca sarebbe rimasto ancora stanotte all'ospedale e la mattina dopo lo avrebbero rimesso presto.
Ero tentata dal correre da lui e cercare un modo di chiarire.

Mi sentivo così male ad averlo lasciato dopo una litigata.
Ma allo stesso tempo ero terribilmente delusa da ciò che era successo.

-mi stai ascoltando amo?- la voce di Sara mi fece ritornare sulla terra.
-Sisi scusa. Ci vediamo domani a scuola okay? Sono stanchissima- sbadigliai aspettando che la bionda dicesse qualcosa.

-buonanotte cuore. Sta tramqullla-

Le augurai la buonanotte e crollai in un sonno profondo.

Siamo come gas e fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora